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Plastica usa e getta, nella Ue divieto al consumo entro il 2021

Quando il mare diventa la spazzatura del mondo

3' di lettura

Giro di vite dell’Eurocamera sulla plastica usa e getta entro il 2021. L’Aula di Strasburgo ha approvato il divieto al consumo nell'Unione europea di alcuni prodotti come posate, bastoncini cotonati, piatti, cannucce, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini. La relazione è stata approvata con 571 voti favorevoli, 53 voti contrari e 34 astensioni. Il Parlamento europeo avvierà negoziati con il Consiglio non appena i ministri Ue avranno stabilito la propria posizione comune.

Intanto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in una nota con cui annuncia la partecipazione all’assemblea Anci di Rimini con due focus, incentrati il primo sulla campagna “Plastic Free” per l’eliminazione dell'utilizzo della plastica monouso, il secondo sul verde pubblico, anche in previsione della «Giornata nazionale dell'albero» in programma per il 21 novembre ha, detto: «Mi auguro che i Comuni italiani possano e vogliano accettare la sfida di bandire l’utilizzo della plastica usa e getta, intraprendendo un percorso che li porterà a diventare sempre più ecosostenibili».

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«So che molte amministrazioni comunali sono impegnate da anni in attività di piantumazione di alberi, coinvolgendo i cittadini e le scuole i comitati e le associazioni e questo mi fa molto piacere - ha proseguito Costa in un messaggio inviato all'Anci -. Piantare un albero è un modo per rafforzare il senso di comunità, un’occasione in cui tutti insieme ci si prende cura del territorio».

Si allarga la lista delle materie plastiche vietate
Gli eurodeputati hanno aggiunto all'elenco delle materie plastiche vietate proposto dalla Commissione i contenitori per fast-food in polistirolo espanso e gli articoli di plastica ossi-degradabili (come sacchetti o imballaggi). L'Eurocamera dichiara inoltre guerra ai mozziconi di sigarette che contengono plastica, la cui quantità nei rifiuti va ridotta del 50% entro il 2025 e dell'80% entro il 2030, con i produttori di tabacco chiamati a farsi carico dei costi di trattamento e raccolta, compreso il trasporto.
Lo stesso vale per i produttori di attrezzi da pesca contenenti plastica, che dovranno contribuire al raggiungimento di un obiettivo di riciclaggio fissato in almeno il 15% entro il 2025. Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero garantire che almeno il 50% degli attrezzi da pesca contenenti plastica smarriti o abbandonati venga raccolto ogni anno.

Sempre ai paesi Ue spetterà ridurre il consumo dei prodotti in plastica per i quali non esistono alternative (scatole monouso per hamburger e panini e i contenitori alimentari per frutta e verdura, dessert o gelati) del 25% entro il 2025. Altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025. La relatrice del rapporto, la liberale belga Frederique Ries, ha intenzione di aprire il negoziato con il Consiglio in novembre. I paesi membri, scrive l’Ansa, stanno infatti accelerando i lavori su un fascicolo che fonti Ue affermano di essere «di forte interesse in tutti i paesi». Al momento il 6 novembre è la data provvisoria per l'inizio degli incontri tra rappresentanti di Europarlamento, Consiglio e Commissione.
A Firenze sequestro di 150 chilogrammi di shoopers in plastica illegali

La decisione del Parlamento europeo arriva in contemporanea con la notizia del sequestrati da parte dei carabinieri forestali di Firenze 150 chilogrammi di shoppers in plastica illegali, poiché realizzate con polimeri non conformi alla legge e quindi non biodegradabili. Si tratta dell’esito di verifiche svolte nei giorni scorsi dai militari nei mercati settimanali di Borgo San Lorenzo e Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. Dopo aver notato alcuni ambulanti vendere la merce in buste di plastica irregolari, hanno rintracciato un venditore di shoppers che si aggirava tra i banchi, sequestrando poi l'intero carico del suo furgone, formato da scatoloni di buste buste in parte conformi ai requisiti di legge e in parte prove dei loghi attestanti la conformità agli standard comunitari. Nel corso dell'estate verifiche nei mercati complessivamente sono state
elevate sanzioni per 15mila euro.

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