Prime dosi in calo, l'obbligo per gli over 50 non traina più le vaccinazioni. Ancora 1,7 milioni no vax
In base ai dati di Lab24, nell'ultima settimana le nuove dosi sono scese a quota 85.438, con una flessione del 28,3% rispetto alla settimana precedente
di Andrea Gagliardi
I punti chiave
3' di lettura
L'obbligo vaccinale ha convinto in tre settimane quasi 340mila italiani over 50 a fare la prima dose di vaccino anti-Covid. Un primo passo importante per ridurre la platea dei no vax, ma abbastanza piccolo rispetto a quanto auspicava il Governo quando ha fatto scattare ufficialmente l'obbligo lo scorso 8 gennaio (ma la decisione è stata annunciata dal governo già il 6 gennaio) con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’ultimo decreto anti-Covid.
Ancora 1,7 milioni di over 50 senza neppure una dose
Quel giorno, secondo il report del commissario Figliuolo si contavano 2,165 milioni di over 50 (la fascia d'età più a rischio di essere colpita da forme gravi di Covid) ancora non vaccinati: dopo tre settimane quella platea di no vax si è ridotta - secondo i dati aggiornati al 27 gennaio di Lab 24 del Sole 24 Ore - di circa il 15 per cento, con circa 333mila nuove dosi (prime dosi + monodose + dosi uniche di chi ha contratto precedentemente l'infezione). In base a quanto emerge dall’ultimo report del governo sulle vaccinazioni aggiornato a questa mattina sono ancora un milione e 680mila gli italiani che hanno più di 50 anni e non si sono vaccinati, nonostante l’obbligo previsto dal decreto del 7 gennaio .Complessivamente sono 1.684.240 coloro che non hanno fatto la prima dose e di questi la maggioranza - 1.235.314 - è nella fascia tra 50 e 69 anni.
Effetto obbligo scemato
Del resto, l’obbligo introdotto dal governo, dopo aver provocato nella prima settimana una fiammata nelle vaccinazioni, ha perso progressivamente l’effetto propulsivo iniziale. Se dal 7 gennaio al 13 gennaio, quando la misura era stata appena adottata dal Governo, le nuove somministrazioni sonno state 128.772 (con un balzo del 231,5% rispetto alle quasi 39mila della settimana precedente), nei sette giorni successivi (dal 14 al 20 gennaio) sono scese a quota 119.004 (-7,6%). Per poi crollare a 85.438 (-28,3%) nella settimana 21-27 gennaio.
Un ritmo troppo lento per arrivare a coprire almeno una buona fetta dei quasi 2 milioni di over 50 non vaccinati per i quali dal prossimo 1° febbraio scatterà la multa una tantum da 100 euro e, dal 15 febbraio, la sospensione dello stipendio (per chi lavora e non è disoccupato o in pensione).
Le ragioni della scarsa adesione
Come si spiega questa adesione non proprio massiccia? Se per chi lavora il rischio di perdere lo stipendio (ma non il posto di lavoro) - questa la sanzione prevista da metà febbraio per i lavoratori sprovvisti di Super Green pass - è un deterrente sicuramente forte, ma non si può dire altrettanto per le multe previste per gli over 50 che non lavorano. Multe una tantum che saranno solo di 100 euro (in Austria, dove da febbraio scatterà l'obbligo per tutti le multe arrivano fino a 3.600 euro).
Prime dosi in calo anche tra i bambini
Numeri in calo per le nuove dosi del resto si registrano anche nelle altre fasce d'età. In particolare nella fascia dei bambini 5-11 anni (quella per la quale le vaccinazioni sono iniziate solo a metà dicembre 2021) si nota la flessione più accentuata. Sempre secondo i dati di Lab 24 del Sole 24 Ore dalle 243.515 somministrazioni nella settimana 6-13 gennaio si è passati alle 218.310 del periodo 14-20 gennaio (-10,4%) fino alle 143.736 della settimana 21-27 gennaio (- sono stati oltre 450mila i bambini vaccinati nella fascia d'età 5-11 anni e 238mila quelli nella fascia 12-49 anni.
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