Porto di Taranto, altre due richieste: i candidati al molo salgono a quattro
di Domenico Palmiotti
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Salgono a quattro le società che hanno avanzato all’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio (Taranto) domanda di concessione per ottenere parte della banchina del molo polisettoriale e parte della banchina retrostante. Alla scadenza dei termini per la presentazione delle istanze, alle due presentate mesi addietro se ne sono aggiunte altrettante. Si erano già fatte avanti Southgate Europe Terminal e South Marine Gate. Adesso è in corsa anche Taras Terminal srl, costituita da Peyrani Trasporti spa e Servizi Portuali Taranto srl, che ha chiesto la concessione demaniale marittima per 30 anni di una porzione di banchina ed area «allo scopo di rendere operativo un terminal multipurpose privato in conto terzi che garantisca un servizio pubblico di handling». La richiesta riguarda circa 300 metri lineari di banchina a partire dalla radice e 92.399 metri quadrati di area con l’utilizzo di un manufatto di circa 4.472 metri quadrati da adibire a magazzino.
L’altra domanda è arrivata da Interterminal srl in qualità di capogruppo-mandataria della costituenda Ati Taranto Multipurpose Terminal tra Interminal srl ed Ecologica spa. In questo caso è stata chiesta la concessione per 30 anni di una parte di banchina ed area retrostante «allo scopo di rendere operativo un terminal multipurpose per le attività di imbarco, sbarco, stoccaggio, magazzinaggio, manipolazione e confezionamento di merci varie e containerizzate». La richiesta, si precisa, è relativa a circa 400 metri lineari di banchina, più ulteriori 800 metri, mentre per il retro banchina si chiedono circa 340mila metri quadrati con utilizzo di tre manufatti (officina e magazzini) per una superficie coperta complessiva di circa 11.500 metri quadrati. Questa società ha chiesto l’anticipata occupazione delle aree.
Lo scorso 22 gennaio l’Autorità portuale ha pubblicato le domande avanzate da Southgate Europe Terminal e South Marine Gate. Sono due realtà formate prevalentemente da operatori locali. La prima ha chiesto 600 metri di banchina e 50.773 metri quadrati di area retrostante per la movimentazione di merce containerizzata; la seconda, invece, si candida per 800 metri di banchina e 447.853 metri quadrati di area retrostante per attività di logistica ed import ed export di merci. Adesso, chiusi i termini per le domande, si avviano, da parte dell’Authority, la valutazione comparativa e poi l’istruttoria su quella o su quelle prescelte. Il molo polisettoriale è l’infrastruttura di punta del porto di Taranto. Ad agosto scorso sono stati inaugurati dopo il collaudo gli ultimi 600 metri ammodernati. I primi 600, invece, erano stati inaugurati a luglio 2016 e collaudati successivamente. Alla ripartenza del molo polisettoriale, sul quale sino a fine 2014 ha operato con i container la compagnia Evergreen, si legano le aspettative di una ripresa di tutto il porto innescando nuovi traffici e lavoro. Le difficoltà che segnano le grandi attività industriali, siderurgia e raffinazione petrolifera, hanno infatti colpito pesantemente lo scalo lo scorso anno.
Soprattutto con l’Ilva che viaggia con un basso numero di giri rispetto alle sue potenzialità, si sono ridimensionati traffico generale e sbarchi. Nel 2017, rivelano i dati dell’Autorità portuale del Mar Ionio, c’è stato un calo generale del 12,2 per cento. Sono arretrati tutti i comparti ad eccezione del traffico passeggeri, che per la prima volta vede 8.546 transiti in considerazione del fatto che, dal 2017, il porto è anche sede di approdo degli itinerari della compagnia Thomson Cruises. Non trascurabile è poi l’aspetto lavoro: dopo la messa in liquidazione a giugno 2015 della società Taranto container terminal, partecipata da Evergreen e concessionaria del molo polisettoriale, ci sono da ricollocare circa 500 addetti che vengono da un lungo periodo di cassa integrazione e ora sono in carico all’Agenzia per il lavoro portuale istituita con una legge proprio con lo scopo di rioccuparli in nuove attività dopo averli formati professionalmente.
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