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Polveri sottili, le soluzioni mangia-smog: dalle pareti con il muschio alle fioriere anti-Pm10

C’è il progetto europeo City Tree a cui partecipano Enea e Cnr, e vi sono le soluzioni di Italcementi (facciata mangia-smog) e di Anemotech (filtri aria)

di Davide Madeddu

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3' di lettura

Dai teli ai pannelli vegetali, passando per gli intonaci, le pitture e le fioriere. Sono le soluzioni, in crescita, utilizzate per migliorare la qualità dell’aria abbattendo le concentrazioni di polveri sottili. Il panorama vede impegnati sia gli atenei sia i centri di ricerca e le aziende. L’ultimo esperimento portato avanti con un buon successo, capace di assorbire sino a 240 tonnellate di CO2 in un anno è “CityTree”, un’infrastruttura vegetale mobile da installare in città testata nell’ambito del progetto europeo che ha visto la partecipazione dell’Enea, del Cnr e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima, oltre che il Consorzio proambiente.

Il pannello di muschio assorbi-polvere

Nello specifico si tratta di un pannello (prodotto dalla start-up tedesca Green City Solutions) alto 4 metri, lungo 3 e profondo 60 centimetri ricoperto da una varietà di muschio capace di assorbire fino a 240 tonnellate l’anno di anidride carbonica. Quanto, come sottolineano i responsabili dell'Enea, 275 alberi in città.

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A far funzionare il sistema poi un impianto di irrigazione completamente automatizzato, dotato di un sistema per la raccolta di acqua piovana e di rilevatori di temperatura e umidità che garantiscono la massima efficienza delle colture e il minore consumo di acqua.

«Con le nostre simulazioni numeriche abbiamo trovato che nella modalità di filtraggio, il dispositivo arriva a una riduzione fino al 15% del Pm10 nell'area circostante al pannello –dice la ricercatrice Maria Gabriella Villani –.Ma i risultati sono stati molto incoraggianti per altre tipologie di particolato come il Pm2.5 (fino a -20%), il Pm1 (fino a -13%), le particelle ultrasottili (-38%) e il black carbon (-17%), come è risultato dalle campagne sperimentali di Isac-Cnr e Consorzio proambiente».

Filtri aria

Un’altra soluzione adottata per “filtrare e purificare l’aria” è ill tessuto a maglie. Quello ideato e dalla Anemotech e denominato Breath®, composto da tre livelli che lavorano in sinergia.

Si tratta, scrive l’azienda nel suo sito di «un tessuto innovativo brevettato, progettato per trattenere e disgregare le particelle nocive presenti nell'aria; una tecnologia alleata della lotta all’inquinamento domestico e atmosferico prodotto da auto, riscaldamento ed emissioni industriali».

Gli arredi urbani anti-smog

In questa direzione vanno anche altre soluzioni che trasformano elementi di arredo urbano in veri e propri strumenti per contrastare lo smog e garantire una migliore qualità dell’aria anche attraverso monitoraggi costanti.

Tra queste iniziative rientrano anche le fioriere antismog, utilizzate per esempio nel centro cittadino di Alessandria e capaci di assorbire Pm10, Pm2,5 e Pm1.

Non meno importanti i pannelli in cemento fotocatalitico capaci di dare origine alla “facciata mangia smog”. È il caso del cemento i.active, tecno di Italcementi, contenente Txactive, il principio attivo fotocatalitico per prodotti cementizi in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria. «Italcementi ha cominciato a studiare questo processo nel 1991 cercando di adattarlo al mondo del cemento – fanno sapere dall’azienda –. Dopo varie ricerche, sperimentazioni e prove sul campo, nel 2006 ha lanciato sul mercato “TX Active” il principio fotocatalitico per prodotti cementizi in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria».

Una superficie di 1.000 metri quadri realizzata con prodotti a base di TX Active equivale a circa 100 piante caducifoglie e contribuisce a eliminare l’inquinamento provocato da 18/22 veicoli a benzina o 13/16 veicoli diesel (entrambi euro 6). «Italcementi e Calcestruzzi hanno recentemente presentato al Saie di Bologna, la fiera delle costruzioni, un ampliamento di gamma del prodotto per pavimentazioni i.idro Drain il calcestruzzo drenante che rispetta il ciclo naturale dell'acqua preservando la falda acquifera – spiega Sergio Tortelli, sustainable solution manager di Calcestruzzi -. La nuova “versione” contiene in sé il principio attivo TX Active. Grazie a questa soluzione è possibile abbattere naturalmente alcuni inquinanti presenti in atmosfera, come ad esempio gli NOx ottenendo quindi due risultati in termini di sostenibilità: la tutela del ciclo naturale dell'acqua contribuendo a rendere le città più pulite».

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