Pil in calo complica la manovra: priorità aiuti alle famiglie e taglio cuneo
Nonostante il calo del Pil le priorità del Mef e della premier Meloni sono aiuti alle famiglie per favorire la natalità e ai redditi bassi partendo dal taglio del cuneo
I punti chiave
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Il calo del Pil superiore alle attese complica il lavoro del governo sulla manovra. Ma conferma quello che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dice ormai da settimane. La situazione non è affatto semplice e per l’economia italiana le cose non si stanno mettendo bene. Il quadro colorato di rosso diffuso dall'Istat si inserisce infatti in una collana di esami che hanno restituito referti poco rassicuranti su vari fronti. L'ultimo è arrivato dall'occupazione, scesa a luglio dello 0,3%, ma solo due giorni prima il dato sui prestiti alle imprese aveva vestito l'Italia della maglia nera in Europa, con un -3,7% a luglio che segue il -2,9% di giugno e si confronta con il +4,6% registrato in Francia e il +5% in Germania.
Gli obiettivi del governo
Da adesso in poi bisognerà fare delle scelte individuando bene le priorità, che per il titolare di Via XX Settembre, in perfetta sintonia con la premier Giorgia Meloni, sono ormai evidenti: aiuti alle famiglie per favorire la natalità e ai redditi bassi partendo dal taglio del cuneo fiscale. La revisione al ribasso annunciata ieri dall’Istat non sembra dunque aver scomposto troppo le fila del governo. Che l’economia italiana abbia ormai perso slancio e invertito la rotta è un problema con cui l’esecutivo ha cominciato a fare i conti già da qualche tempo, soprattutto dopo il primo dato negativo diffuso dall’Istituto di statistica a luglio.
Nella Nadef le basi per la manovra
Il -0,4% di ieri è apparso poco distante dalle attese e la previsione di una crescita dell’1% contenuta nel Def sembra ancora sostanzialmente poter tenere. I numeri saranno comunque aggiornati a breve, con la Nadef ormai alle porte: a fine mese il governo scoprirà le carte e si capirà se gli obiettivi di crescita, ma soprattutto quelli di deficit e debito per quest’anno e per il prossimo, dovranno essere ritoccati di qualche decimale. Sarà nel nuovo documento di economia e finanza che si porranno le basi per la legge di bilancio, con gli spazi ricavabili in deficit e quelli da trovare con coperture ad hoc.
Le richieste dei partiti
E il lavoro si preannuncia certosino, anche perché è veramente difficile ipotizzare che, dopo la trovata degli extraprofitti sulle banche, il governo possa ricorrere ad altre tasse, che si rivelerebbero inevitabilmente un autogol economico, oltre che politico. Le richieste di spesa però aumentano. Anche nei capitoli che più stanno a cuore alla presidenza del consiglio la lista si allunga: per favorire la natalità, Noi Moderati con Maurizio Lupi propone un allungamento del congedo parentale di altri 3 mesi e nuovi investimenti per gli asili nido.
Le priorità dei Comuni
In una lettera del presidente Antonio Decaro, i Comuni hanno invece presentato le loro priorità, dal rifinanziamento del Fondo affitti, al Fondo di solidarietà comunale, ma anche l’accantonamento per il Fondo crediti di dubbia esigibilità. Sul tavolo ci sarà poi inevitabilmente anche l’emergenza alluvione, che in Emilia Romagna sembra tutt’altro che superata.
Opposizioni all’attacco
Gli obiettivi sono molto chiari anche all’opposizione che invita il governo ad abbandonare i toni propagandistici. «La prossima manovra di bilancio è chiamata a fare i conti con la realtà. Le risorse disponibili vanno concentrate dove servono: difesa dei redditi delle famiglie erosi dall’inflazione, sanità, scuola e trasporto pubblico, e per rilanciare lo sviluppo del Paese», commenta il responsabile economico del Pd Antonio Misiani. Gioca all’attacco Giuseppe Conte: «Oggi Meloni raccoglie quello che ha seminato con il cappello in mano di fronte ai falchi dell’austerità», afferma il leader 5S che alla premier dà «due consigli non richiesti: smettere di dare sempre la colpa a qualcun altro e rimboccarsi le maniche per rimediare ai propri errori».
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