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Polestar: i progetti futuri, i nuovi modelli costruiti con Renault in Corea

Al primo Polestar Day, il produttore svedese dal dna cinese ha mostrato le vetture in arrivo nei prossimi anni, annunciando sistemi di assistenza alla guida sempre più evoluti e tempi di ricarica record

di Federico Cociancich

4' di lettura

Per il suo primo Polestar Day la Casa di proprietà Volvo (a sua volta parte del Gruppo cinese Geely) ha scelto un capannone destinato alla manutenzione degli aerei nell’aeroporto di Santa Monica, in California: drante l’evento, destinato a investitori, analisti e media, il produttore ha celebrato i propri risultati positivi, mostrato interessanti prototipi e annunciato soluzioni innovative per i prossimi modelli. Abbiamo potuto ammirare dal vivo il suv Polestar 3 e il suv coupé Polestar 4, entrambi in arrivo il prossimo anno, e dare un’occhiata in anteprima al coupé 5, elegante, che deriva dal concept Precept presentato nel 2020: sfrutterà nuovi materiai ecologici e sarà dotato di una batteria a ricarica superveloce.
Partnership importanti per la crescita
La prima parte dell’evento è stata destinata agli annunci sui risultati finanziari recentemente presentati: Polestar prevede di raggiungere il cash flow break even già nel 2025. Annunciati inoltre una serie di recenti accordi come quello con Tesla, per l’utilizzo dei Supercharger negli Stati Uniti e in Canada, quello con la coreana SK On per le batterie e soprattutto l’avvio della produzione di Polestar 4 già la settimana prossima in Cina e in un prossimo futuro anche in Corea grazie a un accordo con Renault Korea Motors e Samsung. Inoltre dalla prossima estate è prevista la produzione negli Stati Uniti di Polestar 3 destinate al mercato locale e all’Europa. Il fatto di avere alle spalle il Gruppo Geely le consente di sviluppare una rete di partnership che le danno una grande dinamicità tecnologica e produttiva, in un mercato, come quello della mobilità elettrica, che ha tempi di sviluppo ben più rapidi rispetto a quelli a cui il mondo automotive ci ha abituati finora.
Una gamma che prende forma velocemente
La berlina Polestar 2 è già disponibile nel nostro Paese da qualche mese, il suv Polestar 3, e quello che la Casa definisce come suv-coupé Polestar 4, sono invece in arrivo il prossimo anno: quest’ultimo si posiziona tra i primi due in termini di dimensioni e prezzo. Il 2025 sarà invece l’anno della Gran Turismo Polestar 5 e dell’ancora misteriosa Polestar 6: all’evento era in mostra una cabrio ma, parlando con il management, pensiamo più probabile che l’azienda punti al mercato delle compatte.
Tecnologia e innovazione consentono un cambio di paradigma
Tante la tecnologia e l’innovazione promesse da Polestar; l’annuncio che più ci ha colpiti è quello relativo al fast charging applicato al mondo delle vetture elettriche: grazie alla partnership con StoreDot la promessa è quella di riuscire, già dalla Polestar 5, ad aggiungere 160 km (100 miglia) di autonomia in appena 5 minuti. Questa soluzione denominata XFC utilizza batterie lamellari a sacchetto il cui anodo contiene una percentuale di silicone e, almeno secondo StoreDot, riesce a ridurre drasticamente gli shock termici durante la ricarica così da raggiungere tempi record. Il grande vantaggio di questa tecnologia è che può essere implementata negli attuali sistemi di produzione delle batterie senza doverne realizzare di nuovi, abbattendo così tempi e costi. Secondo il produttore in un futuro non lontano sarà possibile realizzare batterie in grado di fornire 160 km di ricarica in appena due minuti.
Guida autonoma all’orizzonte
Ancora partnership e ancora accelerazioni tecnologiche: il sistema di guida autonoma “Chauffeur” che la Casa sta implementando già nella Polestar 4, in aggiunta a quello standard (SuperVision), ad esempio, è stato realizzato sfruttando i sistemi lidar di Luminar e il software di gestione dell’israeliana Mobileye. Purtroppo non è stato possibile testarlo dal vivo ma l’obbiettivo delle tre aziende è quello di offrire in autostrada una guida autonoma “eyes-off” e “point-to-point”, oltre a una guida automatizzata “eyes-on” in altri ambienti come quelli cittadini. Ovviamente queste soluzioni dovranno sottostare alle regolamentazioni dei diversi Paesi in cui verranno proposte e questo è al momento l’ostacolo più complesso da superare.
Grande attenzione alla sostenibilità
L’anima di Polestar è svedese, non deve quindi sorprendere la sua grande attenzione alla sostenibilità. La Casa condivide dal 2020 i dati sull’impronta di carbonio sul ciclo completo di vita delle sue vetture: nei giorni scorsi ha annunciato che Polestar 4 è l’auto del produttore a più bassa impronta di carbonio, la versione Single motor è infatti dotata di un’impronta di carbonio di 19,4 tCO2e (19,9 tCO2e per la Single motor Long range e 21,4 tCO2e per la Long range Dual motor). L’alluminio rappresenta il 23-24% dell’impronta, mentre l’acciaio e il ferro ne costituiscono il 20% e i moduli batteria rappresentano la quota più alta dell’impronta di carbonio della produzione e della raffinazione dei materiali ed è pari al 36-40%.
Per gli interni la Casa utilizza materiali compositi di fibre naturali e plastica realizzati da Bcomp e utilizzati anche in Formula 1: l’aspetto è quello di un tessuto, ma la rigidità e soprattutto la leggerezza sono simili a quelli della fibra di carbonio. L’ambizioso obiettivo di Polestar è quello di raggiungere la completa neutralità carbonica entro il 2030.
Sempre in un’ottica green, il produttore sta avviando diversi progetti vehicle-to-grid (V2G) sia a Göteborg, in Svezia, sia in California. La tecnologia di ricarica bidirezionale consente alle auto Polestar 3 non solo di caricare, ma anche di scaricare l’energia dalle batterie alle singole abitazioni o alla rete. Per aiutare a gestire il sistema V2G, Polestar sta sviluppando una centrale elettrica virtuale (VPP) che calcola la capacità collettiva delle batterie collegate alla rete e avvia la carica o la scarica in base alla domanda e all’ottimizzazione della longevità della batteria. In Paesi come la Svezia l’adozione di questa soluzione consente ai proprietari di monetizzare il proprio veicolo mentre è parcheggiato, senza la necessità di alcun intervento.

Polestar 5 si baserà sulla piattaforma bounded aluminium platform, il powertrain sarà in grado di sviluppare una potenza massima di 650 kW (884 cv), una coppia di 900 nm e le batterie saranno ovviamente integrate nella parte inferiore della scocca per aumentare ulteriormente la rigidità torsionale.

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