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Poste debole in Borsa dopo i conti, risultati trimestre sotto attese

Cedola aumentata e guidance in linea. Delude l'utile

di Flavia Carletti

Reuters

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Debole Poste Italiane dopo la pubblicazione dei conti 2022 che hanno parzialmente deluso il mercato. Prima dell'apertura delle contrattazioni, Poste ha comunicato di aver chiuso il 2022 con ricavi che raggiungono 11,9 miliardi (+6%). L'ebit è risultato pari a 2,3 miliardi, a livelli record, con un aumento del 24,1% a 2,3 miliardi, pari a più del doppio del livello del 2017 di 1,1 miliardi. L'utile netto si è attestato su 1,51 miliardi in calo del 4,3% su base annua rispetto al 2021 e pari al doppio del livello del 2017 che si attestava a 0,7 miliardi.

Il cda proporrà agli azionisti un dividendo rivisto al rialzo a 0,65 euro (+10%) sostenuto dalla forte performance finanziaria e dalla maggiore visibilità sul 2023. Per quanto riguarda l'anno in corso, l'azienda prevede un risultato operativo pari a 2,5 miliardi, a partire da un ebit “baseline” del 2022 di 2,36 miliardi, un utile netto di 1,7 miliardi, con l'obiettivo di dividendo per il 2023 rivisto al rialzo a 0,71 euro (+9%).

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Ricavi sopra le attese, utile sotto le previsioni

Secondo gli analisti di Equita, per quanto riguarda in particolare i conti del quarto trimestre, «i ricavi in crescita del 13% e 4% sopra le attese mentre utile operativo ed utile netto, rispettivamente, 12% e 64% sotto le attese principalmente per accantonamenti sul portafoglio crediti fiscali». Migliore delle stime, sempre secondo Equita, invece il dividendo e in linea con le attese le previsioni per il 2023. Sul titolo confermano il giudizio "buy" con target di prezzo a 12,5 euro. Per Intermonte, «i risultati 2022 sono leggermente sotto le attese, la guidance 2023 in linea», quando il «dividendo è migliorato». In particolare, scrivono che «Poste ha riportato un quarto trimestre con ricavi più alti rispetto alle stime nostre e di consensus (+5,7% e +4% rispettivamente) ma con un operating profit a 238 milioni che è al di sotto delle nostre stime e del consensus pari a 282 milioni e 272 milioni. Anche l’utile netto è significativamente al di sotto delle stime (87 milioni contro la nostra stima di 223 milioni e 218 milioni il consensus) a causa di un maggiore tax rate, con la presenza di costi one-off non deducibili come ad esempio l’accantonamento da 320 milioni sui tax credit». In definitiva, confermando il giudizio "outperform" con prezzo obiettivo a 12 euro, indicano che «i risultati operativi 2022 sono al di sotto delle aspettative ma con diversi one-off sia positivi sia negativi che inficiano la leggibilità dei risultati. La guidance 2023 è allineata alle attese del mercato, con tuttavia il miglioramento della dividend policy che offre spunti positivi».

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