Startup

Planeat.eco porta a casa gli ingredienti per ricette sostenibili. Aumento di capitale da un milione

Grazie alle nuove risorse, Alimentiamoci punta su un piano di sviluppo ed espansione anche in scuole e posti di lavoro

di Gianni Rusconi

Un kit di Planet.eco per la preparazione di pasta con zucchine e salsiccia

3' di lettura

Il percorso di sviluppo della startup innovativa (nonché società benefit) Alimentiamoci e della sua piattaforma Planeat.eco per la spesa alimentare è probabilmente giunto a una svolta. È di qualche giorno fa, infatti, l'aumento di capitale di un milione di euro (per il 20% delle quote societarie) sottoscritto da investitori istituzionali quali Tamburi Investment Partners (attraverso la controllata StarTip), Mercurio Holding, HB4 e Karim Riccardi e proprio sulla nuova iniezione di liquidità è basato il piano di espansione territoriale del servizio di consegna a domicilio del progetto, oltre le città - Pavia, Milano, Monza, Busto Arsizio e paesi limitrofi - dove oggi questo è già attivo.

Per Nicola Lamberti, che di Alimentiamoci è l’amministratore delegato oltre che l'anima, la conclusione dell'operazione di finanziamento è un passaggio fondamentale per il futuro a breve termine della startup, soprattutto per ciò che riguarda la conoscenza di un modello di spesa economicamente accessibile a tutti.

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Planeat.eco nasce per l'appunto con l'idea di aiutare i consumatori a ridurre lo spreco alimentare puntando sulla possibilità di ricevere direttamente a casa (o in azienda) prodotti freschi del territorio già porzionati, lavati e pronti per essere lavorati rapidamente con ricette di facile esecuzione. Il tutto con una vocazione al rispetto dell'ambiente che trova applicazione con l'utilizzo di packaging unicamente compostabile (la plastica monouso è stata bandita sin da subito) e a breve anche riutilizzabile.

Una volta entrati nel portale o tramite l'omonima app mobile, infatti, si viene guidati alla scelta dei vari kit ingredienti da ordinare con la possibilità di pianificare tramite apposito calendario i pasti settimanali da cucinare.Le componenti di sostenibilità e di qualità dei prodotti sono gli elementi centrale di tutto il progetto Planeat.eco.

«Ai fornitori di materie prime – conferma in proposito Lamberti al Sole 24Ore Food – poniamo costantemente una grandissima attenzione selezionando quelli più vicini possibile per ridurre l'impatto ecologico e favorire piccole economie locali, scegliendo laddove possibile i prodotti biologici».

Oltre che nelle case, l'idea di Alimentiamoci è quella di portare la cultura del mangiare sano anche nelle scuole e, soprattutto, nelle aziende, un orizzonte sul quale la startup sta già lavorando. Per le imprese, in particolare, il servizio offerto prevede la gestione dell'approvvigionamento alimentare di tutti i collaboratori (pausa pranzo ma non solo, vedi per esempio la disponibilità continua della frutta) e ha nei responsabili del welfare aziendale gli interlocutori di riferimento.

«Il nostro sistema – spiega in dettaglio Lamberti – offre ad ogni dipendente la possibilità di scegliere il proprio pasto fra primo, secondo, contorno, dolce e frutta e gestisce la consegna in azienda; per quelle realtà che non dispongono di uno spazio per una linea self oppure della cucina offriamo il trasportato caldo in monoporzioni etichettate con il nome del dipendente in contenitori compostabili».
Lo stesso modello di servizio, opportunamente declinato, sarà rivolto anche alle scuole, con il valore aggiunto di poter dare agli alunni la possibilità di scegliere solo il piatto o i piatti che effettivamente consumeranno in base alle loro abitudini e alla loro dieta.

Gli obiettivi di crescita per il 2021, in ogni caso, sono comunque ambiziosi: Alimentiamoci conta di arrivare verso la fine dell'anno a un volume di transato di 150-200mila euro mese con un incremento del fatturato e degli ordini del 500% rispetto ai dati di consuntivo del 2020. Per raggiungere questi numeri, il primo step è quello di estendere entro il prossimo dicembre il servizio ad altre città lombarde, con l'intento di coprire tutta la Regione a fine 2022. L'altro tassello chiave per il futuro di Alimentiamoci riguarda invece la piattaforma digitale che fa funzionare tutta l'attività.

«La stiamo quotidianamente arricchendo di nuove funzionalità – assicura Lamberti – e in futuro vorremmo sviluppare meglio tutta la parte connessa al mondo delle diete, offrendo agli specialisti di settore strumenti avanzati per aiutare le persone che necessitano di equilibrare la propria alimentazione settimanale». Operativamente, la piattaforma sarà in grado di gestire più centri logistici, di porzionatura di ingredienti e di preparazione di ricette e piatti pronti appoggiandosi a fornitori diversi più vicini all'area geografica e alla cultura culinaria presa in considerazione.

E non è certo escluso che in futuro l'intero modello (marchio, software e attività di marketing e il software) possa essere proposto nella modalità “as a service” ad altre realtà del settore alimentare “simili”. La novità più prossima per gli utenti di Planeat.eco, conclude infine l'ad di Alimentiamoci, è invece la possibilità di poter personalizzare e creare le sue ricette con un sistema aperto di pubblicazione di ricette, fermo restando il fatto di poter ricevere a casa gli ingredienti già lavati e nelle proporzioni corrette per la lavorazione.

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