Pirelli ancora giù all'indomani dell'audizione di Tronchetti in Parlamento
Sebbene sia stato mantenuto il massimo riserbo sui contenuti del confronto, è ormai chiaro che il comitato per il Golden Power guarda al patto di sindacato che lega i soci italiani, e in particolare Camfin, al socio cinese Sinochem (con il 37% del capitale)
di Stefania Arcudi
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Prosegue la frenata di Pirelli & Ci a Piazza Affari, tra le peggiori del FTSE MIB all'indomani dell'audizione dell'amministratore delegato Marco Tronchetti Provera e del top management in Parlamento per il Golden Power. Si allunga così la serie negativa che dura da inizio settimana: alla chiusura di martedì 6 giugno il ribasso era complessivamente dell'1,3% e si amplia al 2,9% considerando il calo odierno.
Sebbene sia stato mantenuto il massimo riserbo sui contenuti del confronto, è ormai chiaro che il comitato per il Golden Power guarda al patto di sindacato che lega i soci italiani, e in particolare Camfin, al socio cinese Sinochem (con il 37% del capitale). Preoccupano le richieste avanzate nelle scorse settimane dai cinesi, che vorrebbero integrare i sistemi informatici delle controllate Pirelli in Cina con i sistemi di Sinochem per consentire la condivisione simultanea delle informazioni. Il timore è che sia a rischio l'italianità del gruppo, con perdita di valore per le imprese del nostro Paese. Tutto questo è probabile che sia al centro delle ulteriori audizioni del comitato Golden Power, che sentiranno oggi due parti tecniche terze chiamate a intervenire su alcuni aspetti specifici della vicenda.
Intanto, il mercato attende le decisioni dell'esecutivo e le potenziali contromisure per limitare l'influenza del socio cinese Sinochem sulla gestione. Gli scenari ipotizzati dalla stampa nei giorni scorsi vanno dalla sterilizzazione dei diritti di voto alla riduzione della quota Sinochem, pari al 37% del capitale. Tra i soggetti che potrebbero assorbire la partecipazione in eccesso sono citati UniCredit e Intesa Sanpaolo (azionisti Camfin), nonché Cdp. Tra l'altro, come prevedibile, proprio in attesa dell'esito del procedimento di Golden Power da parte del Governo, alla scadenza fissata per il 5 giugno nessun azionista di Pirelli ha presentato liste di candidati per la nomina del nuovo Cda all'assemblea del 29 giugno. Il cda proporrà lo slittamento della nomina del consiglio a una successiva riunione dei soci, che si terrà presumibilmente «entro il 31 luglio 2023, quando il procedimento Golden Power sarà concluso».
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