Powell: la crisi bancaria Usa potrebbe limitare il rialzo dei tassi
La stretta sul credito conseguente alla crisi bancaria americana potrebbe rendere meno impellente un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Fed
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Tassi d’interesse meno alti negli Stati Uniti «grazie» alla crisi del settore bancario. Lo ha detto il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, durante un evento a Washington. «I tassi d’interesse potrebbero non crescere quanto dovuto a causa della stretta creditizia bancaria», ha detto.
«Dopo aver fatto tanta strada, possiamo permetterci di guardare ai dati e all’evoluzione delle prospettive e di fare valutazioni attente», ha detto Powell, riferendosi ai 10 rialzi consecutivi dei tassi da parte della Banca centrale americana.
Il 3 maggio scorso la Fed ha alzato come previsto il tasso di riferimento dello 0,25% portandolo al 5-5,25 per cento. Il voto a favore della nuova stretta è stato unanime.
Tuttavia la Banca centrale americana ha lasciato intendere che il ritmo delle strette potrebbe rallentare ed essere giunto vicino al picco.
Il mercato scommette su pausa stretta
I trader danno ora un 22,4% di possibilità che la Fed decida di alzare ancora i tassi d’interesse di 25 punti base durante la prossima riunione, in programma il 13-14 giugno. Ieri, la chance era al 35,6%. A pesare, più che le parole del presidente della Fed, Jerome Powell, che ha sottolineato come i tassi saranno ’frenati’ dalla crisi bancaria, è l’interruzione delle trattative tra repubblicani e democratici sul debito; senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero finire in default già all’inizio di giugno.
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