Prezzi greggio ai massimi, ma l’Aie avverte: domanda in calo nel 2024
Nell’ultimo report mensile l’Agenzia internazionale per l’energia taglia di circa 150mila barili al giorno le previsioni per l’anno prossimo. Ad agosto, intanto, la domanda resta sostenuta
di Matteo Meneghello
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Un rallentamento della crescita a quota un milione di barili al giorno, circa 150mila barili in meno rispetto alle previsioni precedenti. L’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) conferma nell’ultimo report mensile il record della domanda globale nel corso dell’anno, ma taglia le previsioni per l’anno prossimo, adducendo tra le cause del rallentamento il deterioramento delle condizioni macroeconomiche, il progressivo esaurirsi della spinta post pandemica e il processo di elettrificazione in corso. «Le prospettive economiche globali restano sfidanti - si legge nel documento dell’Agenzia - di fronte all’aumento dei tassi di interesse e alle condizioni di accesso al credito più rigide, che comprimono un’economia già alle prese con un rallentamento di produzione e commercio lenti».
In questi giorni, però, la carenza di offerta sta incoraggiando un rally dei prezzi del petrolio, con il Brent scambiato giovedì sopra gli 88 dollari al barile, il massimo da gennaio. L’Aie a questo proposito ha avvertito che le scorte globali potrebbero diminuire drasticamente nel resto del 2023, spingendo potenzialmente i prezzi ancora più in alto.
La domanda globale di petrolio ha toccato livelli record a causa dell’aumento dei consumi in Cina e in altre aree del mondo: il consumo mondiale ha toccato in in media di 103 milioni di barili al giorno per la prima volta a giugno e potrebbe, secondo Aie, salire ancora di più ad agosto. Uno scenario sostenuto anche dal fatto che Arabia Saudita e gli altri paesi produttori stanno riducendo le forniture. «La domanda di petrolio - conclude l’Aie - sta raggiungendo livelli record, sostenuta dall’aumento del trasporto aereo nella stagione estiva, dall’aumento dell’uso di petrolio nella produzione di energia e dall’aumento dell’attività petrolchimica cinese».
Dopo mesi di letture poco brillanti, riporta l’Aie, la domanda Ocse è stata rivista al rialzo per maggio e giugno, con il consumo complessivo che è tornato a crescere nel secondo trimestre del 2023 dopo due trimestri di contrazione. Anche la domanda cinese è stata più forte del previsto, raggiungendo nuovi massimi nonostante le persistenti preoccupazioni sulla salute dell’economia. Per il 2023, la domanda globale di petrolio sembra sulla buona strada per espandersi di 2,2 milioni di barili al giorno 102,2 milioni, il livello annuale più alto di sempre.
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