Polizia, dopo il caso Schilirò circolare agli agenti: «No a dubbi sui vaccini, obbligo di green pass»
La direzione Sanità del dipartimento di Pubblica sicurezza agli uffici: «Massima assistenza per indicazioni e chiarimenti su vaccinazione e certificato verde»
di Marco Ludovico
I punti chiave
2' di lettura
Il Viminale reagisce a tutto campo contro il caso, già definito «grave» dal ministro Luciana Lamorgese, del vicequestore Nunzia Schilirò, la poliziotta no vax. E dal dipartimento di Pubblica sicurezza, guidato dal prefetto Lamberto Giannini, è appena partita una circolare della direzione centrale di Sanità: «Obbligo di green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro. Direttive per gli uffici sanitari della Polizia di Stato». La nota non cita la vicenda Schilirò. Ma è evidente: una forza di polizia, è la sostanza delle disposizioni, deve tenere la barra dritta sulle indicazioni anti Covid-19 del governo. «A garanzia anche della salute della collettività».
Priorità certificazione verde
Di obbligatorio c’è il green pass e non certo il vaccino. In una precedente circolarela stessa direzione sanitaria della Polizia di Stato sottolineava come «soltanto il 20% degli operatori non risulta vaccinato». Percentuale, comunque, da ridimensionare. Meno che mai accettabili, soprattutto, gli atteggiamenti no vax. Il senso della nuova circolare, tuttavia, punta tutto sulla certificazione verde. Il messaggio agli agenti è indiretto ma altrettanto esplicito: vaccinatevi, vaccinatevi e vaccinatevi, se non l’avete ancora fatto.
Evitare «situazioni di criticità»
Con «l’obbligo del green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro - si legge nel testo firmato dal direttore Fabrizio Ciprani - potrebbero presentarsi problematiche e situazioni di criticità». Sono quelle «relative all’ottenimento della certificazione verde da parte» degli agenti. Perciò gli «uffici della Polizia di Stato sono invitati a fornire la massima disponibilità e assistenza» con «chiarimenti e indicazioni utili». Ripetiamo: la circolare non fa e non deve fare riferimento al movimento no vax. Ma cita, per esempio, quei soggetti «che chiedano informazioni sugli effetti collaterali che, seppur raramente, possono associarsi» al vaccino. I dubbi vanno chiariti subito. Senza lasciare strascichi o incertezze.
Accelerare sulle informazioni
La circolare riconosce «il particolare momento»: con l’obbligo di introduzione del green pass diventa «più cogente lo sforzo di informazione e supporto». Risulta così inammissibile l’informazione errata o peggio ancora la disinformazione. L’obiettivo più volte auspicato è «condurre alla vaccinazione il maggior numero possibile di dipendenti, a garanzia anche della salute della collettività». L’indicazione agli uffici sanitari è perentoria: devono acquisire il più possibile «ulteriori adesioni alla vaccinazione» così come «attivare, nel caso, sedute vaccinalli straordinarie a livello locale». Il «non detto» della circolare della Polizia di Stato è uno solo: mai più un caso Schilirò.
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