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Pisani, il superpoliziotto che ha catturato i camorristi Iovine e Zagaria

Nel 2011 fu coinvolto in un’inchiesta su un presunto riciclaggio di denaro ma ne uscì assolto con formula piena in tutti i gradi di giudizio. Le promozioni per meriti speciali

(ANSA)

2' di lettura

Il nuovo capo della polizia è Vittorio Pisani, classe 1967, dirigente superiore della Polizia di Stato, (attuale vicedirettore dell’Aisi) è stato capo della mobile di Napoli e ha diretto attività investigative che hanno condotto alla cattura del boss del clan dei casalesi Antonio Iovine e del capoclan Michele Zagaria.

Gli arresti e gli encomi

Calabrese di nascita, ma napoletano di adozione, Pisani ha trascorso a Napoli molti anni della sua carriera. Funzionario responsabile di diverse sezioni della squadra mobile di Napoli dal 1990 al 1999, nel 1998 è stato promosso per merito straordinario al grado di vice questore aggiunto per una operazione di polizia giudiziaria di straordinaria importanza nel contrasto all’Alleanza di Secondigliano. Dal 1999 al 2004 ha ricoperto l'incarico di funzionario coordinatore di indagini in materia di criminalità organizzata e di ricerca latitanti presso il Servizio centrale operativo della polizia di Stato. Dirigente della squadra mobile di Napoli dal 2004 al 2011, nel corso dell'incarico ha ricevuto numerosi encomi ed encomi solenni per operazioni di polizia giudiziaria di particolare importanza contro la criminalità organizzata, tra cui le catture di diversi capi di camorra latitanti.

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La cattura del capo della camorra Zagaria

Vice consigliere ministeriale presso la Direzione centrale anticrimine dal giugno 2011 al dicembre 2012, ha diretto le attività investigative che hanno condotto alla cattura del capo della camorra latitante Michele Zagaria.

Le accuse e l’assoluzione

Nel 2011 Vittorio Pisani fu coinvolto nell’inchiesta sul presunto riciclaggio di denaro sporco da parte del clan di camorra Lo Russo in lussuosi ristoranti di Napoli gestiti dai fratelli Iorio, dei quali era amico. La Procura, all’epoca guidata da Giovandomenico Lepore, gli contestava i reati di rivelazione di segreto, favoreggiamento, abuso d’ufficio e falso. Il rinvio a giudizio avvenne pochi giorni dopo l’arresto del boss Michele Zagaria. Ma Pisani da quelle accuse è stato completamente scagionato e assolto con formula piena in tutti i gradi di giudizio.

Le polemiche per la scorta a Roberto Saviano

Nel 2009 Vittorio Pisani, all’epoca capo della squadra mobile di Napoli, rilasciò un’intervista al Magazine del Corriere della Sera, in cui spiegava di non condividere la decisione di concedere la scorta a Roberto Saviano, autore di «Gomorra», libro dato alle stampe tre anni prima. «Demmo parere negativo. Tantissime persone impegnate contro i clan restano senza difesa» disse tra l’altro il poliziotto.

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