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Mattarella: il successo del Pnrr dipende dall’impegno di tutti

L’eventuale insuccesso o il successo solo parziale del piano, ha detto il capo dello Stato, «sarebbe una sconfitta non solo del Governo ma dell'Italia»

di Nicoletta Cottone

Pnrr, Mattarella: "E' il momento di mettersi alla stanga"

3' di lettura

Sul Pnrr «invito tutti a mettersi alla stanga, per usare un’altra volta espressione degasperiana». Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale, il tradizionale incontro con la stampa parlamentare. «Dobbiamo avvertirne tutti il carattere decisivo per l’Italia - ha sottolineato - e non esserne estranei, per arrecare apporti costruttivi».

Un suo insuccesso sarebbe non del Governo ma dell’Italia

L’attuazione del Pnrr, ha aggiunto il capo dello Stato, non è «una questione del Governo, di questo e dei due precedenti. L'invito a ‘mettersi alla stanga' è rivolto a tutti, quale sia il livello istituzionale, il livello politico, di maggioranza o opposizione, quale sia il ruolo nella società». Richiamando l’espressione degasperiana ha sottolineato che «dobbiamo avvertirne tutti il carattere decisivo per l'Italia» e dare «apporti costruttivi. L'eventuale insuccesso o il successo solo parziale sarebbe non solo del Governo ma dell'Italia, così sarebbe interpretato fuori dai nostri confini e così sarebbe nella realtà». Al termine della cerimonia a Mattarella è stato consegnato il ventaglio realizzato da Giorgia Baroncelli, allieva dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

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Non confondere i ruoli delle istituzioni

«I ruoli non vanno confusi anche a tutela dell’ambito in cui si è titolari, nella logica della collaborazione istituzionale», ha detto Sergio Mattarella, alla cerimonia del Ventaglio, al Quirinale.

Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento

«Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento in conflitto con l’azione della magistratura o usato parallelamente», ha sottolineato Mattarella.

Giornalisti devono essere al riparo da ogni intimidazione

Il lavoro dei giornalisti «è un antidoto alle forme di disinformazione che si propagano con i sistemi digitali. I giornalisti devono essere al riparo da ogni forma di intimidazione» e «il contratto nazionale, scaduto da anni, costituisce il primo elemento di indipendenza della categoria», ha sottolineato il presidente della Repubblica, «Il tema dell’informazione - ha aggiunto - è legato alla libertà, la democrazia si nutre della libertà di parola e di espressione».

La propaganda non deve sostituirsi alla verità

«La propaganda - ha ricordato il capo dello Stato Mattarella - non deve mai sostituirsi alla verità, al valore dei giornalisti, di una informazione libera e indipendente che illumina le zone d’ombra per consentirci la formazione di un opinione consapevole le istituzioni devono garantire una tutela massima».

Le immagini di migranti morti feriscono coscienze

«L’informazione ci ha consegnato di recente immagini di migranti tragicamente morti nel deserto o in mare. Sono immagini che feriscono le nostre coscienze. Non è pensabile che nell’animo umano ci sia un tale cinismo», ha detto il presidente della Repubblica.

Inquietante la presenza della Wagner in Africa

«Siamo sollecitati dal colpo di Stato odierno in un altro Paese subsahariano, in una regione che, insieme ad alcuni gravi rifiuti delle iniziative dell’Onu, vede l’inquietante e diffusa presenza della compagnia Wagner. Queste ovvie considerazioni - ha detto Mattarella - sono tutt’altro che estranee alla nostra condizione sociale, economica e politica, ma la influenzano e la influenzeranno sempre di più. Richiedono quindi riflessioni politiche adeguate, che si alzi lo sguardo e si ampli l’orizzonte delle iniziative».

Serve un nuovo assetto del multilateralismo

L’aggressione della Russia all’Ucraina ha evidenziato «l’esigenza di un più efficace assetto del multilateralismo», ha detto il presidente della Repubblica ricordando i forti cambiamenti degli assetti statuali, politici ed economici dal 1945 a oggi e ha concluso: «Tutto questo richiede nuove architetture nella comunità internazionale».

Clima, siamo in ritardo

«Occorre assumere la consapevolezza» che nella lotta al cambiamento climatico «siamo in ritardo», ha detto Mattarella in occasione della Cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte dell’Associazione stampa parlamentare. «Occorre agire da una parte cercando di incrementare l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico: sappiamo che sarà un impegno difficile su scala globale i cui effetti vedremo nel tempo. Dall’altro lato è necessario operare per contenere già oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti, predisponendo strumenti nuovi e modalità di protezione dei territori».

Durante alluvione si è vista forza della comunità

Nelle zone alluvionate «tantissime persone si sono date da fare, ragazzi e ragazze che con straordinaria forza d’animo spalavano il fango e soccorrevano chi aveva bisogno di aiuto. La forza che tiene unite le nostre comunità è questa generosa disponibilità a esserci e a fare la propria parte a sentirsi responsabili: I care, come diceva don Milani. Fare la parte propria», ha detto il Presidente della Repubblica.

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