Prima cabina di regia

Recovery, Bianchi: entro novembre bandi scuola per 5 miliardi

Sei riforme da portare a termine entro il 2022, 17 miliardi di investimenti. Messa: «6 miliardi alla ricerca. Misure riservate per il 40% a donne ricercatrici

Mattarella: "Risorse Pnrr per dare più forza alle università"

6' di lettura

«Istruzione e ricerca sono determinanti. E il premio Nobel a Parisi lo conferma, ha fatto capire le potenzialità di ricerca e scienza». Lo ha detto il premier Mario Draghi aprendo la conferenza stampa al termine della prima riunione della cabina di regia sul Recovery. Scuola e università hanno inaugurato i focus sul Pnrr, il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Il dossier oggetto della prima riunione della cabina di regia è il tema educazione, la missione 4 del piano, con le riforme e gli investimenti programmati per la scuola e per l’università.

Il rispetto impegni con Ue è determinante per l’assegnazione dei fondi

«Il rispetto degli impegni è determinante per l’assegnazione dei fondi europei», ha subito ricordato il premier Mario Draghi in conferenza stampa. «Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e individuare gli ostacoli che possono presentarsi - ha ricordato il premier Draghi - in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario degli impegni».

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In arrivo un nuovo decreto Recovery per semplificare ancora

«La presidenza ha già chiesto a tutti i ministeri ulteriori provvedimenti necessari per semplificare gli iter dei singoli progetti e del Piano: molti sono già arrivati e presto ci sarà un altro provvedimento con altre semplificazioni», ha confermato Draghi rispondendo in conferenza stampa a chi gli chiedeva se fosse in arrivo un nuovo dl Recovery.

I giovani devono avere certezza di poter tornare

I progetti del Pnrr legati alla scuola e alla ricerca sono fondamenti per garantire il «futuro del Paese. Io credo sia utile andar fuori ma con la consapevolezza che si può portare tutto dentro e non con la certezza che non si può tornare», ha detto il premier Mario Draghi, sottolineando come questi interventi mettano al «centro i giovani che sono al centro del futuro del Paese insieme alle donne».

Messa, sei miliardi di finanziamenti per la Ricerca

«Sono 6 miliardi di finanziamento, di cui 5 devono andare a bando entro la fine di quest’anno. Prevedono circa 60 progetti che passeranno questa fase di valutazione. Le misure a bando saranno riservate per il 40% a donne ricercatrici e gli enti che si manifesteranno per la formazione delle filiere dovranno dimostrare di avere all’interno un bilancio di genere o una valutazione sulla parità di genere», ha detto la ministra dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo la cabina di regia sul Pnrr. Nella scelta dei centri di ricerca «ci sarà terzietà e trasparenza», ha precisato Draghi in conferenza stampa completando il ragionamento della ministra Messa.

Università: Messa, ricercatori in Italia hanno avuto pochi fondi

La vigilia della cabina di regia a Palazzo Chigi ha registrato l’intervento della ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa. Intervenuta al “Made in Italy Summit 2021” organizzato dal Sole 24 Ore e Financial Times e Sky Tg24, ha ricordato che i ricercatori in Italia hanno avuto pochi fondi. «Un ricercatore italiano anche quando ha trovato una posizione che gli permetta di vivere, ha bisogno di poter accedere in maniera competitiva a dei fondi di ricerca - ha detto -. Il nostro Paese ha avuto pochi fondi di ricerca negli ultimi 10 anni con dei finanziamenti imprevedibili: c’era l’anno in cui non c’erano fondi e l’anno in cui c’era il doppio dei fondi. Questo ha sicuramente creato una impossibilità di programmare perché la ricerca va programmata.

Bianchi: 13 miliardi per ambienti per la nuova didattica

«Sugli investimenti abbiamo due ambiti, uno è gli ambienti per la nuova didattica, molto più partecipata e laboratoriale, e i contenuti. Per i primi 13 miliardi di investimento, per i contenuti della didattica 5,4 miliardi», ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi nel corso della conferenza stampa al termine della cabina di regia.

Entro novembre a bando subito 5 miliardi

«Entro novembre siamo pronti a bandi per 5 miliardi, un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese. Si tratta di 3 miliardi per asili e scuole infanzia, 400 milioni per le mense, 300 per le palestre, 800 per le scuole nuove e 500 per la ristrutturazione degli istituti», ha detto il ministro Bianchi.

In classe verso il “contentimento” delle quarantene per chi è vaccinato

«La prima indicazione è di andare verso l’omogeneizzazione dei comportamenti» sulle eventuali decisioni da prendere a scuola in caso di contagio da Covid, ha detto il ministro dell’Istruzione rispondendo a una domanda. «Come confermato anche dal professor Brusaferro - ha continuato - si sta andando anche verso un contenimento delle quarantene in particolare per chi è vaccinato».


Un’occasione per fare il punto sui progetti che riguardano l’educazione

Il piano per gli asili nido, la scuola 4.0 con le classi connesse e le palestre anche negli istituti di periferia, le linee guida per far decollare i partenariati pubblico-privato e spingere gli investimenti nella ricerca. Per il presidente del Consiglio Mario Draghi è l’occasione per tirare le fila dei progetti che riguardano l’educazione, dalla prima infanzia all’università, dando priorità a temi che coinvolgono le generazioni più giovani.

Le sei riforme: si parte da quella degli istituti tecnico professionali

Sono sei le riforme, tutte da adottare entro il 2022, di estrema importanza per il settore della formazione dei giovani, illustrate dal ministro dell’Istruzione Bianchi. La principale sarà la Riforma degli istituti tecnico professionali, destinata a colmare un divario del nostro Paese rispetto ai partner europei, strettamente collegata al rafforzamento della capacità di innovazione promosso dal Piano nazionale Industria 4.0. Altre riforme fondamentali sono quelle dell'Orientamento, per accompagnare gli studenti nella scelta di un percorso di formazione adeguato all’inserimento nel mondo del lavoro, come anche quelle del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico.

Assegnazione risorse per oltre 17 miliardi

Ministero sta procedendo all'assegnazione di risorse per oltre 17 miliardi, ripartiti nelle due grandi aree delle infrastrutture (fisiche e digitali) e del potenziamento delle competenze. Entro la fine di quest'anno il ministero pubblicherà i bandi destinati principalmente ai Comuni in numerose aree di intervento: 3 miliardi destinati a nuovi asili nido, aggiuntivi rispetto ai 700 milioni per progetti in essere e 900 milioni in conto corrente per sostenere gli enti nella gestione; 800 milioni per la costruzione di scuole nuove, altamente sostenibili e adeguate a una didattica innovativa per gli studenti dei prossimi decenni.

Nuove palestre e 400 milioni per le mense

Ci saranno oltre 430mila mq di nuove palestre per valorizzare le competenze legate all'attività motoria e sportiva, nonché aumentare l’offerta formativa oltre l'orario curricolare; 400 milioni per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense, potente strumento per favorire l'attivazione del tempo pieno e la limitazione della dispersione scolastica in vista della prossima definizione e pubblicazione si avvierà un confronto con i territori e i soggetti interessati.«Con una scadenza meno ravvicinata, ma comunque in stadio avanzato di elaborazione - si legge nella nota di palazzo Chigi - vi sono i bandi per i progetti per l'innovazione digitale (avviso entro marzo 2022), il piano di estensione del tempo pieno e il piano per la riduzione dei divari territoriali nella dispersione scolastica».

Il ritardo sui 51 obiettivi previsti entro dicembre

Delle 51 target per previsti entro dicembre, a fine settembre ne erano stati conseguiti 13 e anche su questi andrà fatto un primo tagliando. Alcuni investimenti sono partiti anche senza avere una data segnata in rosso nel cronoprogramma 2021, come quelli per gli asili nido: un primo bando per nuovi nidi e scuole dell’infanzia da 700 milioni è già avviato e di qui al 2026 l’obiettivo del Pnrr è quello di garantire 264.480 nuovi posti e superare il target europeo del 33%, con un investimento complessivo da 4,6 miliardi. Altri, come gli investimenti per il piano “dalla ricerca all’impresa”, potranno iniziare una volta rilasciate le linee guida che saranno sottoposte domani alla cabina di regia. Poi si potrà procedere con bandi e manifestazioni di interesse per promuovere ad esempio gli ecosistemi dell’innovazione. Quanto alle riforme, in parte si appoggiano su provvedimenti che già sono all’esame del Parlamento, come le lauree abilitanti, i dottorati o la riforma degli Its. Altre, come le nuove regole per il reclutamento degli insegnanti, andranno messe a punto di qui a giugno, anche se sul fronte scuola già le prime novità sui concorsi sono arrivate in estate con il decreto Sostegni bis.

Prossime tappe: salute e infrastrutture

I prossimi appuntamenti dovrebbero concentrarsi prima sulla missione Salute del Pnrr e poi su infrastrutture e mobilità sostenibile (in capo al Mims ci sono oltre 25 miliardi dei fondi Ue): tre settori, insieme alla scuola, tra quelli che più hanno subito gli scossoni della pandemia.

Il piano per l’infanzia

Accanto ai ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della Ricerca e Università, Maria Cristina Messa, ci saranno anche Elena Bonetti e Mara Carfagna, coinvolte nel piano per l’infanzia che in larga parte si concentrerà nelle regioni del Meridione, e Mariastella Gelmini.

Negli ultimi 5/6 anni forte apertura verso il mondo dell’impresa

Quanto invece al rapporto con il mondo del lavoro, la ministra ha sottolineato che «c’è stato un cambiamento nell’università nei ultimi 5/6 anni, di una forte apertura verso il modo dell’impresa. È molto più immediato con grandi imprese, meno con piccole e medie imprese. Dobbiamo lavorare su questo rapporto: soprattutto dal punto di vista formativo». E poi ha aggiunto che «una iniziativa che partirà adesso, appena saremo in grado di pubblicare e condividere in cabina di regia le linee guida per la messa a punto del Pnrr ,riguarda proprio le linee di collaborazione fra Accademia, Università, Ente di ricerca ed imprese, avranno una fortissima interazione che è molto stimolata anche dal punto di vista finanziario, sarà una leva fortissima».

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