Più lavoro per gli avvocati
di Giovanni Negri
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Riconoscere dignità costituzionale alla difesa in giudizio. Un maggiore coinvolgimento nei processi decisionali in materia di politiche della giustizia. E poi, ma più specifico: portare fuori dal sistema giurisdizionale le attività di “accertamento” (non quindi quelle decisionali che rimangono al giudice) e affidarle agli avvocati. Per esempio i cosiddetti “procedimenti speciali”: decreti ingiuntivi, convalide di sfratto per morosità, accertamento, indipendentemente dall’esistenza di ragioni di urgenza, dei fatti incerti con acquisizione di dichiarazioni testimoniali di terzi, di consulenze tecniche stragiudiziali e di esibizione stragiudiziale di documenti.
Sono queste alcune delle richieste avanzate dall’Organismo congressuale forense alle forze politiche in una campagna elettorale che tende a rimuovere dall’oggetto del confronto il tema della giustizia. Tutti punti che possono andare a costituire una sorta di “contratto con l’avvocatura” che starà a chi lo vorrà sottoscrivere, e all’avvocatura verificare poi la coerenza successiva con gli impegni presi.
Intanto la discussione è partita ieri mattina al cinema Adriano di Roma con il faccia tra i rappresentanti dell’Ocf (il coordinatore Antonio Rosa, il segretario Giovanni Malinconico e il tesoriere Sandro Vaccaro) e i politici (Franco Vazio, Pd, Maurizio Gasparri, FI, Daniele Piva, Movimento 5Stelle, Michele Sarno, Fratelli d’Italia, Antonio Marotta, Noi con l’Italia, Cesare Antetomaso, Potere al popolo).
E dal confronto, introdotto da un intervento del sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore che ha rivendicato il cambiamento di clima tra politica e avvocatura, sono emerse con evidenza sintonie e differenze.
Con una generale apertura sul versante dell’inserimento nell’articolo 111 della Costituzione del ruolo della difesa tecnica, a tutti i partecipanti è stata consegnata la bozza di disegno di legge messa a punto dal Cnf, e con una generale avversità alla paventata introduzione del rito sommario generalizzato nelle controversie civili e al costante aumento del costo dell’accesso alla giustizia, con lo snodo assai critico del contributo unificato monstre nel giudizio amministrativo.
Maggiori le distanze invece su altri punti come quello della prescrizione o dell’estinzione delle misure di prevenzione sulla falsariga di questo da poco previsto con il nuovo Codice Antimafia.
Come pure resta controversa, ma sollecitata da parte dell’Ocf, una messa a punto della geografia giudiziaria che non stravolga la riforma ma ne riveda alcuni punti critici.
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