Potenziare le lauree magistrali
di Antonio Nazaro (Pisa)
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La naturale e originaria distinzione tra i dottori commercialisti e i ragionieri commercialisti è stata annullata per effetto dell’innaturale unificazione degli Albi, alterando la funzione e la natura di entrambe le professioni. Prima di parlare quindi di specializzazioni è necessario tornare alla naturale separazione tra le due professioni. La questione delle specializzazioni non può poi essere affrontata, proponendo astratte etichette. La specializzazione non può prescindere da un adeguato percorso universitario e non può essere garantita da strutture esterne a tale percorso, quali sono le Saf proposte dal Consiglio nazionale. In parte tale percorso è già garantito dalle lauree magistrali. Deve essere certamente migliorato, potenziando la formazione e l’analisi economico – giuridica, rispetto alla mera e sola formazione contabile, valorizzando così le competenze nelle materie caratterizzanti e tutelando il contenuto intellettuale della Professione stessa. Negli ultimi anni infatti, il mercato ha percepito il dottore commercialista come un «erogatore di servizi» e non per quello che realmente è: un professionista intellettuale portatore di valore aggiunto nella governance delle imprese.
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