Pnrr ed energia, la difficile trattativa tra Ue e Meloni
A complicare il dialogo, ci sono migranti e il Mes. Sul primo la visita di Meloni, all’Ue, è servita innanzitutto a capire cosa chiede l’Italia
I punti chiave
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Alla fine un dialogo è stato avviato. Ma la partita italiana in Europa resta difficile, lunga, e dagli esiti ancora imprevedibili. La visita di Giorgia Meloni ai vertici dell’Ue è servita, innanzitutto, a far sì che il governo non parta con il piede sbagliato in Europa. È stato, quello della trasferta a pochi giorni dall’insediamento, un gesto da parte del nuovo governo che sia Roberta Metsola, sia Ursula von der Leyen sia Charles Michel hanno apprezzato.
Su Pnrr e soluzioni contro la crisi energetica le distanze permangono
Ciò detto, le distanze rimangono, e la trattativa continua. Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza così come sulle soluzioni alla crisi energetica le parti restino distanti. Roma spinge per modificare il primo e avere un price cap, al più presto, sul secondo dossier. L’Ue chiede prudenza su entrambi in fronte e su quello del gas, in ogni caso, l’Italia dovrà vedersela con il muro tedesco.
La partita per la riforma del patto di Stabilità
Già la prossima settimana l’Italia potrà vedere quanto Bruxelles è disposta a venirle incontro con la riforma del patto di stabilità. Una riforma che, in ogni caso, né per l’Italia né per gli altri Paesi membri significherà un “liberi tutti”. «La crisi è diversa dal Covid, noi ora non raccomandiamo ai Paesi di mettere in campo degli estesi stimoli fiscali. Questo è il momento della prudenza nelle politiche di bilancio», ha sottolineato ancora una volta il vice presidente dell’esecutivo europeo Valdis Dombrovskis. Il messaggio che si legge tra le righe della dichiarazione del commissario è: “Attenzione a non forzare la mano”. Ed è un invito alla cautela che potrebbe essere arrivato anche da Paolo Gentiloni alla neopremier.
Il pranzo tra Meloni e Gentiloni
Il pranzo tra Meloni e il commissario Ue agli Affari Economici è stato il primo appuntamento a Bruxelles per il capo del governo e ha fatto un po’ da preambolo agli incontri del pomeriggio. Meloni e Gentiloni si sono incontrati alla residenza del Rappresentante italiano in Ue, Piero Benassi. Hanno parlato a lungo, per oltre un’ora, in un incontro descritto dai partecipanti come molto cordiale, tra due persone entrambe di Roma e che già si conoscevano. Sul tavolo c’erano le sfide su cui Italia e Ue, nelle prossime settimane, potranno trovarsi su fronti opposte: il Pnrr, l’energia, la legge di bilancio.
Cosa prevede il regolamento del Next GenerationEU
Temi su cui si viaggia sul filo. Perché l’Italia, in teoria, può modificare il suo piano facendo affidamento sull’articolo 21 del regolamento del Next Generation. Ma, come già nei giorni scorsi ha spiegato Gentiloni, una cosa è apporre piccole modifiche un’altra e riscrivere il Piano. In quest’ultimo caso il negoziato con l’Ue partirebbe terribilmente in salita. Il capitolo RePowerEU da aggiungere al Pnrr potrebbe fare da “cavallo di Troia” per spostare i fondi da un settore all’altro.
Debito comune europeo, accordo ancora lontano
Ma quanti siano i fondi resta tutto da vedere visto che, sul nuovo debito comune, l’Ue sembra lontanissima da un accordo. A complicare la trattativa poi, ci sono due fattori “esogeni”: i migranti e il Mes. Sul primo la visita di Meloni, all’Ue, è servita innanzitutto a capire cosa chiede l’Italia. Sul secondo il messaggio di Bruxelles è chiaro: qualsiasi colore abbia il governo l’Italia ha preso un impegno ed è quello di ratificare il meccanismo che, fra qualche tempo, potrebbe arricchirsi di un fondo di stabilità per dare spazio di manovra ai Paesi con scarsa liquidità. Si vedrà. Per ora, l’Ue dimostra di apprezzare il gesto di Meloni. «La visita ha lanciato un forte segnale alle istituzioni europee», è stato il tweet con cui Ursula von der Leyen. ha chiuso l’incontro.
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