Prima della Scala, per la Tosca un trionfo da oltre 15 minuti di applausi
Oltre al Presidente della Repubblica, presenti in platea Maria Elisabetta Alberti Casellati, Dario Franceschini, Luciana Lamorgese
di Stefano Biolchini
3' di lettura
È una prima veramente presidenziale e ascensionale questa di Tosca alla Scala che si è conclusa con un trionfo di oltre 15 minuti di applausi. L'opera di Puccini diretta dal maestro Riccardo Chailly, e con l'allestimento ancora una volta di Davide Livermore, ha avuto per ospiti del palco reale le due prime cariche dello Stato e non solo. Oltre al presidente Sergio Mattarella - accompagnato dalla figlia Laura e che è stato accolto da un lungo applauso di oltre 4 minuti e da un impeccabile e intenso quanto mai Inno di Mameli - c'è anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Alla fine del secondo atto, con il direttore Chailly e il regista Livermore al fianco, il presidente Mattarella ha voluto incontrare le maestranze e ha detto «mi è piaciuto tutto, non saprei dove cominciare a fare i miei complimenti».
Ascensionale il trionfo quasi cinematografico di questa Tosca che così ha voluto Livermore, con le sue macchine in un vortice di movimenti che sul finale, su una torre-carro-scala- alata ha condotto la protagonista verso un solo precipizio...quello degli applausi inarrestabili. Perché la protagonista d'eccezione in palcoscenico, la pluri acclamata ormai habitué Anna Netrebko, è stata subissata d’ovazioni per la sua prova ancora una volta da par suo. Bravi Francesco Meli, il suo amante sfortunato Mario Cavaradossi, Luca Salsi, il barone Scarpia e Alfonso Antoniozzi il sagrestano. Come sempre il grande Coro scaligero ha conquistato. E su tutti, ancora una volta il maestro Chailly, vittorioso conduttore di questo ritorno filologico alla Tosca delle origini.
E ancora, per tornare ai presenti che hanno acclamato questa prima il ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini, che ha detto «il mondo desidera vestire italiano e ama mangiare i nostri prodotti, dovremmo essere più orgogliosi del nostro Paese», la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, che commentando la violenza del barone Scarpia ha detto «la violenza e il modo di esprimersi con violenza determinano ulteriore violenza», il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, il governatore lella Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Non poteva mancare, in quello che è stato un anno importante e complesso per lei, la senatrice a vita Liliana Segre, accolta al Teatro da grida di “brava”, il procuratore di Milano, Francesco Greco; applausi anche il senatore a vita Mario Monti. Tra le vip in sala la cantante Patti Smith che si è pronunciata a favore de movimento delle Sardine, «che hanno il potere».
Per il mondo della finanza presenti il presidente di Intesa San Paolo Gian Maria Gros Pietro, Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, la presidente di Eni, Emma Marcegaglia, il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola con la moglie Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino, l'amministratore delegato di Enel Francesco Starace, il rettore della Bocconi Gianmario Verona, Diana Bracco, presidente dell'omonimo gruppo farmaceutico, Enrico Cucchiani, presidente dell'Ospedale San Raffaele, Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, Fabrizio Palenzona, presidente di Prelios e di Aiscat, la stilista Lella Curiel e i suoi colleghi Domenico Dolce e Stefano Gabbana, il giornalista Roberto D’Agostino, e ancora l'ex ministro Maria Elena Boschi.
L’ultima “prima” di Pereira
È questa l'ultima prima di Sant'Ambrogio per il sovrintendente Alexander Pereira, mentre è al debutto il suo successore Dominique Meyer.
In sala signore talmente scintillanti da avere le luci natalizie incorporate nel vestito: un obbrobrio mai visto per molte signore milanesi che hanno storto il naso anche davanti all'addobbo fin troppo natalizio del palco reale. Per chi vive a Milano Tosca è anche nell'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II dove è stato allestito un maxi schermo e così pure al Conservatorio Giuseppe Verdi, alla Casa degli Artisti, nel passante ferroviario di Porta Vittoria e a Palazzo Pirelli.
Manifestano i lavoratori ex Auchan
Anche quest’anno, la “prima” avviene in una città blindata. Il centro della città è spaccato in due dalle transenne che circondano l'area attorno al teatro. La piazza antistante, dove campeggia la statua di Leonardo Da Vinci, è un'isola vuota con due accessi pattugliati da un corposo cordone di forze dell'ordine. Davanti all'ingresso di palazzo Marino si sono riuniti i lavoratori ex Auchan, in piazza per sensibilizzare l'opinione pubblica sugli oltre 6.200 esuberi dichiarati da Conad, di cui oltre 700 lavoratori con famiglia della sede centrale di MilanoFiori (Rozzano). Proteste dai centri sociali anche per la Siria, ma quelli che arrivano alla piazza antistante non sono che echi lontani di un protestare che è apparso stanco. Tutto è filato liscio, il mastodontico servizio d'ordine non è apparso avere intoppi.
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