Pnrr, decreto controlli oggi alla Camera. Dai vertici Inps e Inail fino a Tim: i dossier sotto i riflettori
Per quanto riguarda l’operatore delle tlc, entro venerdì 9 sono attese le nuove offerte migliorative di Kkr, da un lato, e Cdp/Macquarie, dall’altra, per la rete
I punti chiave
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Pnrr, Tim e la nomina dei vertici di Inps e Inail sono i dossier sotto i riflettori nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Pnrr, continua la trattativa sul via libera alla terza rata
Partiamo dal Pnrr. Nonostante il disgelo e i toni più concilianti delle ultime ore tra Roma e Bruxelles sul tema dei controlli nella realizzazione del Piano, con il Governo che si appresta a porre la fiducia sul dl Pa in aula alla Camera, e quindi anche sul discusso emendamento che esclude il controllo concomitante della Corte dei Conti sull’attuazione del Recovery plan e sulla proroga di un anno dello scudo erariale, rimane ancora l’incognita del via libera della Commissione alla terza rata da 19 miliardi. Un portavoce della Commissione Ue ha chiarito che sulla richiesta di pagamento da parte dell’Italia «sono ancora in corso i lavori sulla valutazione» e «sono in corso scambi costruttivi con le autorità italiane». La Commissione ha inoltre spiegato che «non è insolito impiegare un po’ di tempo oltre la scadenza indicativa: è accaduto con le richieste di pagamento di Lussemburgo, Romania e Slovacchia».
E il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto ha assicurato: «Sulla terza tranche abbiamo svolto un lavoro molto intenso e positivo. Ora siamo in una fase di verifica con la commissione europea che io ritengo si concluderà positivamente e senza alcuna difficoltà». Insomma, secondo il ministro «l’Italia non perderà questa occasione», «le critiche delle opposizioni sono legittime ma ci attendiamo un atteggiamento responsabile con delle proposte nel merito». Intanto è stata convocata per oggi l’assemblea straordinaria dei magistrati della Corte dei conti, dopo l’emendamento dell’esecutivo sui controlli.
Tlc: dossier Tim a un bivio
Tim è ancora sotto i riflettori. Per il gruppo guidato da Pietro Labriola si preannuncia un giugno caldissimo con due settimane roventi, già a partire da questa settimana. Entro venerdì 9 sono, infatti, attese le nuove offerte migliorative di Kkr, da un lato, e Cdp/Macquarie, dall’altra, per la rete. Mentre tre giorni dopo, nel cda del 22, si potrebbe arrivare ad una possibile risposta. In questo caso le opzioni potrebbero portare ad una scelta definita ma anche all’ennesimo nulla di fatto. I valori delle offerte non dovrebbero scostarsi da quelli già noti, ovvero 21 miliardi per Kkr e 19,3 miliardi per Cdp/Macquarie ma è stato chiesto di superare alcuni ostacoli, tra questi il problema Antitrust. La partita è tutt’altro che scontata tanto che è da registrare la posizione recente di Asati. Secondo l’associazione dei piccoli azionisti per uscire dallo stallo è necessario separare la vendita della rete di Tim dall’integrazione con quella di Open Fiber. Ma non è da meno il malessere dei sindacati che hanno definito «preoccupante» la condizione dell’azienda, indicando che la sua «parcellizzazione non migliorerà la situazione e il Paese sarà privo di un campione nazionale che dovrebbe stabilizzare il comparto».
La ricerca di una quadra sui vertici di Inps e Inail
Infine, la nomina dei commissari Inps e Inail. Il termine è scaduto da tre giorni ma si cerca ancora la quadra sui nuovi vertici degli enti previdenziali. In pole position, secondo quanto si apprende, restano Gabriele Fava per l’Inps e Stefano Cervone per l’Inail ma non si esclude possa tornare in pista Maurizio Castro, manager nei giorni scorsi dato per favorito per l’Istituto di previdenza e poi uscito dalla rosa a favore di Fava. I tempi dovrebbero essere stretti ma negli ultimi giorni più volte l’accordo è stato dato per certo e poi saltato. Il termine del decreto sulla nuova governance degli enti previdenziali andato in Gazzetta il 10 maggio e quindi in vigore dall’11 era di 20 giorni e quindi è scaduto il 31. I tecnici sottolineano che questo termine è ordinatorio e la sua inottemperanza non è sanzionata. Il presidente dell’Inps è in prorogatio per 45 giorni dal 22 maggio (giorno nel quale sono scaduti i quattro anni dal suo insediamento) e quindi operativo fino al 6 luglio. E comunque anche la scadenza del mandato di Tridico è controversa perché lui sostiene che il mandato di quattro anni inizia il 15 aprile del 2020 quando ha assunto le funzioni di presidente del cda.
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