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Più longeve, ma sensibili ad alcune malattie: alle donne serve medicina di precisione

La medicina di genere è sempre di più un passaggio obbligato per ogni Servizio sanitario. Un fronte su cui l’Italia una volta tanto è all’avanguardia avendo approvato nei mesi scorsi un Piano nazionale ad hoc dopo la legge del 2017.

di Marzio Bartoloni

La parità di genere non è più un miraggio. Anche grazie ai fondi Ue

2' di lettura

le donne soffrono di depressione da 2 a 3 volte più degli uomini, ma meno di malattie cardiovascolari (3,5 vs 4,9%) che però rappresentano la loro prima causa di morte. Quanto ai tumori il loro sistema immunitario è più reattivo e quindi risponde meglio alle cure. Questi sono solo alcuni dati che fanno della medicina di genere un passaggio obbligato per ogni Servizio sanitario. Un fronte su cui l’Italia una volta tanto è all’avanguardia avendo approvato nei mesi scorsi un Piano nazionale ad hoc dopo la legge del 2017

Le differenze nella salute tra donna e uomo
La nuova fotografia arriva dal Libro bianco «Dalla Medicina di genere alla Medicina di precisione», realizzato da Fondazione Onda con il supporto di Farmindustria. un volume che parte appunto dai dati che mostrano le diversità tra uomo e donna che si possono poi riflettere su diverse condizioni di salute. Le donne soffrono di depressione da 2 a 3 volte più degli uomini, ma meno di malattie cardiovascolari, che però rappresentano la loro prima causa di morte. Alle donne basta fumare un terzo delle sigarette che fumano gli uomini per avere lo stesso rischio cardiovascolare. Mentre la donna con diabete ha un rischio cardiovascolare superiore del 44% rispetto all'uomo con pari compenso glicemico. «Questi dati bastano a capire che la medicina di genere - afferma Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda - non va intesa come una branca della medicina, ma come un approccio da applicare a tutte le discipline mediche, tra cui la medicina del lavoro». Su quest’ultimo fronte un terzo delle denunce di malattia interessa le donne (27,9%) e di queste circa il 90% riguarda malattie dell'apparato osteoarticolare.

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Lo stato dell’arte in Italia
Il volume viene pubblicato a due anni dall'emanazione della legge voluta dall'allora ministro Beatrice Lorenzin e nell'anno di emanazione del Piano per l'applicazione e diffusione della Medicina di genere, che ha segnato un traguardo importante. «Con la pubblicazione del Piano, avvenuta a maggio 2019 - spiega Raffaella Michieli, segretario nazionale della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) - nasce una nuova era per l’attuazione di strategie atte a contrastate le differenze di genere nella salute». Ad esempio, le donne affette da multicronicità nel 2017 erano il 29,2% contro il 21,7% degli uomini e questo per la medicina generale significa avere con le donne 11 contatti all'anno contro i 9 contatti con gli uomini: «È importante formare i medici di famiglia su questi aspetti». Di cure sempre più mirate e personalizzate per la donna e l’uomno parla anche il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi: «Oggi il 42% dei medicinali in sviluppo è indirizzato alla medicina di precisione, percentuale che sale al 73% considerando solo quelli antineoplastici. Ecco perché è importante partire dallo studio delle differenze di genere per arrivare a risposte cucite su misura sulla specifica persona». Infine Paola Boldrini, capogruppo Pd in commissione Sanità avverte che è in corso di costituzione l'Osservatorio incaricato di monitorarne l’applicazione del piano nazionale sulla medicina di genere,« mentre ora il ministero della Salute e il Miur stanno lavorando al decreto attuativo che prevede la formazione specifica dei medici su questo tema».

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