Startup

Primo round seed da 3,5 milioni per Caracol, la startup della stampa 3D robotica per l'industria

L’investimento è guidato guidato da Primo Ventures (con il fondo Primo Space Fund) ed Eureka! Venture SGR in qualità di lead investors e con la partecipazione di un gruppo di business angel

di Gianni Rusconi

2' di lettura

La sua specialità è l'additive manufacturing ed è salita agli onori della cronaca per due motivi. Il primo, noto agli addetti ai lavori, è un sistema innovativo di estrusione (brevettato) che grazie al lavoro di algoritmi software proprietari permette di produrre componenti in monoscocca di grandi dimensioni, con geometrie molto complesse e fatti di materiali compositi ad alte prestazioni meccaniche e termiche. Il secondo rimanda alla recente Milano Design Week, dove l'azienda comasca ha presentato Beluga, una piccola imbarcazione a vela realizzata con un pezzo unico stampato in 3D con polimeri riciclati e rinforzato da fibra di vetro.

Primo Ventures ed Eureka! Ventures i lead investor

L'ultimo botto di Caracol, invece, è di natura finanziaria e riguarda la chiusura del suo primo round di finanziamento seed, dal valore di 3,5 milioni di euro, guidato da Primo Ventures (con il fondo Primo Space Fund) ed Eureka! Venture SGR in qualità di lead investors e con la partecipazione di un gruppo di business angel. Advisor dell’operazione Cross Border Growth Capital, società con sede a Milano. Per la startup innovativa comasca, nata a fine 2017 presso l'innovation hub ComoNExT di Lomazzo, arriva quindi il momento della svolta per continuare a sviluppare una tecnologia che ha preso corpo dall'attività di ricerca condotta (al Politecnico di Milano) sul mondo 3D e del generative design e che si è affermata in ambito industriale per la sua capacità di superare i limiti limiti di scala e dimensionali delle tradizionali stampanti per la prototipazione rapida. Con il plus di costi operativi inferiori rispetto ai processi tradizionali e ad altre soluzioni già disponibili sul mercato e con il pregio, come assicurano i diretti interessati, di abilitare un processo di stampa in chiave sostenibile che va ad eliminare (e potenzialmente riutilizzare) la gran parte degli scarti produttivi tipici dei sistemi sottrattivi.

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Raddoppio dell'organico e più materiali lavorati

Il capitale raccolto, dicono dalla società, servirà nel breve termine a incrementare la capacità produttiva e a sostenere l'ampliamento dell'organico, destinato a raddoppiare nell'arco dei prossimi 12 mesi, e andrà ad alimentare i progetti di ricerca e sviluppo attualmente in corso per l'industrializzazione del sistema robotico di manifattura additiva, allargando il range di materiali lavorati e aumentando il numero di applicazioni processabili in altri settori ad alte prestazioni oltre all'aerospace.

Dall'aerospace all'automotive, obiettivo verticalizzazione

Quello dell'aerospaziale è infatti il settore dove la startup comasca ha iniziato ad affermarsi specializzandosi nel tooling per il posizionamento e la foratura dei pannelli fusoliera e portando avanti l'ingegnerizzazione della stampa di deployer per satelliti e casing ad alta complessità geometrica per sistemi di avionica. La priorità è ora quella di verticalizzare la tecnologia in altri settori ad elevate performance - come l'automotive e il motorsport, la nautica, l'energy e l'industrial machinery – attraverso una strategia che ha già portato nel portafoglio clienti produttori di auto, multinazionali dell'energia e anche Pmi manifatturiere particolarmente innovative.


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