Pnrr: gli investimenti in borghi e giardini storici e nelle imprese culturali
Per indirizzare il turismo anche verso i piccoli centri il Piano nazionale dei borghi di 4 milioni di euro prevede interventi su 250 realtà e interventi sismici preventivi
di Giuseppe Cosenza
I punti chiave
5' di lettura
Il 13 agosto scorso l'Unione Europea ha trasferito all'Italia fondi per 24,9 miliardi di euro per sostenere i primi 106 progetti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Missione 1 Turismo e Cultura 4.0 ha ricevuto ben 436 milioni di euro per il finanziamento di 11 progetti, identificati come trainanti. Continuiamo ad occuparci, in maniera approfondita, degli interventi finanziati nel settore culturale.
2.1 Attrattività dei borghi
La sfida che si prefigura il Ministero della Cultura è quello di sviluppare un modello più sostenibile e diffuso in grado di orientare i flussi turistici e culturali. In tempi pre-Covid, ormai in un'epoca che non esiste più, i flussi turistici e culturali in Italia sono stati caratterizzati da una forte attrazione verso luoghi noti, le cosiddette città d'arte, con una preferenza verso le regioni settentrionali e centrali. Inoltre, tranne alcuni casi come Napoli, i turisti culturali non sembrano considerare abbastanza le regioni del Sud Italia. Il risultato auspicato del piano è quello di ridurre la pressione dei visitatori sui più importanti siti del patrimonio culturale e sviluppare attrazioni locali meno conosciute.
Il Piano Nazionale dei Borghi prevede strategie di rilancio economico settoriale basate sullo sviluppo dei piccoli comuni. Si ipotizza un contributo medio pari a 4 milioni di euro per interventi su 250 Borghi. Nello specifico si prevedono 800 milioni di euro, circa, per il recupero e la riqualificazione del patrimonio storico e degli spazi pubblici, per la realizzazione di piccole infrastrutture di servizio. Il secondo intervento prevede investimenti per 200 milioni di euro per il supporto a 2.500 imprese per un contributo medio a impresa pari a 80mila euro.
2.3 Rafforzare identità luoghi: parchi e giardini storici
L'intervento di complessivi 300 milioni di euro consiste in investimenti per il restauro di giardini storici e censimento dei beni culturali in formato digitale; sono previste attività di formazione. In particolare, per il censimento si prevedono 10 milioni di euro, mentre per il restauro e la riqualificazione si prevedono 290 milioni di euro. Si prevedono 110 interventi con costi per ettaro variabili da 50mila euro a 200mila euro, a seconda della tipologia e della complessità dell'intervento in questione: 5 parchi storici demaniali di grande rilevanza (Reggia di Caserta, Capodimonte, Villa Favorita di Ercolano) per un importo di 100 milioni di euro e 105 parchi storici e giardini da selezionare tramite gara pubblica per un investimento medio di 1,8 milioni di euro.
2.4 Sicurezza sismica e restauro dei luoghi di culto
L'obiettivo della missione è la realizzazione di interventi sismici preventivi per ridurre significativamente il rischio per i luoghi di culto, così da evitare i potenziali costi di ripristino dopo eventi calamitosi, oltre che la perdita definitiva di molti beni. In particolare, il piano prevede: la messa in sicurezza antisismica dei luoghi di culto; il restauro del patrimonio Fondo Edifici di culto (FEC) sotto la tutela del Ministero degli Interni; la realizzazione di depositi per il ricovero delle opere d'arte coinvolte negli eventi calamitosi. L’investimento prevede, inoltre, la realizzazione del Centro Funzionale Nazionale per la salvaguardia dei beni culturali da rischi di natura antropica e naturale (CEFURISC), finalizzato a consentire un utilizzo più sinergico delle tecnologie esistenti e dei sistemi ambientali per monitoraggio, sorveglianza e gestione dei luoghi culturali. L’istituzione e l’entrata in funzione del CEFURISC saranno gestite direttamente dal MiC anche attraverso accordi con i principali operatori pubblici che si occupano di sicurezza.
Per quanto riguarda l'azione preventiva e di monitoraggio l'intenzione è quella di intervenire su 500 complessi, 430 chiese e 70 strutture snelle, campanili e torri. Gli interventi di prevenzione e sicurezza antisismica nei luoghi di culto riguardano le zone interessate dai vari terremoti che hanno colpito alcune regioni italiane dal 2009 in avanti.Con riguardo al progetto Recovery Art, che prevede la creazione di depositi temporanei per la protezione dei beni culturali in caso di catastrofe, sono state individuate tre centrali nucleari dismesse (ex centrale nucleare di Bosco Marengo-Alessandria, ex centrale nucleare di Caorso-Piacenza, ex centrale nucleare di Garigliano-Caserta).
Oltre a queste, saranno costruiti ulteriori depositi a Roma, ex Caserma 8º Cerimant, e Camerino, ex Casermette. Il progetto sarà seguito dal MiC e da SoGIN (Società Gestione Impianti Nucleari). I siti individuati potrebbero diventare degli hub di innovazione culturale e sociale, ossia nuclei attivi e dinamici, capaci di far rivivere il tessuto urbano in cui sono collocati. In programma c'è l'idea di far diventare questi spazi dei poli formativi e culturali.
3.1: Investimento in Cinecittà
Il Progetto include tre linee di intervento:
1) il potenziamento degli studi cinematografici di Cinecittà gestiti da Istituto Luce Cinecittà SRL (investimenti di 259,2 milioni di euro);
2) il rilancio delle attività della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia (CSC) mediante lo sviluppo di infrastrutture, la digitalizzazione e la modernizzazione del parco immobiliare ed impiantistico, il rafforzamento delle capacità e delle competenze professionali nel settore audiovisivo legate soprattutto a favorire la transizione tecnologica (investimenti di 32,2 milioni);
3) potenziare la produzione dei servizi dell'Istituto Luce Cinecittà per la tutela del patrimonio digitale audiovisivo (investimento di 8,6 milioni di euro). L'investimento totale è di 300 milioni di euro.
3.2: Sviluppo delle capacità degli operatori culturali per gestire la transizione digitale e verde
Il settore delle imprese culturali è stato uno dei più colpiti dalla crisi sia per l'incertezza legata alla riapertura dei luoghi della cultura, sia per il cambiamento della struttura dei consumi culturali e delle abitudini dei consumatori. Il Ministero della Cultura ha previsto 4 interventi a sostegno della filiera turistica e culturale e delle imprese creative, riassumendo:
1) Interventi di cooperazione e di formazione per gli operatori culturali e le imprese culturali e creative. Il valore dell'intervento è di 10 milioni di euro.
2) Contributi finanziari e servizi reali per le imprese culturali e creative per favorire l'innovazione e la transizione digitale. Il valore dell'investimento è di 115 milioni di euro e i contributi saranno assegnati con bandi pubblici.
3) Interventi volti a favorire l'inclusione sociale e criteri ambientali nella politica di appalti pubblici. L'intervento vale 10 milioni di euro.
4) Interventi volti a promuovere l'eco-design e a promuovere nei confronti dei cittadini comportamenti responsabili verso l'ambiente. L'intervento vale 20 milioni di euro.
Gli interventi fin qui menzionati fanno capo al Ministero della Cultura che attraverso i suoi uffici centrali e periferici ha il compito di attuare i progetti previsti dal PNRR. Con l'avvento del Governo Draghi, la cultura e il turismo sono stati nuovamente divisi, come ormai avviene ciclicamente per calcoli politici e non per una visione strategica. Dunque, della parte turistica del PNRR se ne occuperà il Ministero del Turismo con un impegno di 2,40 miliardi di euro, pari al 37% dei fondi destinati alla missione Turismo e Cultura 4.0.
Turismo 4.0
In estrema sintesi, gli interventi sul turismo riguardano tre linee di intervento, il primo focalizzato sulla creazione di un portale del turismo (4.1: Hub digitale per il turismo) del valore di 114 milioni di euro, il secondo riguarda il rafforzamento di una serie di Fondi di Investimento destinati alle imprese turistiche e alla riqualificazione degli alberghi più iconici (1,786 milioni di euro).
L'ultimo intervento, Caput Mundi-Next Generation EU per grandi eventi turistici, si concentra sulla Capitale e riverserà 500 milioni di euro per riqualificare il patrimonio del centro e della periferia e per potenziare le infrastrutture digitali.Tra il 2021 e il 2026 arriveranno una pioggia di miliardi, a titolo di sovvenzioni o di prestiti, dall'Unione Europea. Si spera che vengano spesi bene per creare innovazione e occupazione.
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