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Plastica, cresce il fatturato delle aziende che riciclano: nel 2022 +18%

Secondo Assorimap hanno influito gli aumenti dei prezzi di vendita, necessari per fronteggiare l'impennata del costo dei rifiuti, dell’energia, del trasporto

2' di lettura

Prosegue la crescita del fatturato per le aziende italiane attive nel riciclo meccanico della plastica. Nel 2022 arriva a 1,1 miliardi di euro: +18% rispetto al 2021, dopo il balzo positivo (+67%) registrato nel 2021. La crescita è da ricondurre soprattutto agli aumenti dei prezzi di vendita, necessari per fronteggiare l'impennata delle principali componenti di costo come l’approvvigionamento dei rifiuti, i costi energetici e di trasporto. È quanto emerge dal rapporto di Assorimap, l'associazione di categoria che raccoglie 350 aziende del riciclo e 200 produttori di materie prime seconde plastiche, realizzato da Plastic Consult.

Leggero calo della produzione

L’aumento del fatturato si rileva nonostante un leggero calo produttivo delle plastiche riciclate meccanicamente. Dopo i numeri incoraggianti del 2021 (+17% su base annua), dovuti alla ripresa dei consumi e delle attività post-pandemia che hanno generato un aumento generale della domanda di plastica riciclata, il 2022 mostra una lieve contrazione (-1,5%) nella produzione di materie prime seconde in plastica (785mila tonnellate) che provengono per la maggior parte da polietilene flessibile (28%), seguito dal Pet di bottiglie e vaschette (24%) e dal polietilene rigido dei flaconi (19%).

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Le principali applicazioni delle materie prime seconde sono diversificate: per quasi il 40% servono al settore imballaggi (rigidi al 29%, flessibili al 10%), ma anche per i tubi (12%), il settore edilizia e costruzioni (11%), i sacchi per la raccolta rifiuti (10%).

Tutelare le imprese

«L’Italia deve tutelare le imprese che hanno investito nel riciclo meccanico della plastica in questi 25 anni: hanno consentito al Paese di potersi allineare agli obiettivi europei con risultati eccezionali in termini ambientali, economici e sociali», ha commentato Walter Regis, appena riconfermato alla presidenza Assorimap per il prossimo triennio.

«Oggi tali imprese, leader mondiali per qualità delle materie prime secondarie e per tecnologie finalizzate alla trasformazione, stanno continuando a investire per restare competitive in un settore ad alto dinamismo industriale. Questo coraggio ha garantito al comparto una robusta resilienza, nonostante criticità e ostacoli derivanti dalla complessità dello scenario globale. In particolare hanno inciso la produzione asiatica di polimeri vergini low cost, che hanno invaso il mercato europeo, e i costi di produzione in crescita a causa dei rincari energetici. Il riciclo meccanico della plastica rappresenta un fiore all’occhiello del Made in Italy e il cuore dell’economia circolare: l’auspicio è che venga sostenuto dalla politica, soprattutto in ambito europeo, a partire dalla rimozione di eccessivi lacci burocratici a favore di una maggiore competitività», ha concluso Regis.

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