ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLe strategie contro la carenza

Premi ai medici in trincea, flat tax e tariffe più alte a chi recupera le liste d’attesa

Il ministro della Salute Orazio Schillaci annuncia un pacchetto di misure da varare prima dell’inizio dell’estate

di Marzio Bartoloni

(ANSA)

3' di lettura

Percorsi di carriera, premialità e aumenti per i medici che lavorano nei reparti di prima linea come i Pronto soccorso, ma anche misure di defiscalizzazione come una “flat tax” su parte della retribuzione e un incremento delle tariffe orarie degli straordinari per chi lavorerà alla riduzione delle liste di attesa. Sono alcune delle misure per fare fronte alla carenza di personale sanitario che, ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci, si concretizzeranno in un provvedimento di legge già prima dell’Estate. Con un giro di vite anche sui cosiddetti gettonisti, i camici bianchi cioè “affittati” per coprire i buchi nelle corsie.

Un pacchetto di misure prima dell’estate

Le misure sono fortemente attese e invocate dai camici bianchi, mentre l’Oms-Europa avverte: la crisi del personale sanitario ormai «non è più una minaccia incombente ma è qui e ora». Anche in Italia, la carenza di medici ed infermieri, ha spiegato Schillaci al question time alla Camera, è «una vera e propria emergenza del personale sanitario». Per affrontarla, sono appunto in cantiere nuove proposte normative che, ha precisato il ministro, «intendo adottare prima dell'inizio dell’estate». «Assicurare il potenziamento delle risorse umane nei servizi di emergenza urgenza, da un lato, e, dall’altro, disincentivare il ricorso alle forme di esternalizzazione dei servizi sanitari che si traduce in un impiego a carattere saltuario e precario di professionisti sanitari da parte delle aziende», spiega il ministro riferendosi al fenomeno dei gettonisti che oggi per un turno guadagno anche tre volte di più di un collega medico dipendente.

Loading...

Straordinari più pesanti per recuperare le liste d’attesa

L’impegno di Schillaci punta dunque a una vera e propria svolta per rendere più attrattivo il Servizio sanitario nazionale, incentivando il personale e spingendo sull’abbattimento dei tempi di attesa per i cittadini. Un intervento normativo corposo finalizzato alla «messa in campo di tempestive e rilevanti misure, anche di natura finanziaria, per rinnovare e incentivare l'interesse verso il Ssn, da parte di tutti i professionisti sanitari». In particolare, ha annunciato Schillaci «stiamo studiando la possibilità di un incremento delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive, soprattutto riguardo alle ulteriori prestazioni richieste per l’abbattimento delle liste di attesa». In pratica gli straordinari per far lavorare i medici in ospedale per recuperare le cure perse durante i tre anni di pandemia saranno pagati di più

Dai premi alla carriera alla flat tax su parte dello stipendio

Il pacchetto di misure non si ferma qui: «Intendo prevedere - aggiunge Schillaci - misure di premialità di carriera per chi accetta di prestare il proprio servizio nei reparti più impegnati e di prima linea, nonché pensare a misure di defiscalizzazione del lavoro aggiuntivo e della indennità di specificità della dirigenza medica sanitaria». Già nella scorsa legge di bilancio sono stati stanziati 200 milioni per pagare di più chi lavora nei pronto soccorso, ma la misura potrebbe essere estesa ad altri reparti di “trincea”, come le terapie intensive messe sotto stress durante la pandemia. Si studia anche una misura fiscale, come una flat tax al 15% da applicare a parte dello stipendio dei camici bianchi. Ulteriori iniziative normative considereranno poi, «anche per una valorizzazione ai fini previdenziali, la difficoltà e il disagio del lavoro prestato nei servizi di emergenza-urgenza». Il che potrebbe tradursi in una pensione anticipata come “lavoro usurante” per chi lavora nei pronto soccorso.

Nel mirino anche le aggressioni ai sanitari

Al contempo, si lavora anche sul fronte del contenimento del fenomeno delle aggressioni ai sanitari: «È allo studio una proposta normativa che mira a garantire presso le strutture sanitarie più a rischio un presidio fisso delle forze dell'ordine», ha confermato Schillaci, confermando la volontà di assicurare un maggior grado di sicurezza ai professionisti sanitari «prevedendo la generale procedibilità d'ufficio del reato». Intanto, pure l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa lancia l'allarme e in un documento appena pubblicato, la Dichiarazione di Bucarest, traccia una via da seguire per fronteggiare le criticità del personale sanitario nei vari paesi europei chiedendo un’azione immediata alla politica e maggiori investimenti.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti