Premio Alto Rendimento, ecco i vincitori della 23esima edizione
Assegnati i riconoscimenti per il Premio Alto Rendimento organizzato da Plus24 – Il Sole 24 Ore. Arca Fondi Sgr sale sul gradino più alto del podio tra i gestori dei fondi Italiani “Big”, mentre nella categoria “Small” vince Nord Est AM. Miglior gestore tra i fondi esteri Carmignac
di Isabella Della Valle e Vitaliano D’Angerio
I punti chiave
3' di lettura
Sono Arca Fondi Sgr e Nord Est Asset Management i migliori gestori di fondi italiani, rispettivamente nella categoria “Big” e nella categoria “Small”, ed è Carmignac il miglior gestore di fondi esteri ad eccellere nei riconoscimenti assegnati dalla 23esima edizione del Premio Alto Rendimento, organizzato Plus24, il settimanale di finanza personale e investimenti in edicola il sabato con Il Sole 24 Ore. Un’edizione che ha visto anche l’assegnazione per la prima volta del premio al miglior fondo “Azionari Tecnologia” - categoria che si è meglio distinta in questo periodo di pandemia – in cui ha ottenuto il massimo riconoscimento JPMorgan Asset Management.
La metodologia
Il Premio Alto Rendimento è un riconoscimento attribuito ai migliori fondi e ai migliori gestori fondi italiani ed esteri che si sono distinti per i risultati conseguiti nell'arco degli ultimi tre anni. Il Premio viene assegnato sulla base dei criteri e della metodologia della società di analisi indipendente Cfs Rating, partner storico del Premio, e viene attribuito ai gestori non solo sulla base delle performance conseguite, ma anche del livello di rischio corso per ottenerle. Il Premio è ormai un appuntamento consolidato il cui obiettivo è quello di certificare l'impegno, la professionalità e la capacità dei gestori nel prendersi cura degli investimenti che vengono loro affidati.Tra le caratteristiche che accomunano l'operato dei money manager a cui è stato assegnato il riconoscimento c'è un mix di fattori fondamentali nella ricetta dell'investimento, vale a dire un elevato livello di diversificazione, un approccio molto selettivo dei titoli oltre a un accorto controllo del grado di rischio
I vincitori
Quattro le macro categorie di fondi premiati (azionari, obbligazionari, SRI, bilanciati e flessibili) mentre, per quanto riguarda i gestori, sono stati individuati i migliori tra fondi Esteri, italiani appartenenti al gruppo “Big” e italiani appartenenti al gruppo “Small” per un totale di 37 premiati. Anche nella 23° edizione del Premio Alto Rendimento sono stati premiati i 6 migliori fondi “green”.
Sulla piattaforma premioaltorendimento.ilsole24ore.com sono disponibili i video di presentazione delle categorie premiate e dei rispettivi vincitori dove questi ultimi raccontano le strategie adottate per raggiungere le performance premiate. Inoltre, sabato 3 aprile Plus24 dedicherà uno Speciale di 4 pagine al Premio, con commenti ed analisi sulle diverse realtà vincitrici.
La tavola rotonda
Prima della premiazione si è svolta una tavola rotonda dal titolo «Finanza sostenibile: gli sviluppi dopo il via libera dall’Europa alla tassonomia e al regolamento trasparenza» alla quale hanno partecipato Mauro Bellofiore, responsabile dell’Ufficio Regolamentazione Consob; Luca Zitiello, Managing Partner Studio Legale Zitiello Associati e Lorenzo Alfieri, presidente del comitato di sostenibilità di Assogestioni.
Tre le indicazioni emerse dall’evento: l’assenza di uno standard internazionale per classificare gli investimenti green, comporterà un aumento dei costi per i global player ovvero per le società di gestione che operano su più aree geografiche: «Non è detto infatti – evidenzia Alfieri - che la tassonomia green europea verrà applicata anche in altre parti del mondo. Ciò avrà come conseguenza un aumento dei costi per i global player ma, vista la grande concorrenza, le società prodotto se ne faranno carico». Forse però, e questa è la seconda indicazione emersa dalla tavola rotonda, ci potrebbero essere delle ricadute pure per i consulenti finanziari: «Al momento non possiamo ancora dire che vi sarà una limatura delle remunerazioni dei consulenti – afferma Zitiello -. Credo però che la grande domanda di prodotti finanziari Esg compenserà ampiamente una possibile riduzione dei loro guadagni».
Infine, l’ultima indicazione riguarda la riforma della dichiarazione non finanziaria (Dnf): «Si attende la modifica della dnf da parte di Bruxelles – ricorda Bellofiore . Vedremo quale sarà la decisione e dunque se estendere o meno l’obbligo a tutte le quotate. Resta il fatto che redigere la Dnf anche per chi non è obbligato, come le Pmi, è una grande opportunità per entrare nell’universo investibile degli investitori nazionali e internazionali».
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