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Pnrr Cultura, avanza a pieno regime l’impiego dei fondi

Lo studio di Associazione Civita confronta il piano italiano con quelli di Spagna, Francia e Portogallo. L'avanzamento delle spese in cultura è al 70%, risultato è migliore rispetto a quello complessivo pari al 18%. Ma dei fondi europei di coesione da rendicontare a fine 2023 speso solo il 34% di 126 miliardi

di Giuseppe Cosenza

Il convegno

3' di lettura

Quali sono i risultati ottenuti in questo momento dall'Italia nell'ambito del PNRR Cultura in confronto con altri paesi europei? La risposta proviene dal quaderno “La cultura nei piani di ripresa e resilienza di Portogallo, Spagna, Francia e Italia. Un confronto sullo stato di avanzamento”, realizzato dall'Associazione Civita in collaborazione con lo Studio Valla. Secondo lo studio il bilancio provvisorio è positivo in quanto evidenzia una migliore performance delle risorse impegnate in cultura e turismo, pari al 70%, rispetto a quelle complessivamente impegnate nel piano pari al 18% del totale.
Per quanto riguarda l'allocazione delle risorse alla cultura e al turismo su quelle complessive a disposizione, l’Italia, rispetto ai paesi presi in esame, è quello che ha dedicato maggiori risorse nel suo piano nazionale. Difatti, l’Italia ha stanziato 6,68 miliardi di euro su 191 miliardi totali, pari al 3,50%, la Spagna ha assegnato al settore sport e cultura 825 milioni di euro a fronte di un piano complessivo del valore di 69,5 miliardi di euro, pari all'1,19%. Lisbona ha disposto in favore della componente cultura 243 milioni di euro su 16,6 miliardi di euro a sua disposizione, pari all'1,45%, mentre Parigi ha optato per il 3,10%, in quanto ha previsto investimenti per 3,1 miliardi di euro su un totale di 100 miliardi di euro. Per il caso francese, tuttavia, è doveroso fare una precisazione, si tratta di una percentuale sovrastimata poiché la cultura è inserita insieme ad altri investimenti per la digitalizzazione dello Stato e degli enti pubblici. Rispetto allo stato di avanzamento delle risorse destinate alla cultura e al turismo l'Italia ha impegnato 4,65 miliardi di euro su 6,68 miliardi, pari al 70% del totale, il Portogallo ha utilizzato 25,2 milioni dei 243 milioni di euro allocati al settore, pari allo 10,37%, la Francia ha impegnato 1,2 miliardi su 1,58 miliardi di euro pari al 75%, sulla base di quanto comunicato dal Ministero della Cultura Francese. Fanalino di coda di questa speciale classifica è la Spagna che non ha impegnato ancora nessuna risorsa e si è limitata a realizzare due riforme normative, la prima incentrata sul settore audiovisivo, la seconda nell'ambito dello sport.

PNRR, QUALI PAESI HANNO ASSEGNATO PIÙ RISORSE ALLA CULTURA?
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Alcuni risultati

Scorrendo la pubblicazione, consultabile nella sezione Pubblicazioni del sito di Associazione Civita, si leggono alcuni progetti culturali interessanti dei paesi oggetto dell'analisi. Ad esempio, il Ministero della Cultura portoghese ha stanziato 23,2 milioni di euro per investimenti in tecnologia rivolti a 42 sale di cinema e teatri per la fruizione di film e opere digitali. La Francia ha destinato 80 milioni di euro a sostegno degli spettacoli dal vivo e 30 milioni di euro alle biblioteche. L'Italia, nell'ambito dell'investimento denominato “1.3 Migliorare l'efficienza energetica di cinema, teatri e musei”, ha indirizzato 100 milioni di euro ad alcuni musei individuati dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura e ha già erogato ai diretti beneficiari alcuni fondi a titolo di anticipo o di saldo investimenti.

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Sulla coesione siamo indietro

Lo studio è stato presentato nel corso di un incontro a cui hanno partecipato Gianni Letta e Simonetta Giordani di Associazione Civita, Nicola Maccanico, AD di Cinecittà SpA, Stefania Radoccia, managing partner della società EY e Valerio Valla, Ceo Studio Valla. Il video del convegno è visibile sul canale Facebook dell'Associazione Civita. Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di Coesione ed il Pnrr, dopo aver preso parte alla votazione alla Camera del decreto Pnrr, in conclusione dei lavori ha dichiarato che: “Sul turismo e la cultura le risorse economiche della coesione vanno immaginate e programmate con un'attenzione maggiore”, e aggiungiamo al fine di evitare lo spreco delle stesse, o come spesso succede, il mancato utilizzo. Il Ministro spiega che “Contemporaneamente al PNRR, siamo nel pieno di una programmazione di coesione 2014-2020 ed è in partenza la programmazione 2021-2027. Da queste valutazioni possono nascere delle preoccupazioni molto serie e degli spunti di correzione delle linee di tendenza. Nei fondi di coesione 2014-2020, la cui rendicontazione termina a fine 2023, su un monte complessivo di risorse pari a 126 miliardi di euro assegnate all'Italia, al momento la percentuale di spesa è al 34%. Lo ricorda la Commissione Europea, sottolineando che il nostro Paese è penultimo in Europa”. Il Ministro pone l'accento sui problemi strutturali di gestione dei fondi di coesione che attanagliano anche la cultura e che il governo Meloni vuole risolvere agendo sulla governance e sulla semplificazione delle procedure.

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