Pnrr, terza rata in arrivo. Ecco quanto vale e a cosa serve
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: il via libera al pagamento dell’assegno è questione di ore
I punti chiave
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Trattativa sbloccata tra Roma e Bruxelles per il pagamento della terza rata del Pnrr da 19 miliardi di euro. Una decisione confermata ieri dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che, a margine dell’Ecofin di Stoccolma, dove si sono ritrovati i ministri delle finanze della Ue, aveva detto che il via libera libera era «questione di ore» e che «la situazione è definita e quindi siamo assolutamente ottimisti». Toni distensivi, quindi, anticipati dalle parole del commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni. «Le autorità italiane e i nostri servizi stanno lavorando in modo molto positivo», aveva detto l’ex premier italiano interpellato dai cronisti prima del vertice nella capitale svedese.
Il pressing su Mes
L’ok di Bruxelles arriva dopo un negoziato sbloccato grazie alle nuove linee guida sulle concessioni portuali e allo stralcio dai finanziamenti comunitari degli stadi di Firenze e Venezia e di dieci progetti di teleriscaldamento che saranno sostituiti con un nuovo bandoDopo il gran pressing in Europa perché l’Italia ratifichi il trattato di riforma del Meccanismo europeo di stabilità, Giorgetti ha replicato che il Mes è solo una parte di «diverse situazioni» su cui serve un confronto, come ad esempio il tema dell’Unione bancaria». «Bisogna cominciare a discutere di tutto», ha ripetuto ai suoi interlocutori.
Patto di stabilità, la controproposta dell’Italia
La “controproposta” dell’Italia sulla riforma del Patto di stabilità, ha spiegato Giorgetti, è «di considerare le spese di investimento, in particolare quelle eleggibili ai fini del Pnnr, e le spese per la difesa, ad esempio quelle relative all’Ucraina, in modo diverso rispetto alle altre». «Non si può mettere un Paese di fronte alla prospettiva di scegliere se aiutare l’Ucraina o rompere le regole del Patto di stabilità, mi sembra una cosa assurda» ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti in merito al confronto avuto con l’omologo tedesco Christian Lindner.
Fitto: nelle prossime ore soluzione per terza rata Pnrr
In queste ore, come ha evidenziato anche Gentiloni, si stanno scambiando con Bruxelles gli ultimi documenti «per raggiungere l’obiettivo» di superare la fase di «valutazione» per il rilascio della terza tranche di aiuti legata al raggiungimento dei 55 obiettivi del Pnrr richiesti per il 31 dicembre 2022.ha detto il ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto nella sua informativa al Senato. «Nelle prossime ore si dovrà trovare una soluzione per raggiungere questo obiettivo».
Pnrr, Ue: scadenza valutazione terza rata 30 aprile
«Abbiamo in linea di principio due mesi per valutare la richiesta di pagamento dell’Italia, che è avvenuta il 30 dicembre lo scorso anno - ha detto la portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, nel briefing quotidiano con la stampa - Di comune accordo con le autorità italiane il termine di accertamento è stato prorogato dall’origine di un mese a seguito delle valutazioni congiunte circa la complessità della richiesta. Un’ulteriore proroga di 30 giorni è stata concordata con le autorità italiane per finalizzare il lavoro da entrambe le parti e anche per garantire che tutte le prove fornite dall’Italia possano essere adeguatamente considerate. È qualcosa di normale, avvenuto anche con altri Stati membri. Siamo ancora in questa cornice. Come sempre, il pagamento può avvenire solo dopo che tutte le pietre miliari e gli obiettivi collegati a una specifica richiesta sono stati completati e la valutazione della richiesta di pagamento è stata finalizzata.
Lavoro iniziato in corso d’opera
Il governo ha iniziato il suo lavoro sulla prima grande questione, che era quella del raggiungimento, poco dopo due mesi dall’atto dell’insediamento, dei 55 obiettivi utili per poter ottenere e quindi fare richiesta per il raggiungimento della terza rata, di 19 miliardi di euro. Al momento dell’insediamento l’esecutivo ha trovato 25 obiettivi raggiunti. Sugli altri 30, nei due mesi successivi, c’è stato un lavoro molto intenso, con i ministeri e con tutte le amministrazioni interessate all’attuazione e all’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per trovare la capacità di raggiungere questo risultato.
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