Primarie democratici, le ricette economiche dei sei candidati
Primarie democratici / Michael Bloomberg
Piace a Wall Street e alle corporation. Piace ai moderati dei due partiti. Michael Bloomberg, 77 anni, re dei media, imprenditore, miliardario, filantropo, ex sindaco di New York per tre mandati, è la primula bianca delle primarie democratiche. E' l'unico candidato in crescita nei sondaggi, assieme a Sanders. Spenderà 1 miliardo del suo patrimonio personale di 51 miliardi per tentare di battere Trump, anche se non dovesse conquistare la nomination. Il suo slogan è “voglio unire il paese”.
L'economia è al centro della sua agenda politica (All-in Economy Agenda). “Migliore qualità del lavoro e migliori stipendi” per gli americani, a partire dall'aumento del salario minimo a 15 dollari l'ora. Punta a rafforzare le comunità e ridurre le povertà con un maxi-piano di 70 miliardi di investimenti nei cento posti più svantaggiati del paese. Vuole investire nella ricerca, nei talenti e nelle infrastrutture. L'educazione e la formazione al lavoro sono priorità nazionali. Così come l'economia digitale, gli incentivi alle Pmi, l'edilizia popolare, la banda larga nelle aree rurali.