La guerra in Ucraina

Primi profughi in Italia, scatta piano accoglienza. Corridoi speciali per minori orfani

Sono già centinaia, soprattutto donne, anziani, bambini, gli sfollati arrivati in Italia, che provano a ricongiungersi con i familiari

(ANSA)

3' di lettura

In bus, con i pullmini e le auto private, alcuni in aereo dai paesi confinanti: stanno arrivando in Italia i primi profughi in fuga dall’Ucraina assediata e nelle Regioni è già scattata la macchina dell’accoglienza, in attesa delle linee guida nazionali e delle decisioni che scaturiranno dal vertice dei ministri riuniti a Bruxelles. Sono già centinaia, soprattutto donne, anziani, bambini, gli sfollati arrivati in Italia, che provano a ricongiungersi con i familiari. Difficile avere numeri certi delle persone che sono riuscite a salire in macchine o pullman e passare le frontiere. Qualcuno sta cercando di prendere un aereo dai Paesi vicini, come la Slovacchia, mentre altri connazionali hanno allacciato contatti con i parenti per raggiungere la penisola, ma sono ancora bloccati.

Prefetture mobilitate

In ogni caso, già lunedì diverse prefetture, come Bologna e Firenze, hanno convocato riunioni per organizzare concretamente la gestione. E l’Italia, ha assicurato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è pronta a fare la sua parte. «Per me la solidarietà è stato sempre un punto fermo della nostra agenda europea e a maggior ragione ora daremo la massima solidarietà a un popolo che sta soffrendo. L’Italia sarà tra i Paesi» ad applicare questo principio «anche con redistribuzione sui nostri territori», ha detto il titolare del Viminale a margine del Consiglio Affari Interni a Bruxelles.

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Bonetti-Di Maio: corridoi speciali per minori orfani

Il governo italiano sta inoltre predisponendo corridoi umanitari speciali. «La situazione di grave precarietà dei minori orfani in Ucraina a seguito dell’aggressione russa suscita preoccupazione e richiede di attivare con sollecitudine tutte le misure a loro tutela previste dagli accordi internazionali. Siamo impegnati in queste ore nell’attivazione di corridoi speciali per i minori orfani, perché al più presto ed in sicurezza possano raggiungere il nostro Paese» hanno annunciato i ministri per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali e degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio.

Sistema di accoglienza in moto

Non ci sono ancora flussi organizzati, ma la catena dell’accoglienza è in moto, attraverso canali informali, spontanei. In Trentino già sabato sono arrivate sei persone, due famiglie, e in giornata ne sono arrivate altre. Di centinaia di rifugiati già arrivati o in arrivo in Veneto ha parlato il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto. «C’è chi si è fatto raggiungere al confine - ha riferito - da amici e parenti partiti dal Veneto per poi essere portati in regione. Altri hanno organizzato piccole comitive con destinazioni ben precise, ovvero da chi sapevano potesse dargli ospitalità, altri ancora hanno usato la propria auto per mettersi in salvo con la famiglia». Domenica mattina invece a Trieste è transitato un autobus con targa ucraina, con una cinquantina di persone a bordo, donne e bambini e due uomini, di cui uno è l’autista. Sono diretti tutti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al Nord tra Brescia, Vicenza e Milano. Sul parabrezza, la scritta ’Cherkasy -Genova, attraverso Kyiv, Zhytomyr, Rivne, Ternopil, Lviv’. Qualcuno è diretto anche a Roma.

Nella serata di sabato un altro bus ha raggiunto Piacenza e ha lasciato scendere vicino all’autostrada una quarantina di donne, con bambini tra cui uno di nove mesi. Anche in questo caso diversi avevano persone ad attenderli. Questo pullman avrebbe superato il confine tra Ucraina e Polonia, impiegando 10 ore e chi ha viaggiato ha pagato 250 euro a testa. Spesso in questa prima fase ci sono persone ucraine che risiedono da anni in Italia e che stanno facendo da intermediario tra i profughi, le famiglie e le istituzioni. Come a Modena, dove la dottoressa Elena Bachman, che ha partecipato al tavolo con il prefetto.

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