Opinioni

Più forti insieme per la ripresa nel 2022

di Sri Mulyani Indrawati*

(freshidea - stock.adobe.com)

4' di lettura

JAKARTA – Da ottimista nato, considero il 2021 un anno di ripresa. La pandemia di COVID-19 non è ancora finita, ma c'è un raggio di speranza per un domani migliore sia nel settore sanitario che nell'economia in generale. Vaccini sicuri ed efficaci hanno ridotto i decessi per COVID-19, mentre gli interventi fiscali dei governi hanno contribuito a stimolare la crescita economica. Ma la ripresa globale rimane disomogenea, a causa delle diverse condizioni economiche pre-pandemia dei paesi e delle divergenti politiche di stimolo.

A dire il vero, i vaccini COVID-19 sono stati un punto di svolta. L'aumento dei tassi di vaccinazione ha potenziato l'immunità del gregge, creando le opportunità per allentare le restrizioni e far ripartire l'economia. Tuttavia, sebbene le istituzioni multilaterali si siano impegnate ad assicurare un'equa distribuzione globale dei vaccini, molti paesi in via di sviluppo stanno ancora lottando per garantire dosi sufficienti ai propri cittadini, mentre le economie avanzate distribuiscono vaccini “alla velocità della luce”. Ciò è alla base di una ripresa globale disomogenea e sta inasprendo le diseguaglianze.

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Poiché nella lotta contro la pandemia siamo forti soltanto quanto il nostro anello più debole, la collaborazione globale è imperativa. Ogni Paese vuole controllare il virus e tornare alla vita normale. Le istituzioni multilaterali dovrebbero quindi assumere un ruolo maggiore nell'assicurare che tutte loro possano realizzare prontamente i propri programmi di vaccinazione.

Dobbiamo anche istituire un sistema di allerta precoce e migliorare la nostra preparazione alle crisi – in termini di risorse, meccanismi di governance, processi decisionali e condivisione di informazioni – in vista di future pandemie. La gestione delle frequenti tensioni tra sovranità nazionale e governance globale sarà una delle sfide cruciali. Come ha dimostrato la pandemia di COVID-19, in caso contrario si rischieranno ancora danni catastrofici in futuro.

Per quanto riguarda l'economia, i paesi sono attualmente in diverse fasi di ripresa e stanno perseguendo differenti tipi di strategie post-pandemiche, sia in termini di politiche che di tempistiche. Ma in un mondo altamente interconnesso costituito da molti sistemi finanziari ed economici diversi ma correlati, l'allentamento dello stimolo in un paese influenzerà gli altri. In particolare, la normalizzazione della politica monetaria nelle economie sviluppate, se non comunicata in modo trasparente, può aumentare la volatilità e causare deflussi di capitali dai mercati emergenti potenzialmente destabilizzanti.

La crisi del COVID-19 ha esercitato un'enorme pressione sulle finanze pubbliche di molti paesi in via di sviluppo, lasciando i governi alle prese con l'aumento dei livelli di debito proprio mentre cercano di combattere la pandemia. Le istituzioni finanziarie internazionali e i creditori privati devono collaborare per garantire un sistema equo di ripartizione degli oneri per aiutarli. Sebbene sia utile l'approccio “su misura” previsto nel quadro comune dell'Iniziativa per la Sospensione del Servizio del Debito del G20, tale sgravio rimane una provvedimento temporaneo. È necessario che le istituzioni multilaterali forniscano maggiore supervisione e guida per affrontare i crescenti problemi di debito delle economie in via di sviluppo e mitigare le loro elevate difficoltà finanziarie.

Inoltre, poiché la ripresa economica inizia a prendere piede, le catene di approvvigionamento globali che sono state interrotte dalla pandemia non sono in grado di adattarsi immediatamente a soddisfare l'attuale incremento della domanda. Questo problema può essere transitorio, ma è costoso. La pandemia dovrebbe quindi spingere le aziende e i responsabili politici a riesaminare le attuali catene di approvvigionamento globali e l'allocazione delle risorse – una stima che potrebbe generare l'impulso affinchè i mercati emergenti ottengano una quota maggiore della ripresa economica globale.

Intanto, la domanda di energia ha superato il livello pre-pandemia, causando una crisi globale. A parte il rischio che i picchi dei prezzi stimolino l'inflazione, la crisi energetica sta anche minacciando i nostri sforzi per combattere il cambiamento climatico. Come la lotta alla pandemia, le misure per combattere il riscaldamento globale possono avere successo solo se le implementiamo insieme e in modo coerente.

Oggi abbiamo l'opportunità di rilanciare l'economia e combattere i cambiamenti climatici allo stesso tempo promuovendo una ripresa verde, resiliente e inclusiva. Ottenere ciò richiede di progettare politiche economiche favorevoli al clima e fornire finanziamenti più sostenibili. Nell'ambito della strategia di ripresa economica dell'Indonesia, ad esempio, il governo ha introdotto programmi per creare attività alternative che generano reddito e preservano le foreste per le comunità locali.

È anche probabile che i programmi di green recovery diano potere alle donne, che in genere sono state colpite più negativamente degli uomini dalla pandemia e dalla crisi climatica. In molti casi, le donne agiscono come agenti di cambiamento per iniziative sostenibili. Essendo un paese con una delle più grandi aree di foresta pluviale del mondo, l'Indonesia ha un impegno forte e chiaro nell'attuazione di una ripresa verde. E nella mia veste di copresidente della Coalizione dei Ministri delle Finanze per l'Azione Climatica, credo fermamente che le iniziative verdi non debbano essere mandati senza finanziamenti.

L'Indonesia deterrà la presidenza del G20 nel 2022 e la presidenza dell' Associazione delle Nazioni Del Sud-Est Asiatico (ASEAN) nel 2023. Ciò può quindi contribuire a definire la direzione strategica di questi organismi nel garantire una ripresa globale sostenibile, resiliente e inclusiva. In particolare, i membri del G20 devono stabilire un quadro comune efficace per affrontare le principali sfide globali del nostro tempo, in particolare la prevenzione delle pandemie, il finanziamento sostenibile e il cambiamento climatico.

Niente di tutto questo sarà facile, ovviamente. Ma, come ho detto, sono un ottimista. Mediante la generazione di un'adeguata volontà politica, sono fiducioso che potremo riprenderci insieme, e quindi più forti, dalla crisi del COVID-19.

(*) Ministro delle Finanze dell'Indonesia e copresidente della Coalizione dei Ministri delle Finanze per l'Azione Climatica.

Copyright: Project Syndicate, 2021.
www.project-syndicate.org

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