Politiche attive per il reinserimento lavorativo di 3mila ex Alitalia in Cigs
Iniziativa dei commissari straordinari con ministero del Lavoro, Regioni e Anpal
di Giorgio Pogliotti
2' di lettura
In campo le politiche attive del lavoro per trovare un’occupazione ai 3.076 lavoratori della ex Alitalia, sospesi da anni in cassa integrazione. È l’obiettivo dell’iniziativa promossa dall’Amministrazione straordinaria, che intende accompagnare i processi di ricollocazione e reimpiego di questa platea di lavoratori altamente professionalizzata per favorirne il reinserimento in altri contesti aziendali.
Ieri i commissari straordinari della ex Alitalia, Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Umberto Santosuosso hanno partecipato ad un tavolo al ministero del Lavoro, con il sottosegretario Claudio Durigon, i rappresentanti delle associazioni datoriali (tra cui Confindustria, Confcommercio, Confcooperative), Anpal, Regione Lazio e Regione Lombardia, Assolavoro e le società di outplacement. Sotto i riflettori la platea composta da 1.680 assistenti di volo considerati impiegabili su tutta la filiera del Turismo da posizioni manageriali a posizioni operative, da 498 piloti, 411 operai, tecnici di manutenzione aeronautica, addetti di logistica, addetti al carico/scarico bagagli o alla movimentazione dei mezzi di pista aeroportuale, 337 del corporate (finanza, acquisti, amministrazione, information technology), 90 tecnici/addetti specialisti nella gestione di processi operativi, 60 tecnici/addetti di business (specialisti in contratti commerciali, marketing, vendite). Di questi 3.076 lavoratori (circa il 70%) è residente nel Lazio, circa l’11% in Lombardia ed il restante è distribuito nelle altre regioni. «È una platea di lavoratori con competenze professionali spendibili ben oltre il trasporto aereo - ha detto Gabriele Fava -. La conoscenza di più lingue, l’ottima predisposizione ai rapporti interpersonali con la clientela, al lavoro in team, l’attitudine alla direzione delle risorse umane e la naturale capacità di gestione dello stress rappresentano elementi d’attrattività per le imprese».
Come è noto l’articolo 12 del Dl 104 dello scorso agosto ha esteso la durata della Cigs dal 1° gennaio 2024 sino al 31 ottobre 2024 («non ulteriormente prorogabile») - con un trattamento economico pari al 60% della retribuzione lorda grazie al Fondo volo, entro un limite di 2.500 euro mensili -, prevedendo il coinvolgimento di questi lavoratori in iniziative formative. Alle imprese che li assumeranno è riconosciuto l’esonero triennale dal versamento dei contributi nei limiti di 6mila euro annui. «Come amministrazione straordinaria - aggiunge Fava - abbiamo manifestato la disponibilità a supportare iniziative di adeguamento o arricchimento delle competenze professionali mediante l’accesso a strumenti e risorse degli enti bilaterali o del Fondo di solidarietà del settore. Anche le regioni potranno offrire corsi di formazione. Il tutto per aumentare l’occupabilità di questi lavoratori presso le imprese che godranno della decontribuzione triennale in caso di assunzione».
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