Presentazioni digitali come base per il mix del futuro
di Paco Guarnaccia
2' di lettura
Da Milano si è collegata Chiara Pisa, amministratrice delegata di Pisa Orologeria. «Compatibilmente con il periodo che stiamo affrontando, l’impressione è stata positiva. Ho apprezzato molto lo sforzo e la volontà di andare avanti, senza rinviare a un futuro indefinito quello che alla fine poteva essere realizzato anche così. Credo che dopo il 2020, anche un 2021 senza presentazioni non avrebbe certo contribuito a rendere migliore un momento che è stato amaro per tutti, anche per il nostro settore. La novità porta con sé l’idea di un nuovo inizio – conclude Chiara Pisa – e ciò che è scaturito dallo svolgimento della fiera, anche a livello simbolico, è stato fondamentale per darci la carica. Anche se la presenza fisica è tutta un’altra cosa».
Sempre da Milano, Federico Verga, in rappresentanza dell’ultima generazione di Orologeria Luigi Verga spiega: «Ero curioso di assistere a questo nuovo format in cui finalmente avremmo avuto in una singola fiera grandissima parte del mondo dell’alta orologeria. È stato un po’ strano, mi è mancato molto il contatto umano, il girare tra gli stand, curiosare nelle vetrine dei nuovi marchi e fare conoscenze. Alla fine è stata un’esperienza piacevole, anche se speriamo di tornare presto alle fiere fisiche perché l’orologeria è un mondo di tradizione che dovrà coesistere con il digitale, il canale con cui trasmettere la passione per questo mondo ai più giovani».
«Preferisco la comunicazione diretta rispetto a quella filtrata dai computer, ma la mia lunga esperienza nel settore mi consente di capire e valutare un prodotto anche virtualmente – spiega infine Candido Operti, titolare dell’Antica Orologeria Candido Operti di Cagliari –. Il confronto di persona e lo scambio diretto è un plus unico. Spero che le fiere ritornino presto anche perché significherebbe che siamo tutti usciti dai momenti più difficili. Riconosco che, seppur con qualche problema tecnico iniziale, questa soluzione è stata l’unica possibile e un giusto tentativo che porterà a un corretto mix tra digitale e tradizionale: inevitabile il primo, insostituibile il secondo».
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