giustizia

Prescrizione, maggioranza divisa: i renziani votano con le opposizioni

Italia Viva si smarca dal Pd anche alle regionali in Calabria e Puglia

di Giovanni Negri

Prescrizione, Bonafede: fatti passi avanti importanti

2' di lettura

Alta tensione nella maggioranza, dove si inasprisce lo scontro fra Italia Viva e le altre forze politiche a sostegno del Conte 2. In vista delle regionali in Puglia Ettore Rosato di Iv incontra Carlo Calenda, leader di Azione, e insieme decidono di cercare un candidato comune, alternativo a Michele Emiliano sostenuto dal Pd; stesso discorso in Calabria dove a non piacere è Pippo Callipo. I dem non la prendono affatto bene. «L’atteggiamento di Italia Viva in Calabria e in Puglia rischia di essere un regalo alla destra di Salvini e al sovranismo», dichiara Nicola Oddati della segreteria Pd.

Ancora più dirompente quanto avvenuto sul fronte giustizia. Ieri pomeriggio in commissione Giustizia alla Camera, dove erano in discussione gli emendamenti al disegno di legge Costa che intende cancellare la riforma Bonafede in vigore da inizio anno, è passato per un solo voto (quello determinante della presidente la grillina Francesca Businarolo), 23 a 22, la proposta soppressiva del ddl stesso presentata dai 5 Stelle e appoggiata da Pd e Leu. Italia Viva, alla fine, ha votato insieme alle opposizioni e subito sono divampate le polemiche, con Matteo Renzi a rivendicare il voto, «siamo rimasti fedeli alla legge Orlando e il Pd sta inseguendo il populismo giudiziario di Bonafede e dei 5 Stelle», e il capogruppo Pd in commissione Giustizia Alfredo Bazoli a sottolineare come «dopo avere votato con la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, facendosi scudo della responsabilità del Partito democratico, mi sarei aspettato da Italia Viva un silenzio pudico più che un attacco scomposto al Pd».

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E per Enrico Costa, «la maggioranza ha segnato un gol decisivo grazie all’arbitro, la presidente della Commissione, che finora non aveva mai votato, ma è solo il primo tempo. Il secondo si giocherà in Aula e siamo sicuri di poter ribaltare il risultato. Per noi è comunque un risultato politico significativo». Ma per Businarolo la scelta di votare è coerente con la volontà di portare avanti le politiche della maggioranza ed è stata fatta anche da suoi predecessori.

La proposta Costa sarà all’esame dell’Aula a partire dal 27 gennaio, mentre nei prossimi giorni andrà al voto in commissione Affari costituzionali un emendamento al Milleproroghe di Più Europa che rinvia la Bonafede sterilizzandone gli effetti; il 28, in coincidenza con la relazione del ministro Alfonso Bonafede sull’amministrazione della giustizia è stato proclamato dalle Camere penali uno sciopero dalle udienze. Nel frattempo dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il disegno di legge di riforma del processo penale nel quale confluiranno le misure concordate la scorsa settimana nel vertice di maggioranza sbloccato dal premier Giuseppe Conte con una proposta di mediazione centrata, per quanto riguarda la prescrizione, su una distinzione tra condannati, per i quali resterebbe in vigore il congelamento degli attuali termini dopo il primo grado, e gli assolti. Bonafede lo ha promesso «a giorni» e il vicesegretario Pd Andrea Orlando ha puntualizzato di ritenere possibile il raggiungimento di un punto di equilibrio tra pretesa punitiva dello Stato e diritto dell’imputato a un processo in tempi certi.

Per approfondire:
Prescrizione, ipotesi sospensione di due anni per gli assolti in primo grado

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