Portavoce nazionale consulte: «Bene incontro con Bianchi, ma seconda prova scritta si farà»
Il ministro ha promesso agli studenti attenzione sulla corretta valutazione: poiché l'esame di stato pesa sul voto finale al 60%, potrebbe considerare la proposta di abbassarne il valore al 30%
di Redazione Scuola
2' di lettura
«L'incontro con il ministro Bianchi è andato molto bene. Ma non siamo stati assecondati sull'eliminazione della seconda prova scritta della maturità, che si farà». Ne parla con l'Adnkronos al termine dell'incontro con le consulte studentesche il portavoce nazionale, Marco Scognamillo, studente al terzo anno di liceo classico Azuni a Sassari, dove hanno studiato due capi di Stato, Antonio Segni e Francesco Cossiga. Sarà un segno? «Me lo auguro. La mia è una passione e l'impegno che richiede è enorme», risponde scherzando il giovane portavoce nazionale degli studenti italiani delle superiori di secondo grado.
Valutazione da correggere
«Ci dispiace non essere stati accontentati sulla seconda prova scritta. Ma non era scontato che venissimo convolti nel processo decisionale. E questo è già un successo. Una riunione di questo tipo, durata due ore non c'era mai stata - rimarca - Per fare il punto: il ministro vuole portare avanti il discorso della seconda prova scritta ma ci ha riconosciuto l'importanza di una buona valutazione. Non ci ha dato una informazione certa, ma ha promesso che l'attenzione sulla corretta valutazione sarà per lui un ottimo spunto di riflessione. Poiché l'esame di stato pesa sul voto finale al 60%, potrebbe prendere in considerazione la nostra proposta di abbassarne il valore al 30%. In sostanza faremmo la seconda prova scritta, a cui verrebbe data una importanza minore».
Alternanza scuola-lavoro
Tra gli altri temi discussi, «l'alternanza scuola lavoro, Pcto, la riforma della scuola, cultura e formazione e monitoraggio delle infrastrutture scolastiche e dei trasporti. Il ministero vuole inoltre inglobarci nelle task force del Pnrr per dare voce agli studenti sulle 6 macro riforme. Ci ha messo a disposizione documenti interni su cui lavorare ed invitato a integrare nelle nostre proposte il tema della dispersione scolastica», conclude.
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