Bonus baby sitter da 1.200 euro: l’Inps conferma la platea
Contributo in versione maxi accessibile a lavoratori dipendenti privati, commercianti, artigiani, partite Iva, collaboratori e liberi professionisti
di Matteo Prioschi
2' di lettura
Il bonus baby sitter per l’emergenza covid-19, potenziato a 1.200 euro, potrà essere richiesto dai lavoratori dipendenti del settore privato, da quelli iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps e alle gestioni dei lavoratori autonomi dell’istituto nazionale di previdenza e anche dai professionisti iscritti alle relative Casse di previdenza privatizzate. La conferma arriva dall’Inps stesso, tramite un messaggio pubblicato sul sito internet. Le domande, però, non possono essere ancora presentate.
Il decreto cura Italia di metà marzo ha introdotto un bonus da 600 euro utilizzabile per pagare la baby sitter, come alternativa al congedo parentale straordinario di 15 giorni fruibile durante il periodo di chiusura di scuole e asili per l’emergenza coronavirus.
Versione potenziata
Il decreto legge rilancio, entrato in vigore il 19 maggio, ha raddoppiato il valore del bonus a 1.200 euro. L’istituto di previdenza ha per il momento confermato che le categorie di lavoratori destinatari di questo aiuto nella versione da 600 euro potranno richiedere anche l’importo maggiorato. Rientrano nella platea artigiani, commercianti, coltivatori diretti, partite Iva e co.co.co della gestione separata Inps e i professionisti quali avvocati, commercialisti, psicologi, consulenti del lavoro, notai, architetti e ingegneri. Va ricordato che è stato raddoppiato anche il valore (da 1.000 a 2.000 euro) del bonus per gli operatori del servizio sanitario pubblico e privato e per quelli dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
Altra novità è che il contributo potrà essere erogato direttamente al richiedente (e non più solo tramite il libretto famiglia da utilizzare per retribuire la baby sitter) che a sua volta potrà utilizzarlo per pagare la quota di partecipazione del figlio a centri estivi, servizi integrati per l’infanzia, servizi socio-educativi territoriali, centri servizi per la prima infanzia.
Quasi 200mila richieste
Le domande per la versione potenziata del bonus, però, non possono ancora essere presentate, in attesa che Inps aggiorni le procedure informatiche. Da metà marzo al 25 maggio l’istituto di previdenza ha ricevuto richieste per 191.595 bonus, mentre i congedi parentali (che sono un’alternativa al bonus) sono stati 269.328.
Partenza sprint, invece, per l’indennità da 500 euro destinata alle colf. In tre giorni (dal 25 al 27 maggio) sono già state presentate 44.266 richieste, di cui 29.659 direttamente dai collaboratori domestici e 14.607 tramite i patronati. Il reddito di emergenza, invece, tra il 22 e il 27 maggio è stato richiesto da 100.258 persone: 37.188 domande sono arrivate dai patronati e 63.140 direttamente dai cittadini.
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