Confindustria

Pil: Bonomi, sulla crescita molte nubi all’orizzonte

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea di Federmanager ha ribadito la necessità di concentrare gli 8 miliardi destinati dal governo al calo tasse sul cuneo fiscale

(ANSA)

2' di lettura

«Come ha detto Draghi, la crescita la fanno gli italiani e le italiane, non le leggi. Però ci sono molte nubi all’orizzonte: colli di bottiglia negli scambi commerciali mondiali, Cina, la fabbrica del mondo, che si ricentra su se stessa, Stati Uniti che registrano un rapido rallentamento, la Germania che da due trimestri rivede al ribasso le sue capacità di crescita». Lo ha evidenziato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea di Federmanager.

Bonomi: concentrare 8 mld calo tasse su cuneo fiscale

Il presidente di Confindustria ha ribadito la necessità di destinare tutti gli otto miliardi destinati dal governo al taglio delle tasse a «un serio taglio contributivo al cuneo fiscale» anche se si tratta di risorse «non sufficienti» perché «ci vorrebbero almeno 13 miliardi per dare un segno tangibile e forte». La priorità infatti è «mettere più soldi in tasca agli italiani per stimolare la domanda interna e al contempo abbassare il costo del lavoro, che sappiamo essere un problema all’interno nelle nostre imprese»

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«Reinserire il Patent Box così com’era»

Altra priorità indicata da Bonomi è quella di «rimettere il provvedimento del Patent Box così com’era strutturato». «Finalmente si era fatto un provvedimento che stimolava gli investimenti in ricerca e nella realizzazione di brevetti - ha detto il leader degli industriali - funzionava e si è deciso di smontarlo. Noi lo consideriamo un grave errore. Mi aspetto che si rimedi nel breve», tanto più che «è una contraddizione - ha proseguito - mettere da una parte risorse sugli incentivi per ricerca e sviluppo, e dall’altro smontare uno strumento che dovrebbe stimolare maggiormente le imprese»

«Rdc è disincentivo a cercare lavoro al Sud»

Negativo il bilancio del reddito di cittadinanza. «Sul reddito di cittadinanza abbiamo sempre detto che la parte di contrasto alla povertà per noi è importante, ma così com’è strutturato oggi non dà quelle risposte per cui è stato fatto: non intercetta gli incapienti del Nord ed è diventato un disincentivo a cercare lavoro nel Mezzogiorno d’Italia». Non solo. La misura «è stata fallimentare sulla parte delle politiche attive del lavoro, non ci hanno ascoltato, ma i dati stanno testimoniando che avevamo ragione. Dispiace vedere che nuovamente si mettano quattro miliardi sui centri pubblici per l’impiego, che sono stati un grande fallimento, forse si vuole fare un fallimento più costoso»


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