intranet of people

Più comunicazione interna per ripartire

Cinque sono le parole chiave da avere in mente. La prima, da scrivere tutti i giorni sul nostro diario interno aperto ai dipendenti e ai collaboratori, sono le idee

di Filippo Poletti *

3' di lettura

Il nuovo coronavirus ha inaugurato un nuovo mondo anche nel lavoro. Per ragioni sanitarie ci siamo separati. È tempo, oggi, di riunire, grazie alla rete, le nostre forze. È tempo di “IoP” o “intranet of people”, intesa come comunicazione digitale all'interno delle nostre aziende e istituzioni. La comunicazione interna è una casa con cinque fondamenta: la prima è l'unità per il bene comune, la seconda il dialogo aperto, la terza è la formazione, a seguire troviamo il benessere o welfare e, infine, la sostenibilità.

Il segreto della comunicazione interna è di mantenere un punto interrogativo negli occhi di tutti, così da continuare a cercare qualcosa di innovativo, che possa farci leggere o rileggere la realtà professionale quotidiana. Cinque sono le parole chiave da avere in mente.

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La prima, da scrivere tutti i giorni sul nostro diario interno aperto ai dipendenti e ai collaboratori, sono le idee: facciamo della nostra intranet una rete di stimoli, capace di liberare quante più scintille possibile. La piattaforma interna deve essere un laboratorio riservato all'innovazione senza confini, all'“open innovation” per dirla con una locuzione inglese. Occorre farlo condividendo informazioni, promuovendo la formazione e stimolando la curiosità nei confronti di ciò che portiamo avanti nel nostro lavoro. Spargendo il seme del confronto, moltiplicheremo le energie positive presenti all'interno della nostra realtà lavorativa.

La seconda parola della nostra bacheca professionale sono i servizi: oltre a stimolarne di nuovi, la comunicazione interna deve soddisfare bisogni e desideri. Lo possiamo fare partendo dalla verifica continua delle esigenze delle persone. Così come il tempo cambia il volto delle cose, allo stesso modo mutano le necessità sul lavoro. Più la intranet darà, più riceverà: sarà infatti incentivata da tutti a dare tantissimo, perché riceverà sempre di più in termini di feedback e di richieste.

La terza parola cardine è coesione. La intranet serve nella misura in cui permette di condividere le sfide professionali e i punti di forza. I soprani devono fare musica insieme ai contralti, ai tenori e ai bassi. Dobbiamo dare vita a un grande coro, focalizzato sulla ricerca costante di soluzioni comuni: occorre avere come obiettivo l'unità nella diversità, tanto per citare il motto dell'Unione europea.

La quarta parola da utilizzare, con sempre maggiore frequenza e insistenza, è “responsabilità diffusa”. Sul lavoro vince la squadra se tutti si sentono parte di un grande progetto.

Quinta e ultima parola cardine è “fiducia”. Se vogliamo puntare ad avere un futuro basato sulla prosperità, occorre far crescere la stima reciproca. Fidarsi è meglio, non peggio, perché il clima di fiducia alimenta la fiducia. La intranet deve saperla generare in tutte le persone della nostra azienda e istituzione. Se coltivati con impegno e passione, la circolazione delle idee, la promozione dei servizi, la coesione sempre maggiore, la responsabilità condivisa e l'aumento del clima di fiducia faranno della nostra rete interna uno strumento sempre al fianco delle sfide professionali, insostituibile. Con questo spirito di gruppo, attento al passato, focalizzato sul presente e proteso al domani, non resta che metterci al lavoro sulla nostra intranet, nella consapevolezza che l'entusiasmo nei riguardi del lavoro comune e dei servizi utili a tutta la nostra comunità professionale è contagioso. È quell'entusiasmo che, assieme all'impegno costante, rappresenta il miglior compagno di viaggio della comunicazione interna verso il futuro.

*Autore di “Tempo di IoP: Intranet of People”

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