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Più autonomia per la Classe A ibrida plug-in

Prova. Mercedes aggiorna la piccola di casa Il restyling offre miglioramenti nella tecnologia

di Simonluca Pini

Firma luminosa. Il facelift della Classe A edizione 2023 si concentra sui gruppi ottici anteriori con tecnologia Led in tutte le versioni. A bordo la plancia ripropone il layout con due schermi da 10.25 pollici affiancati: uno per la strumentazione e il secondo per il sistema di infotainment MbUx compatibile con Apple CarPlay e Android Auto

2' di lettura

Squadra che vince non si cambia ma si migliora, come nel caso del restyling della Mercedes Classe A. Lanciata nel 2018 in abbinamento alla quarta serie, ora la compatta di Stoccarda si aggiorna nei contenuti, nelle motorizzazioni e nello stile con il tradizionale facelift di metà carriera. Capace di vendere in Italia oltre 141.000 esemplari a partire dal 2012, anno di debutto della prima generazione caratterizzata dall’iconico stile da monovolume compatta, oggi la Classe A migliora soprattutto sul fronte dell’autonomia elettrica assicurata dalla versione plug-in hybrid protagonista della nostra prova tra i colli bolognesi.

Prima di scoprire come se l’è cavata l’hatchback teutonica sulle strade cantate da Cesare Cremonini in «50 Special», è utile ricordare la strategia in materia di elettrificazione: oltre a diventare un produttore di sole auto elettriche a partire dal 2030, ovunque le condizioni di mercato lo consentiranno, con il piano Ambition 2039 si è posta l’obiettivo di lanciare una flotta di veicoli e van nuovi a zero emissioni di CO2 a partire dal 2039 lungo l’intera catena del valore e il ciclo di vita. L’obiettivo è quello di dimezzare almeno le emissioni di CO2 per autovettura della nuova flotta di veicoli nell’intero ciclo di vita rispetto al 2020 entro la fine di questo decennio.

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Tornando al primo contatto della Mercedes Classe A, il restyling ha aggiunto una serie di novità a partire dai proiettori a led su tutte le versioni dal disegno rivisto, dalla presenza del solo cambio automatico, dai nuovi allestimenti al fine di ridurre la lunga selezione di molti singoli optional e da accessori presenti su tutte le versioni come la telecamera di retromarcia. A bordo ritroviamo il doppio display, con due schermi da 10,25 pollici nella versione provata. Migliorata anche l’esperienza con l’assistente vocale Hey Mercedes, grazie alla presenza della versione più aggiornata del sistema di infotainment MbUx dotata di Apple CarPlay e Android Ato in modalità wireless. Cambia anche il volante, condiviso con l’ultima generazione di Classe C. Sulle versioni AMG arrivano fari anteriori rielaborati, la griglia del radiatore specifica e il nuovo badge rotondo con l’emblema di Affalterbach al posto della stella Mercedes con corona d’alloro.

Disponibile in abbinamento a motorizzazioni benzina tutte mild hybrid con potenze da 136 a 224 cavalli, la versione AMG A35 4Matic monta il nuovo motore con ibridizzazione leggera da 48 volt e 306 cavalli. Alla voce diesel è disponibile l’unità 2.0 litri con potenze tra 116 e 90 cavalli. Al vertice la 45 S Amg 4Matic da 421 cavalli. Passando alla A250e guidata lungo il tracciato bolognese, la potenza complessiva generata dal motore termico 4 cilindri e dall’unità elettrica arriva a 218 cavalli con un’autonomia in modalità full elettric di ben 81 chilometri con omologazione Wltp. In grado di ricaricarsi fino a 11 kW in corrente alternata, su strada ha dimostrato un’ottima fluidità tra i passaggi tra elettrico e termico e si è confermata una delle scelte più interessanti tra le plug-in hybrid compatte.

Al capitolo listino, si parte da oltre 35mila euro per la versione A 180 e si superano di slancio i 68 della 45 S Amg. La protagonista della prova parte da oltre 47.500 euro.

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