MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Pioggia di vendite sui titoli di Stato: balzo dei tassi di Bund e BTp

(Reuters)

2' di lettura

Giornata di pesanti vendite sui bond governativi europei che non risparmia i titoli della «core Europe», tanto che i Bund tedeschi segnano un rendimento dello 0,58% (in apertura oggi erano sotto lo 0,50%, qui il rendimento in tempo reale), superando il picco dello scorso marzo e tornando a livelli che non si vedevano da fine 2015. La pioggia di vendite colpisce ancora di più i periferici con lo spread BTp/Bund che si allarga a 169 punti base. Il rendimento dei decennali benchmark italiani è infatti in forte aumento, al 2,28% dal 2,13% della chiusura di ieri ( qui il rendimento in tempo reale dei BTp).

LA CORSA DEL BUND

Il rendimento del titolo decennale tedesco nell'ultimo mese

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L’asta francese
La causa scatenante di questo forte scossone è stata un’asta di titoli di Stato francesi trentennali, la cui domanda in eccesso ha accusato una flessione. «La dimensione del sell-off è spropositata rispetto a quello che ti potresti aspettare da un’asta debole», osserva Antoine Bouvet, analista di Mizuho International. Sullo sfondo tuttavia è il cambio di orientamento delle banche centrali in direzione di un rialzo dei tassi. Gli investitori, alla luce dei verbali di Fed e Bce, iniziano a ragionare sul fatto che le politiche monetarie globali potrebbero iniziare a cambiare decisamente direzione con maggiore velocità del previsto. La Federal Reserve dovrebbe rivedere ancora al rialzo i tassi entro la fine dell'anno, dopo averli portati a giugno nel range 1-1,25%. Gli economisti, comunque, ragionano anche su un possibile cambio di rotta della politica monetaria della Bce, alla luce dei dati macro che testimoniano il miglioramento in atto.

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Le ipotesi di rialzo dei tassi
L'ipotesi di un eventuale rialzo dei tassi anche in Europa, magari l'anno venturo, ha spinto in giù le quotazioni di tutti i bond europei e in primis dei Bund tedeschi, con il rendimento dei titoli a dieci anni che si è spinto ai massimi da 18 mesi allo 0,54%. La pioggia di vendite è diventata copiosa, dopo che dai verbali relativi all'ultima riunione del consiglio direttivo della Bce è emerso almeno un governatore ha sollevato l'ipotesi di togliere dal comunicato dell'istituto di Francoforte il riferimento alla possibilità che il Qe possa essere accelerato qualora le condizioni dovessero richiederlo. Dagli States, inoltre, oggi sono arrivati dati a luci e ombre: se l'indice Ism ai servizi ha stupito positivamente gli analisti, il dato Adp sull'occupazione nel comparto privato preannuncia statistiche sul mercato del lavoro poco esaltanti. Statistiche che verranno diffuse domani.

Il programma di acquisto di titoli di Stato della Bce scade a dicembre e gli investitori si interrogano sul possibile «tapering», cioè sulla graduale riduzione degli acquisti.

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