Più sostenibilità, comodità e cibo migliore: le strategie delle compagnie aeree per la ripresa dei grandi viaggi
Aerei meno rumorosi e più efficienti, poltrone più comode e uno sforzo per servire pasti più appetibili: si torna a volare, nonostante le difficoltà, puntando su servizi, tecnologia e stile
di Sara Magro
3' di lettura
Il 2022 è una sorta di anno zero per il turismo. Il Covid19 ha letteralmente atterrato l’aeronautica civile, e nei momenti peggiori della pandemia i numeri erano impressionanti: più del 50% dei voli era stato annullato, per arrivare al 90% dei voli intercontinentali. Nonostante la situazione sia ancora molto complessa, soprattutto con l’aumento degli spostamenti con l’estate, ci sono i presupposti per una ripresa. I voli a lungo raggio stanno man mano aumentando, fino a quasi il 70% rispetto al 2019. Sembra un ritornello, ma la pausa è stata l’occasione per ripensare, rinnovare e migliorare le flotte e l’esperienza di volo. Le compagnie colgono il momento per presentarsi in veste nuova, a cominciare da una maggiore attenzione alla sostenibilità, con aerei più leggeri, meno rumorosi e più efficienti dal punto di vista del consumo, senza trascurare il comfort dei passeggeri, con poltrone più comode e uno sforzo per servire pasti più appetibili, nonostante i limiti tecnici.
AirFrance, per esempio, ha riprogettato la poltrona business con il concept di una stanza d’albergo. Accogliente e comoda, rifinita in materiali naturali come lana, alluminio spazzolato, pelle, di notte è una camera con letto disteso, schermo antiriflesso ad alta risoluzione di 17 pollici, cuffie antirumore (grazie alla nuova connessione Bluetooth, si possono usare anche le proprie) e porta scorrevole per isolarsi dal resto della cabina. Di giorno può essere un ufficio con scrivania e prese multiple, o un salotto dove rilassarsi come sul divano di casa. Alcune postazioni sono comunicanti: chi è in compagnia può aprire il separé e condividere il pranzo, chiacchierare, vedere un film insieme. I miglioramenti, a partire da settembre sui primi Boeing 777-300, riguardano anche le classi Premium, con sedili ulteriormente reclinabili e cuffie antirumore, ed Economy con poltrona a schienale ergonomico, schermo da 13 pollici e Bluetooth.
I cambiamenti riguardano anche la ristorazione: Air France continua la collaborazione con chef stellati per il menù di business class e, in tutte le classi di volo, propone pasti etichettati Nutri-Score A e B (classificazione francese per valutare le qualità nutrizionali del cibo), cibo biologico per i bambini, con pesce proveniente da pesca sostenibile, carne, latticini e uova 100% francesi.
In generale, le compagnie di bandiera sono ambasciatrici del lifestyle del Paese che rappresentano, e se AirFrance esprime l’eleganza e l’haute cuisine d’Oltralpe, Ita Airways si fa portavoce del Made in Italy sui voli intercontinentali per New York, Buenos Aires e presto anche Los Angeles, San Paolo, Arabia Saudita e Africa. Sul primo Airbus A350 italiano, gli interni blu e sabbia e il light design che cambia a seconda delle fasi di volo sono di Walter De Silva, le divise di Brunello Cucinelli, che ha regalato alla compagnia i modelli, mentre la pappa al pomodoro e il pollo ai profumi di Amalfi del menù sono di Enrico Bartolini, 3 stelle Michelin.
La cucina a bordo è una delle scommesse più difficili dell’aviazione civile. Non solo per l’impegno nel ridurre sprechi, plastica e junk food, ma anche per l’impresa, mai facile, di offrire un’esperienza gastronomica di alto livello. La Compagnie, che dallo scorso aprile ha aperto la rotta Milano-New York con 76 posti tutti in business class, sta sperimentando un menù in collaborazione con alcuni cuochi italiani a forte identità regionale: il primo a salire a bordo è Lorenzo Cogo, chef del nuovo ristorante Dama a Venezia e di un Social Club per cene conviviali nel vicentino, la sua provincia di origine.
Per La Compagnie, Cogo ha studiato un piatto veneto, semplice da realizzare, che mantenesse fragranza e consistenza fino al servizio. Ha quindi preparato una zucchina gialla ripiena di baccalà mantecato con una maionese vegana al pistacchio, guarnita con foglioline di maggiorana e aneto. Dopo l’estate entrée e dessert del menù saranno proposti da Floriano Pellegrino e Isabella Potì, del ristorante Bros, una stella Michelin a Lecce. Anche se l’alta gastronomia non ha ancora spiccato davvero il volo, né a livello nazionale né internazionale, il lavoro e le sperimentazioni di cuochi di indiscutibile profilo non potranno che riservarci sorprese interessanti.
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