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Pnrr, il territorio rispetta i tempi ma Milano teme per gli extracosti

La Lombardia sta realizzando case e ospedali di comunità con 1,3 miliardi. Nel capoluogo ammontano a 887 i milioni le risorse da investire

di Sara Monaci

Sotto la Madonnina. A Milano, complessivamente, il Pnrr - più il fondo complementare - vale 886,73 milioni, da usare ovviamente entro il 2026

4' di lettura

I programmi del Pnrr proseguono in Lombardia e a Milano, rispettando il cronoprogramma, ma c’è il timore che dopo l’estate si concretizzi la paura più grande, e cioè che i bandi per la realizzazione di nuove strutture e edifici possano andare deserti a causa del maggior costo di energia e materie prime. Uno spettro che, a Milano, ha già avuto qualche avvisaglia significativa: il bando per la realizzazione di nuove case popolari nel quartiere di Lorenteggio, in fase di riqualificazione, ha avuto un solo offerente; la gara di via Tofano, sempre per le case popolari, è stata rimandata, nel timore che nessuno si presentasse. E per ora non c’è una data.

Questo timore è più avvertito da Milano, dove l’emergenza casa è più sentita negli ultimi anni, mentre la Lombardia, dovendo principalmente realizzare case e ospedali di prossimità su strutture già esistenti, sente al momento meno il problema (sebbene anche la Regione Lombardia debba pensare all’edilizia popolare, ma in misura minore).

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In Lombardia

In Lombardia il Pnrr porterà circa 11,5 miliardi (includendo anche il fondo complementare), il 12,59% dei fondi totali destinati all’Italia, di cui circa 2,1 miliardi prevedono Regione Lombardia come soggetto attuatore.

Circa 4,5 miliardi saranno destinati alla transizione ecologica, altri 3 miliardi per le infrastrutture per la mobilità sostenibile. Con 1,5 miliardi saranno finanziati progetti su istruzione e ricerca, con altri 1,6 miliardi quelli relativi a inclusione e coesione.

Quasi 800 milioni saranno destinati alla digitalizzazione e al turismo e 1,3 miliardi alla Sanità per la costruzione di case e ospedali di comunità. Inoltre, 460 milioni sono destinati all’edilizia scolastica, altri 437 milioni al rinnovo delle flotte di bus e treni “verdi”.

Sono stati già assegnati anche i 442 milioni per gli interventi tecnici di Rete Ferroviaria Italiana. Oltre 42 milioni, invece, serviranno ad efficientare e convertire i sistemi irrigui in sistemi più efficienti nel campo dell’agricoltura.

Per quanto riguarda la gestione della Regione, gli occhi sono puntati soprattutto sullo stato di avanzamento delle case e sugli ospedali di prossimità, ovvero la creazione della rete territoriale sanitaria. Qui siamo a buon punto: per quanto riguarda le case di prossimità ne sono state realizzate 105 su 199; mentre per quanto riguarda gli ospedali ne sono stati fatti 23 su 66. Ma al momento la loro operatività è in fase di partenza, con qualche medico di base, infermiere di famiglia, psicologo. Sarà un tema cruciale quello del personale, nei prossimi anni.

A Milano e nei Comuni

A Milano, complessivamente, il Pnrr - più il fondo complementare - vale 886,73 milioni, da usare ovviamente entro il 2026.

Le gare per lavori infrastrutturali aggiudicate sono nel 2022 e negli anni precedenti sono state 9; nel 2023 sono 11, mentre quelle attualmente pubblicate sono 16. Altre 16 sono in programma per il futuro. Per i servizi e forniture già aggiudicate nel 2022 sono 4; altre 4 nel 2023, mentre per il futuro sono previste altre 18.

Le risorse messe a disposizione per il settore Casa - uno dei più problematici, come detto, per via degli extracosti - sono pari a 90,48 milioni, per 7 interventi significativi. C’è timore che le imprese, in difficoltà di fronte a bandi non ancora aggiornati, possano indietreggiare e lasciare il bando senza offerente. Per far fronte a questo problema sono già stati assegnati a Milano 44,09 milioni nel 2022 e 50,19 nel 2023 (sulla base dell’indice Foi), ma il timore diffuso a Palazzo Marino è che potrebbe non bastare.

Andrà meglio invece, a Milano, al settore della mobilità, dove il 50% dei progetti è stato già avviato. In generale questo comparto beneficerà di 54,30 milioni, con 29 interventi, e quindi sarà il vero protagonista del Pnrr. Alla cultura andranno invece 103 milioni (3 interventi), mentre al verde e all’ambiente 68 milioni (19 interventi). Infine 95 milioni alle scuole al settore educaione; 23,6 milioni al Welfare e 19,5 milioni alla digitalizzazione.

«Qualsiasi governo avrebbe avuto difficoltà nella fase di attuazione del Pnrr, perché è il sistema Italia a essere fragile - spiega il consigliere comunale Carmine Pacente, presidente della commissione Fondi europei e Pnrr. Certo che se ogni governo modifica la governance del Piano, non aiuta».

Interessante è vedere i flussi finaziari: sono stati presi impegni di spesa per 771 milioni, di cui 36,6 milioni già liquidati. Intanto la città di Milano ha riscosso 80,2 milioni (sotto forma di anticipazioni).

«Siamo in linea col cronoprogramma - aggiunge Pacente - come abbiamo evidenziato in commissione. Detto questo nessuno può fare previsioni certe su come il caro prezzi impatterà sulle gare».

Tra gli altri interventi previsti a Milano, da ricordare il rinnovo della flotta filobus con la fornitura di 10 nuovi veicoli (8,8 milioni di euro) e la realizzazione della nuova Beic - Biblioteca Europea di Informazione e cultura che dovrà essere pronta nel 2026.

Circa 50 milioni serviranno per il tram tra Niguarda e Cascina Gobba, mentre con 9 milioni sarà creata una sede riservata per la linea circolare 90-91 da piazza Zavattari a piazza Stuparich.

Infine, guardando la situazione di altri importanti Comuni, a Brescia parte dei fondi serviranno al consolidamento e al restauro delle mura storiche della città, a Bergamo circa 7,7 milioni saranno utilizzati per riqualificare l’ex carcere di Sant’Agata. Circa 50 milioni, invece, saranno impiegati per la trasformazione della stazione ferroviaria in un polo intermodale.

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