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«La sostenibilità deve essere una sorta di imperativo categorico per tutti, aziende, persone, Paesi. Ma non facciamo finta che non implichi cambiamenti che richiedono molte energie economiche e notevole impegno personale». Marco Palmieri non ha dubbi sulla necessità di investire, come azienda e come marchio, nella sostenibilità ambientale e sociale, a maggior ragione per il fatto che Piquadro, il gruppo che ha fondato e di cui è presidente, è quotato e deve rendere conto a investitori sempre più attenti ai criteri Esg.
«Studiare modi per rendere ogni processo più sostenibile è una sfida affascinante per imprenditori e manager, ma la responsabilità delle scelte individuali per diminuire l’impatto negativo che abbiamo sul pianeta devono sentirla tutti, a partire dai consumatori di abbigliamento e accessori», sottolinea Palmieri presentando le novità che Piquadro porta al Pitti, anche se le considerazioni valgono per l’intero gruppo, che oggi comprende Lancel e The Bridge. «La novità di punta a Pitti sono i trolley della linea PQ Light, di diverse misure e colori, ma soprattutto personalizzabili a seconda delle proprie esigenze d’uso – aggiunge Palmieri –. Il più piccolo dei quattro formati, il cabina, ha un peso inferiore a due chilogrammi e su tutti è presente un address tag personalizzabile con le iniziali, agganciato al fianco del trolley con un moschettone in alluminio anodizzato». Sulla parte frontale può essere inserito il dispositivo di geolocalizzazione di Piquadro, Connequ, oppure l’Airtag. «Da patito di tecnologia, sono convinto che prodotti come i nostri non debbano per forza essere accessoriati per seguire il trend della wearable technology, che spesso ci complica la vita per i problemi di ricarica dei dispositivi, ad esempio – aggiunge il presidente del gruppo Piquadro –. La rivoluzione digitale ha migliorato le aziende e in certa misura la vita delle persone, ma ogni aggiunta tecnologica alle nostre vite deve essere funzionale». Ieri il gruppo, quotato a Milano dal 2007, ha annunciato i dati definitivi dell’esercizio 21-22, chiuso al 31 marzo. Il fatturato è cresciuto del 31,7%, sfiorando i 150 milioni. «Sono molto soddisfatto dell’ebitda di 12 milioni, perché indica, tra le altre cose, che l’integrazione di The Bridge e di Lancel è stata anche più veloce del previsto e credo che tutte e tre i marchi del nostro gruppo abbiano ottime prospettive. I target sono diversi ma con aree di “intersezione”, diciamo così, e sono cautamente ottimista per l’intero esercizio», conclude Palmieri.
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