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Presto in orbita i satelliti Platino dell’Asi realizzati da Sitael per monitorare la Terra

L'azienda del Gruppo Angel ha sviluppato il programma per l'Agenzia spaziale italiana. Pertosa: «Studiamo orbite più basse per realizzare soluzioni green»

di Filomena Greco

3' di lettura

È grande più o meno come un frigorifero da campeggio, avrà a bordo strumenti ottici e radar, per l’osservazione della terra, e arriverà in orbita l'anno prossimo. Si tratta della nuova famiglia di satelliti Platino, sviluppati dal Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) guidato da Sitael per l'Agenzia spaziale italiana. L'azienda del Gruppo Angel fondato da Vito Pertosa ha la sua sede principale in Puglia, a Mola di Bari, ed è presente da poco anche a Torino oltre che a Pisa, Milano, Roma e Forlì.

«Si tratta di una opportunità industriale importante per prodotti che stiamo ultimando e che saranno pronti a volare nel 2023» racconta Chiara Pertosa presidente di Sitael, alla guida della Business Unit Spazio. Platino 1, in particolare, sarà equipaggiato con un sensore radar fatto da Thales Alenia Space, Platino 2 avrà a bordo molto probabilmente un sensore realizzato dalla Nasa per la rilevazione del particolato.

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Saranno lanciati l'anno prossimo da Kourou nella Guyana Francese, grazie al lanciatore europeo Vega. «Il mercato dello spazio è esploso - spiega Pertosa - oggi per noi il comparto pesa tra il 10 e il 15% del fatturato ma crediamo che si tratti di una percentuale destinata a crescere. Siamo in fase di accelerazione e e contiamo di raggiungere il 30% dei ricavi nei prossimi anni».

Il sistema

Obiettivo della piattaforma Platino è quello di essere modulare, in grado di accogliere, spiega la presidente Pertosa, qualsiasi tipo di sensore, radar, ottico iperspettrale. Il Gruppo Angel - tre i rami industriali, oltre allo spazio, con 220 addetti, la divisione ferrovia e la meccatronica digitale - è uno dei pochissimi gruppi privati in grado di sviluppare un sistema completo da mandare in orbita per i programmi di osservazione del pianeta. A spingere il settore, in particolare il comparto legato ai programmi di osservazione terrestre, saranno i fondi messi a disposizione del Pnrr che si affiancano alle risorse del piano triennale dell'Agenzia spaziale italiana, con una domanda di fatto destinata a raddoppiare nel prossimo triennio.

La fabbrica di satelliti in Puglia

Anni di preparazione, dunque, e investimenti per “attrezzare” la fabbrica di satelliti della Sitael alle porte di Bari, dove l'anno scorso è stata realizzata la camera anecoica, uno speciale laboratorio completamente schermato, insonorizzato ed isolato dalle interferenze radio, destinato a testare in condizioni ottimali i satelliti. Con i suoi 100 metri quadri rappresenta la più grande installazione di questo tipo disponibile nel Sud Italia e tra la più moderna del Paese.

Qui si effettuano prove di compatibilità elettromagnetica (interferenze, disturbi, prove di resistenza alle tempeste solari e non solo) sui satelliti – fino a 12 metri di estensione – e su singoli apparati elettronici per molti settori, dal biomedicale al ferroviario fino all'automotive. «L'investimento nelle facility è stato uno step necessario per sedersi al tavolo con i big player e per abilitare l'azienda a operare nel comparto dell'aerospazio» analizza la presidente Sitael.

Il futuro delle orbite basse

Il Programma Platino è stato è stato finanziato dall'Agenzia spaziale italiana e dal Governo con 100 milioni di euro. Sitael in particolare ha sviluppato anche la tecnologia della propulsione elettrica a bordo dei i satelliti. La propulsione elettrica consente manovre orbitali e, soprattutto, rende possibile il de-orbiting a fine vita, per un uso sostenibile dello spazio. «Si tratta di soluzioni per la propulsione che inquinano meno - spiega Chiara Pertosa - che allungano la vita dei satelliti. Stiamo impiegando due ricercatori a tempo pieno in particolare sulle orbite più basse di quelle utilizzate finora, per utilizzare meno propellente possibile».

Parliamo della propulsione elettrica RAM-EP, ultima frontiera dell'osservazione terrestre con un approccio sostenibile perché permette l'utilizzo di satelliti più piccoli in orbita bassa, con minori consumi e con una contestuale riduzione dei rifiuti in atmosfera. La sede Sitael di Torino, grazie alla collaborazione con il Politecnico, sarà capofila dei progetti che il Gruppo svilupperà grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr, portando avanti i progetti a Trl più basso - vicini alla ricerca di base - per sviluppare programmi futuri relativi a materiali innovativi e sistemi elettronici compatti.

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