Pnrr: sbloccati 18,5 miliardi di euro, ma senza fondi per alloggi universitari. 519 milioni spostati alla quarta tranche Ue
Alla cabina di regia il ministro Raffaele Fitto ha illustrato la soluzione trovata: il target quantitativo dei 7.500 posti letto per studenti da assegnare entro il 31 dicembre 2022 viene trasformato in una milestone qualitativa (l'avvio delle assegnazioni per completare l'obiettivo di 60mila letti entro il 2026) da raggiungere entro il 30 giugno 2023 e aggiunto come proposta di modifica alle dieci già inviate per la revisione degli obiettivi della quarta rata
di Manuela Perrone
I punti chiave
3' di lettura
L'ultima proposta arrivata dalla Commissione europea per sbloccare l'impasse sulla terza rata Pnrr da 19 miliardi di euro è stata accolta dall'Italia. Alla cabina di regia convocata in tutta fretta oggi alle 14 e durata pochi minuti il ministro che ha la delega al Piano, Raffaele Fitto , ha illustrato la soluzione trovata: il target quantitativo dei 7.500 posti letto per studenti da assegnare entro il 31 dicembre 2022 – sul quale l'assessment della Commissione Ue è stato particolarmente puntuto – viene trasformato in una milestone qualitativa (l'avvio delle assegnazioni per completare l'obiettivo di 60mila letti entro il 2026) da raggiungere entro il 30 giugno 2023 e aggiunto come proposta di modifica alle dieci già inviate per la revisione degli obiettivi della quarta rata del Pnrr.
«La richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti - si legge in una nota - ha il fine di: inserire una nuova milestone nella quarta rata; chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura; correggere alcuni errori materiali»
Finanziamenti non persi ma dilazionati
I finanziamenti non sono persi ma dilazionati: la somma totale dei fondi ex Next Generation da destinare all’Italia per il 2023 resta di circa 35 miliardi (che il Governo confida di ottenere entro l'anno), ma gli esborsi si modificano: la terza rata prevedrà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero. «Con la decisione odierna della Cabina di Regia, il Governo - si legge in una nota - presenterà formalmente la proposta di modifica della quarta rata alla Commissione europea. La proposta sarà esaminata dalla stessa Commissione e poi dal Consiglio dell'Unione europea congiuntamente alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla Cabina di Regia e presentate l'11 luglio alla Commissione»
Ue: scambi costruttivi, valuteremo modifiche Pnrr
«La collaborazione tra la Commissione e le autorità italiane è stata molto costruttiva. Poiché il lavoro tecnico è ancora in corso, non possiamo fornire ulteriori dettagli in questa fase. La Commissione valuterà formalmente l’emendamento proposto nel contesto del quadro normativo relativo alle revisioni dei piani di risanamento e di resilienza. Non prevediamo modifiche all’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia dovrebbe ricevere nel 2023, tenendo conto della terza e della quarta richiesta di pagamento». È quanto spiega un portavoce della Commissione Ue in merito alla modifica della terza rata attuata dall’Italia.
Gentiloni: all’Italia la terza rata nelle prossime settimane
«Sbloccare» i fondi del Pnrr è «molto importante per l’economia italiana e molto importante per l’Ue. Il successo del piano italiano è parte del successo del piano europeo. In seguito alla modifica che è stata concordata, l’Italia nelle prossime settimane riceverà la terza rata e poi si lavora per le modifiche che consentiranno di chiedere anche il rimborso della quarta rata. Tutto questo conferma un lavoro costruttivo e positivo fra Roma e Bruxelles». Lo ha affermato il commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni.
Studenti: terza tranche senza alloggi, un fallimento
Intanto però protestano gli studenti universitari. «Sugli studentati avevamo ragione ma il Ministero non ci ha mai voluto ascoltare». Così in una nota l’Unione degli Universitari sullo sblocco della terza tranche del Pnrr che non prevede i fondi per gli alloggi universitari. «Avevamo detto - continua l’Udu - che non era corretto dare 210 milioni ai privati, spesso per posti letto che esistevano già mentre andavano rendicontati solo posti letto nuovi. La responsabilità di questo fallimento è tutta del Governo». «Vogliamo che la Ministra Bernini ci convochi con urgenza per ripensare insieme il piano di realizzazione degli studentati», dicono gli studenti.
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