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Pnrr, Carlino: controllo della Corte Conti resta in corso d’esercizio. Gentiloni: «Terza rata a giugno»

L’esecutivo ricorda che «entro il 31 agosto 2023, ciascun Paese ha la facoltà di richiedere l'accesso alla propria quota di prestito»

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Anche con l’approvazione definitiva definitiva degli emendamenti al decreto Pa che limitano il controllo preventivo sulla spesa dei fondi del Pnrr, la vigilanza della Corte dei conti «continuerà ad essere proficuamente» esercitata, «anche in corso di esercizio». Lo ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino tornado su un tema che ha agitato i rapporti tra governo e magistratura contabili negli ultimi giorni ed è stata al centro di una forte polemica politica.

Intanto il Governo ha depositato la terza relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), testo finale della Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr figlio di una trattativa su più fronti condotti dal ministro Raffaele Fitto con ministeri e amministrazioni territoriali.

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Carlino: controllo della Corte garantito dalla Carta

Parlando al convegno “Pnrr, il controllo: motore del rilancio del Paese” all’Università Cattolica Carlino ha spoiegato che il controllo della Corte dei Conti sul Pnrr avverrà «con le modalità di cui all’articolo 3 comma 4 della legge 20 del ’94 richiamato dall’articolo 7 del dl 77 del 2021», dunque, «mediante il cosiddetto controllo sulla gestione». «Tale controllo, garantito dall’articolo 100 della Costituzione e come tale non comprimibile se non con legge costituzionale, è finalizzato alla verifica della legittimità e della regolarità della gestione, anche ai fini del referto semestrale al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr».

Nell’ambito del Pnrr, ha detto Carlino, «il corretto utilizzo delle risorse non deve essere disgiunto da a un adeguato sistema di controlli». «Da un lato, l’Unione europea ha avviato questo straordinario strumento di ripresa economica, dall’altro i cittadini chiedono trasparenza sui costi delle opere, sui tempi e sulle modalità della loro realizzazione», aggiunge, sottolineando che «a tali legittime attese la Corte dei Conti risponde con un sistema di controlli posti a garanzia della corretta, responsabile e sana gestione del pubblico denaro, della tempestività e qualità dei risultati conseguiti con criteri di efficienza ed efficacia».

Governo: valutazione Ue su terza rata verso completamento

«Il 30 dicembre 2022 è stata trasmessa alla Commissione europea la richiesta di pagamento della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per una somma pari a 21,9 miliardi (19 miliardi di erogazione, al netto del prefinanziamento) - si legge nella relazione del Governo -. L’attuale Governo, già nelle primissime settimane dall'insediamento, si è impegnato ad assicurare un'incisiva linea di azione per raggiungere, entro il 30 dicembre, i 55 traguardi e obiettivi previsti dal Pnrr per il secondo semestre del 2022. Una trentina di questi, tra milestone e target, era ancora da conseguire».

«Per il conseguimento dei traguardi ed obiettivi della terza rata è stato necessario un importante lavoro di squadra, che si è avvalso di un dialogo serrato ecostruttivo con la Commissione europea e del contributo di tutte le amministrazioni». «La valutazione della Commissione europea ai fini del pagamento della terza rata è in via dicompletamento».

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Possibili modifiche entro il 31 agosto

Nel documento viene ricordato che «entro il 31 agosto 2023, ciascun Paese ha la facoltà di richiedere l'accesso alla propria quota di prestito e, pertanto, il quadro può subire mutamenti, come accaduto a seguito delle recenti comunicazioni pervenute alla Commissione europea da parte degli Stati membri». Solo altri due Stati membri hanno già presentato come l'Italia tre richieste di pagamento (Spagna e Grecia); quattro Paesi hanno presentato due richieste di pagamento (Portogallo, Ungheria, Slovacchia e Romania), undici Stati ne hanno presentato solo una e nove non hanno avanzato sinora alcuna richiesta.

Serve processo di revisione mirata delle misure

«La quarta rata del PNRR italiano - si legge ancora nel documento - prevede il raggiungimento di 27 scadenze, rappresentate da 20 traguardi (milestone) e 7 obiettivi (target) per un importo pari a 16 miliardi di euro (al netto della quota di prefinanziamento del 13 per cento già incassata). A partire dai primi mesi del 2022, un peggioramento del quadro economico di riferimento, caratterizzato dalla forte accelerazione della dinamica dei prezzi e da strozzature dal lato dell'offerta, ha frenato in alcuni ambiti l'avanzamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tali criticità, principalmente di natura esogena, sollecitano oggi un processo di revisione mirata delle misure, in accordo con le istituzioni europee e in coerenza con i principi dei Regolamenti europei».

Per le amministrazioni livello di spesa inferiore alle previsioni

«La maggior parte delle Amministrazioni titolari ha raggiunto un livello di spesa inferiore alle previsioni - si legge ancora nel testo -. Ciò denota un ritardo nella fase di definizione e avvio delle misure che potrebbe incidere sulla effettiva realizzazione dell'intero Piano con particolare riferimento al pieno raggiungimento degli obiettivi finali».

Nella seconda metà di giugno incontri tecnici con la Commissione Ue

L’esecutivo spiega che «nella seconda metà del mese di giugno si terranno incontri tecnici con i servizi della Commissione per verificare l'ammissibilità delle richieste di modifica e/o riprogrammazione. Appena saranno concordate le modalità e i termini per la revisione complessiva del Piano, il Governo presenterà al Parlamento il quadro aggiornato delle proposte di revisione, prima della trasmissione ufficiale alla Commissione europea». «Alla luce delle prime verifiche emerse dal confronto con le Amministrazioni centrali titolari - si legge ancora nel documento -, per gli interventi che hanno maturato ritardi nella fase di avvio la proposta di revisione potrebbe prevedere lo slittamento di alcune milestone intermedie, corrispondenti a fasi amministrative dell'investimento, senza modificare il target finale della relativa misura».

Miriade di mini-interventi,76mila fino a 70mila euro

«Considerando le risorse del Pnrr per le quali si è individuato il soggetto attuatore (130 miliardi di euro circa, pari al 68% dell’intero Piano) e la distribuzione dei progetti di titolarità dei Comuni e o di altri enti emerge una miriade di piccoli interventi: i progetti di importo fino a 70mila euro sono più di 76 mila; quelli di importo compreso fra 70 mila e 180 mila euro sono circa 28mila; quelli fino a 1 milione di euro sono pari all’87% del totale». È una delle “criticità” che vengono messe in rilievo nella relazione sul Pnrr. «Gli investimenti superiori a 5 milioni sono invece 3.300».

Gentiloni, terza rata? Arriverà prossimamente, penso questo mese

L’erogazione della terza rata dei fondi del Pnrr all’Italia giungerà «prossimamente. Nel giro di questo mese si arriverà a concludere gli ultimi dettagli su cui stanno lavorando la Commissione e le autorità italiane». Così il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, a SkyTg24. «È importante che l’attenzione si concentri anche sul contenuto di questi piani altrimenti rischia di sembrare una dialettica sul ritardo tra Roma e Bruxelles» ma «qui stiamo parlando dell’unica leva che il governo italiano ha, in un momento di alto debito e inflazione elevata, di spendere e fare investimenti», ha concluso Gentiloni.

La terza relazione del Governo al parlamento sul Pnrr (parte prima)

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La terza relazione del Governo al parlamento sul Pnrr (parte seconda)

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