Premierato, Casellati a Radio 24: con la riforma stabilità al governo e cittadini più vicini alla politica
A poche ore dalla presentazione del disegno di legge sulle riforme costituzionali, il Ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati è intervenuta alla trasmissione di Radio 24 “Amici e nemici”, condotta da Lucia Annunziata e Daniele Bellasio.
di Giovanni Esperti
3' di lettura
«Non è vero che vengono meno le prerogative del Presidente della Repubblica. Basta leggere con attenzione la Costituzione e il disegno di legge». Il Presidente «promulga leggi, indice referendum e mantiene il potere di nomina del Presidente del Consiglio e di scioglimento delle Camere». A poche ore dalla presentazione del disegno di legge sulle riforme costituzionali, il Ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati è intervenuta alla trasmissione di Radio 24 “Amici e nemici”, condotta da Lucia Annunziata e Daniele Bellasio. Il Ministro ha difeso il disegno di legge sul punto al momento più discusso, il ruolo del Capo dello Stato
L’elezione diretta del premier
«La grande novità della riforma è l’elezione diretta del Presidente del Consiglio che però a differenza di altri ordinamenti non procede direttamente alla nomina dei ministri ma li propone al Capo dello Stato che li nomina». In definitiva, dice il Ministro «sono stati toccati solo due articoli». Si tratta dunque di «un sistema nel quale il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica nominano insieme i ministri, mentre la revoca di tali cariche continua a non essere di competenza del Capo dello Stato». Il Capo dello Stato, inoltre, continuerà a essere eletto dal Parlamento, a sua volta espressione della volontà popolare. «Non si capisce, quindi, per quale motivo il premier eletto dai cittadini dovrebbe avere una posizione di prevalenza», ha continuato Casellati.
La replica a Pera
Il Ministro ha poi risposto con franchezza al Senatore Pera che nell’intervista del Sole 24 Ore firmata da Emilia Patta, ha espresso perplessità sull’elezione, in caso di crisi, di un secondo premier scelto dalla maggioranza: «È legittimo come è ovvio esprimere critiche sulla riforma ma io pregherei tutti, prima di farlo, di leggere il testo con molta attenzione».
Evitati irrigidimenti
«Nelle varie interlocuzioni propedeutiche alla stesura alla riforma – ha spiegato Casellati – si è detto che il principio del simul stabunt simul cadent (il principio per il quale, con la caduta del premier, cade tutto il governo) che è proprio del premierato, avrebbe portato ad un irrigidimento e a una sorta di subalternità dei parlamentari rispetto al premier eletto». Per evitare tutto ciò, la formula sarebbe stata «ammorbidita»: in caso di dimissioni del Premier o di sfiducia da parte del Parlamento, il primo ministro verrebbe sostituito da un altro membro della maggioranza. Una modifica decisa «per dare maggiore stabilità al governo, un obiettivo di cui tutti parlano da quarant’anni, dato che abbiamo avuto 68 governi in 75 anni».
Avvicinare i cittadini
Il Ministro ha poi aggiunto che la possibilità di scegliere il capo del governo è una richiesta dei cittadini i quali, nei dieci anni precedenti l’elezione dell’attuale esecutivo, hanno visto un «disallineamento» tra voto espresso e forma di governo. Un fenomeno, questo, forse all’origine dell’astensionismo alle elezioni politiche del 2022 (quasi il 40%, dati Openpolis). L’elezione diretta del premier, dunque, è in parte intesa come misura che possa «avvicinare nuovamente i cittadini alla politica».
La legge elettorale
Infine, sulla legge elettorale, Casellati ha lasciato aperto ampio spazio a un confronto, anticipando tuttavia a sua volta le critiche all’opposizione: «Sto elaborando il progetto, e ho fatto dell’ascolto il mio metodo di lavoro. Il mio schema di partenza prevedeva due opzioni: l’elezione diretta del Presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio. C’erano dubbi sulla prima e mi sono orientata sulla seconda».
Le critiche all’opposizione
La posizione dell’opposizione appare in merito contraddittoria. Su questo punto infatti, a sentire il Ministro si è bloccato il dialogo con l’opposizione, che preferirebbe «un sistema “alla tedesca”, che dà forza enorme al cancelliere rispetto al Presidente della Repubblica, che in Germania è quasi un notaio di cui nessuno ricorda il nome». Secondo Casellati, questa proposta «va esattamente nella direzione opposta» rispetto all’allarme lanciato dall’opposizione sullo svilimento della figura del Presidente della Repubblica.
Spazio al dialogo
Il Ministro per le riforme istituzionali ha dato grande spazio al dialogo sul tema della sfiducia costruttiva: «Se qualcuno vuole un confronto io sono disponibile, ma confronto significa che anche gli altri siano disposti a fare un passo indietro. La soluzione comune si trova con il dialogo, non con i pregiudizi».
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