Pinguini Tattici Nucleari, l’album «Fake News» spiegato canzone per canzone
Arriva il quinto disco (e mezzo) della band multiplatino che ha mandato sold out San Siro e l’Olimpico in poche ore. Lo abbiamo ascoltato in anteprima per voi
di Francesco Prisco*
La tracklist
4' di lettura
S’intitola Fake News, il quinto album (e mezzo, contando l’Ep Ahia!) dei Pinguini Tattici Nucleari, band bergamasca che in poco più di dieci anni è passata dalle autoproduzioni a una discreta collezione di dischi di platino, senza contare il tour negli stadi dell’estate 2023 con due sold out istantanei a San Siro e all’Olimpico. Il titolo prende spunto dalla (vera) fake news messa in giro l’estate scorsa, secondo cui la band sarebbe stata vicina allo scioglimento. E, invece, i Pinguini non solo non si sono sciolti, ma buttano fuori 14 canzoni nuove di zecca. Le abbiamo ascoltate in anteprima e ve le raccontiamo qui.
Zen
Intro world music per un pezzo urban in cui non sai dove finisce il pop e dove cominciano le suggestioni rap, un po’ come succede nei brani di Dan Raynolds. Strano il destino di Riccardo Zanotti: quando è esplosa la trap, i Ptn erano una band orgogliosamente rock. Oggi che l’urban è il nuovo mainstream, tanti artisti urban di quelli in giro in Italia un pezzo così se lo sognerebbero la notte. Ma la musica non è una gara. Tanto più che «non serve essere competitivo se sai di essere competente/ Perché la musica resta, gli abiti, i soldi e le macchine no».
L’ultima volta
Zanotti ha una certa dimestichezza con l’anafora (vedi alla voce Tetris). Torna sul tema con il pop de L’ultima volta, pezzo che sulle anafore è costruito. Parla delle «ultime volte» che «non bussano alla porta» e «se va male» ti lasciano «una cicatrice in viso». Non manca una stoccata a Martin Garrix, Bono & The Edge per quel riff di We are the people, l’inno di Euro 2020, che sembrava tanto il riff di Ringo Starr («L’ultima volta che ti sei bagnato di piogge non tue/ È che sembrava una tua canzone, invece eran gli U2»).
Hold On
Pop romantico easy listening che guarda in direzione della fanbase più giovane del gruppo. Il verso da segnarsi? «La vita ti fotte e ti fa revenge porn».
Stage diving
Chi ha assistito alle performance live dei Pinguini Tattici Nucleari, sa quanto reggano bene il palco. Il momento dello stage diving di Zanotti è un rituale che i più affezionati attendono con trasporto religioso. Dal prossimo tour, a quanto pare, ci sarà addirittura una canzone per celebrare il rituale. Non è un caso che il coretto iniziale suoni perfetto per gli stadi. Instant classic.
Ricordi
Questa la conoscete già, poco da aggiungere. Se non il fatto che, in un contesto mainstream, è possibile scrivere un pezzo urban sull’Alzheimer. Senza nominare mai l’Alzheimer.
Melting Pop
Dance pop anni Ottanta impreziosito dalla ritmica funky di Nicola Buttafuoco. Anche qui non mancano i detti memorabili («Finiti i diritti d’autore ci son pure i doveri»).
Forse
Pop delicato sulla difficile collocazione nel mondo di «quelli come noi che vivon sui rasoi». Non sfigurerebbe nel canzoniere di Samuele Bersani. Forse per via di un progenitore comune che si chiama Lucio Dalla.
Fede
La più bella canzone del disco, senza se e senza ma. La ritmica «tunz-tunz» incoraggerebbe il disimpegno, ma i Pinguini ci appoggiano sopra una meditazione serissima su quanto abbiamo di più importante della vita: la fede. «È sulla fede che si basano i mercati/ E il valore dei contanti/ Ma è fede pure quella degli innamorati/ Per le parole di cantanti». Puoi credere in Dio, nella politica o in una Fede(rica), la cosa fondamentale è credere. E non finire «come mamma e papà».
Dentista Croazia
Anche questa già la conoscete: ballatona che celebra le origini dei Ptn. Dopo dieci anni insieme e un successo costruito dal basso (ma veramente dal basso), ci sta.
Hikikomori
Ballad sinfonica introdotta da un intro di piano mercuryiale (nel senso di Freddie). Il resto lo fa il testo: «Siamo come hikikomori/ Che si amano a distanza/ E si cercano di notte/ Tra le crepe della stanza». La generazione Mercoledì Addams non potrà che apprezzare.
Giovani Wannabe
Primo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari a essersi piazzato in testa alla classifica. Pure in questo caso, superflua ogni considerazione. Ci limitiamo a prendere in prestito le parole di un’altra canzone: R!va, il feat. dei Ptn nell’album di Thasup: «Sto antipatico al mio successo perché gli devo ancora qualche compromesso».
Barfly
Rimembranze del periodo londinese di Riccardo Zanotti («Sabato esco alle quattro, andiamo a teatro a vedere John Cage/ Cazzo, guarda i biglietti, troppo per due con la minimum wage»). Pop arrangiato con gusto per capire chi era e cosa faceva, prima di diventare Riccardo Zanotti.
Non sono cool
Bentornato rock and roll. Non sono cool è un pezzo dal sound alla Blur che valorizza il basso di Simone Pagani. C’è pure spazio per un assolo pitchato di Paso, mentre Zanotti fa il punto su quanto i Pinguini Tattici Nucleari hanno capito dello show-biz italiano, da Sanremo 2020 in avanti: «Quando si dice paese reale si intende paese di sudditi e re/ E avere culo vuol dire leccare il culo di chi sta più in alto di te». Laurea ad honorem in sociologia subito!
Cena di classe
Pezzo cantautorale in modo quasi classico: Elio Biffi svisa sull’organo mentre Riccardo ci racconta del ritrovo annuale di una famigerata VD del 2000 che non vuole mica perdersi di vista. La galleria dei ritratti è precisa quanto impietosa, tra ex scapigliati che si affidano al minoxidil per arginare la stempiatura e figli di papà che avrebbero voluto un figlio notaio e si ritrovano un figlio No Tav. Una specie di Grande freddo Millennial, il cui un finale non può che essere amaro. Come quello che il barista offre a Bonelli, quando va a saldare il conto. In mezzo a tutto questo deserto esistenziale, resta un’unica certezza: ci si vede tra un anno. Non si capisce se è una consolazione o una minaccia.
*L’autore dell’articolo ha collaborato, a titolo del tutto amichevole, alla realizzazione della copertina dell’album «Fake News».
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