Presunti fondi russi alla Lega: il precedente del dossier Mitrokhin con il Pci
Dal marzo 1995 al 1999 gli inglesi hanno passato al Sismi, il servizio segreto italiano, 261 documenti sull’attività di spie sovietiche in Italia. Tra le informazioni, anche quelle su fondi che Mosca durante la guerra fredda ha destinato al sostegno del Partito comunista italiano e del Partito socialista italiano di unità proletaria
di Andrea Carli
3' di lettura
Mentre si accende la polemica politica dopo la pubblicazione da parte del sito americano BuzzFeed di un audio in cui si sente il leghista Gianluca Savoini parlare, durante una riunione nell’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre scorso, con interlocutori russi a proposito di presunti finanziamenti alla Lega da parte della Federazione russa in vista delle elezioni europee, ritorna alla mente un precedente di 24 anni fa.
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È il dossier Mitrokhin, un corposo archivio - circa 200mila documenti - che ricostruisce la storia dei servizi segreti sovietici dalla Rivoluzione d’Ottobre all’era Gorbaciov, e che accende un faro sulle attività del KGB in Italia. Tutto questo materiale è stato fatto pervenire all’Italia dall’intelligence britannica tra il 1995 e il 1999. Da questi documenti sono emersi finanziamenti sovietici al Pci, tra il 1970 e il 1977, in piena guerra fredda. Più in generale, dal secondo dopoguerra da Mosca sono partiti dollari a sostegno dei principali partiti comunisti d’occidente. Fondi che servivano a sostenere la lotta a sostegno del comunismo all’interno dei paesi dell’Alleanza atlantica, una spina nel fianco del blocco occidentale.
Il dossier dell’ex archivista del Kgb passato dai servizi inglesi
Il dossier Mitrokhin è considerato affidabile da tutte le agenzie di intelligence occidentali, a cominciare dall’M16 britannico che ha gestito la defezione dell’ex archivista del Kgb Vasilij Mitrokhin. Il dossier ha preso il nome da questo oscuro personaggio. Dal marzo 1995 al 1999 gli inglesi hanno passato al Sismi, il servizio segreto italiano, 261 documenti sull’attività di spie in Italia, in un arco temporale compreso tra il 1917 e il 1984. Ogni mese l’organizzazione raccoglieva dai vari agenti fra i 40 e i 50 rapporti. Ma fra defezioni e l’arrivo di Gorbaciov tutto si sgretolò a metà degli anni Ottanta. Nei rapporti vengono citati i nomi di cittadini italiani e stranieri fra politici, giornalisti, sindacalisti, diplomatici, militari, docenti, imprenditori, professionisti, studiosi, informatori, contatti e ufficiali del KGB. In tutti i ministeri e nei principali partiti politici italiani c’era qualcuno che passava informazioni ai sovietici, tant’è che nell’agosto del 1977 il KGB constatava con soddisfazione che la rete di spie a Roma era ottima e affidabile. In Italia, poi, come del resto negli altri paesi dell’Europa occidentale e perfino negli Stati Uniti, i servizi segreti sovietici avevano nascosto in depositi sotterranei materiali per azioni di sabotaggio nel caso la guerra da fredda fosse diventata calda.
I dollari di Mosca nelle casse del Pci
Tra le informazioni giunte all’intelligence italiana, una scheda, la numero 122 riportava l’elenco dei finanziamenti sovietici al Pci, il Partito comunista italiano, tra 1970 e il 1977. Secondo le informazioni contenute in quel resoconto, durante quell’arco temporale la cellula del KGB di Roma avrebbe consegnato al Pci 1.600.000 dollari (1971); 5,2 milioni (1972); nel 1974 a a febbraio 3 milioni ed entro maggio altri 6 milioni di dollari, incluso un milione di dollari in più; 5,5 milioni (1976) più un altro milione consegnato successivamente; infine, nel 1977, 1 milione. La scheda numero 126 riportava l’elenco dei finanziamenti sovietici al Psiup (Partito socialista italiano di unità proletaria) tra gli anni 1969 e 1972: 900.000 dollari nel 1969 e nel 1970, 825.000 dollari nel 1971, 1.050.000 dollari nel 1972 (di cui 600.000 per la campagna elettorale). La scheda numero 125 infine riportava l’elenco dei finanziamenti sovietici al Partito Comunista di San Marino (Pcs) tra il 1970 e il 1977: 25.000 dollari nel 1970, 20.000 dollari nel 1971, 25.000 dollari nel 1974 e 30.000 dollari nel 1977.
La commissione di inchiesta parlamentare
Dopo l’apertura dell’inchiesta sui presunti fondi dalla Russia al Carroccio - la procura di Milano indaga per corruzione internazionale -, il Pd ha chiesto l’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare sui finanziamenti ai partiti. La richiesta potrebbe essere sostenuta anche dai Cinque Stelle. Se la proposta dovesse alla fine passare, si replicherebbe quanto accaduto con il precedente Mitrokhin, quando nel 2002 venne istituita una commissione di inchiesta parlamentare presieduta dall’allora senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti. Dall’indagine della Commissione venne fuori che fin dagli anni cinquanta il KGB pagava gli informatori, reclutati anche tra i funzionari del Partito comunista italiano.
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