Pirelli, ricavi a 5,3 miliardi nel 2022. Investimenti per 2 miliardi in 5 anni
Il cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo per azione di 0,08 euro per un monte dividendi di 80 milioni di euro
di Andrea Fontana
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I punti chiave
3' di lettura
Il cda di Pirelli ha approvato i risultati 2020 e il piano industriale al 2023 con prospettiva al 2025. Il 2020 si chiude con un utile netto consolidato di 42,7 milioni (457,7 milioni nel 2019): il cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo per azione di 0,08 euro per un monte dividendi di 80 milioni di euro. Il piano prevede un primo biennio di recupero dei valori pre-Covid grazie all'atteso rimbalzo dell'economia globale e un secondo triennio di stabilizzazione. Il titolo Pirelli & C ha chiuso pesante.
Target e aspettative
Nel 2022 Pirelli si aspetta ricavi tra 5,1 1 5,3 miliardi di euro con un margine ebit adjusted tra “oltre il 16” e il 17%, un flusso di cassa netto pre dividendi tra 420 e 460 milioni e una posizione finanziaria netta negativa tra 2,75 e 2,65 miliardi di euro. Nel 2021 i target confermati sono di ricavi tra 4,7 e 4,8 miliardi, un margine ebit adjusted compreso tra oltre il 14% e il 15%, un flusso di cassa pre-dividendi tra 300 e 340 milioni e una pfn di circa 3 miliardi. I target al 2025 vedono ricavi tra 5,7-6,2 mld, margine ebit adjuest tra 19-20%, flussi di cassa ante dividendi di 1,7-19mld e una pfn di 1,6-1,4 mld.
Quanto alla politica dei dividendi, Pirelli prevede la distribuzione di un payout intorno al 50% dell'utile consolidato negli esercizi 2021 e 2022 e intorno al 40% nei due esercizi successivi.
Il piano industriale
Sono previsti investimenti tra i 710 e i 730 milioni di euro nel primo biennio, 2021-22, concentrati sull'upgrade tecnologico, sul miglioramento del mix e sull'aumento della produttività “per rispondere alla crescente domanda nelle specialties e ottimizzare le efficienze industriali”. L'ammontare è pari al 7-7,5% i ricavi complessivi stimati. Nel secondo triennio del piano gli investimenti saranno pari a 1,2-1,3 miliardi di euro e insisteranno non solo sull'upgrade tecnologico ma anche sull'aumento della capacità high value, in particolare nei Paesi a minori costi di produzione, in linea con il previsto aumento della domanda.Prevista inoltre la prosecuzione del piano di efficienze avviato nel 2019: i risparmi netti attesi per il periodo 2021-22 sono di circa 170 milioni, pari al 4,5% della base costi 2020 (110 milioni quelli invece realizzati nella prima fase del programma). A questi si aggiungeranno nel periodo 2023-25 altre efficienze nette stimate in 70-100 milioni, di cui il 50% è rappresentato dai benefici della digital trasformation.
Giorgio Bruno vice ceo candidato alla guida
La scelta di Giorgio Bruno come vice ceo di Pirelli «non è provvisoria» e fa parte di un percorso «ideale» per l'azienda verso la futura gestione manageriale. Lo ha sottolineato Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo e ceo di Pirelli, spiegando la proposta di indicare il manager come vice amministratore delegato a partire da giugno e quindi come candidato a guidare il gruppo in futuro. «È la soluzione meno provvisoria possibile – ha risposto Tronchetti sulle motivazioni di tale indicazione in vista della successione alla guida dell'azienda attualmente prevista per il 2023 - il dottor Giorgio Bruno lavora con me da 30 anni, è una persona di competenza, non solo di mercati e di finanza. E' stato per tre anni a capo dell'ex Pirelli Industrial, l'ha condotta molto bene, si è guadagnato la stima degli investitori e rappresenta quel mix tra esperienze esterne e continuità che è quello di cui l'azienda ha bisogno. Lo considero un cammino ideale per Pirelli, poi fin che posso sono qui a seguirlo».
Effetto Cina sulla Bicocca?
La combinazione tra ChemChina e Sinochem non avrà ripercussioni su Pirelli, ha assicurato Tronchetti Provera commentando l'annuncio arrivato da Pechino secondo cui il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla riorganizzazione dei due colossi cinesi sotto un'unica holding. ChemChina è azionista di riferimento di Pirelli attraverso Marco Polo Holding. «Assolutamente nessuna ripercussione - ha detto Tronchetti - non siamo direttamente coinvolti, abbiamo una gestione autonoma sia per statuti sia per patti. Se per loro è una buona cosa noi siamo contenti».(Radiocor Il Sole 24 Ore)
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